Coronavirus: quali aziende sono chiuse e le regole per gli spostamenti da una città all'altra

Magazine, 23/03/2020.

In aggiunta alle norme anti Coronavirus annunciate dal premier Giuseppe Conte in diretta Facebook nella tarda serata di venerdì 20 marzo, nel weekend successivo sono state stabilite ulteriori regole con l'obiettivo di contrastare il contagio: tutte sono inserite nel decreto firmato dal presidente del Consiglio domenica 22 marzo. Queste regole riguardano lo stop alle attività produttive e commerciali non essenziali e il divieto di uscire dai confini del comune in cui ci si trova.

Entrambe le nuove regole sono valide almeno fino a venerdì 3 aprile 2020: a questa data sono anche state prorogate le norme contenute nel decreto dell'11 marzo (sulla chiusura di negozi e ristoranti) e nell'ordinanza del 20 marzo (su passeggiate, sport all'aperto e supermercati).

Sospensione delle attività produttive: quali si fermano e quali no

Per quanto riguarda la sospensione del lavoro di aziende e servizi, il decreto prevede che a fermarsi siano principalmente fabbriche e attività industriale: dall'edilizia (ad esclusione degli interventi sulle infrastrutture) alle filiere dell'acciao e della metallurgia. Le aziende hanno tre giorni a disposizione prima di fermarsi: lo stop è in vigore a partire da mercoledì 25 marzo.

Restano invece attive tutte quelle aziende i cui prodotti siano fondamentali per la quotidianità dei cittadini, specialmente in relazione all'emergenza Coronavirus: dalla farmaceutica all'agroalimentare, dai servizi pubblici primari (gas e luce) a quelli di riparazione e assistenza (di impianti elettrici e idraulici, di autoveicoli); restano operativi anche i call center, molte filiere dell'industria manifatturiera (quelle che producono materiali in uso in questi giorni) e di quella tessile (è comunque ferma la produzione di capi di abbigliamento). Sempre aperti, ovviamente, supermercati e farmacie. Qui l'elenco di tutte le attività che non si fermano.

Spostamenti da una città all'altra: ecco cosa cambia

L'altro punto fondamentale dell'ultimo decreto è il divieto di uscire dal comune in cui ci si trova. Con applicazione immediata, è dunque proibito ogni spostamento (che non sia per comprovati motivi di salute o di lavoro) con qualsiasi mezzo di trasporto pubblico o privato: resta consentito uscire di casa, restando nei pressi della propria abitazione, solo per necessità urgenti, con l'autocertificazione in tasca e sempre mantenendo la distanza di sicurezza di almeno un metro dalle altre persone.

Da oggi bisogna dunque restare nella città in cui ci si trova per ridurre al minimo gli spostamenti e favorire in questo modo il contenimento del Coronavirus.

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