La redazione di Mentelocale.it esprime il proprio dissenso verso il genocidio in atto in Palestina. Non possiamo voltare lo sguardo altrove né fingere che sull’altra sponda del Mediterraneo non stia accadendo nulla.
Esprimiamo la nostra solidarietà a chi si impegna per portare aiuto alla popolazione e per mettere fine a questo massacro.
Magazine, 25/09/2025.
Dopo che, nella notte tra il 23 e il 24 settembre, al largo dell'isola di Creta, alcune barche della Global Sumud Flotilla sono state danneggiate dall'attacco di una quindicina di droni, il movimento ha invitato le persone a inviare una lettera agli indirizzi del ministero degli Esteri.
Il testo è stato diffuso tramite un messaggio che sta girando da mercoledì 24 settembre nelle chat private, sui social e sul sito ufficiale di Global Sumud Flotilla.
Gli attivisti hanno invitato a scrivere alla Farnesina per chiedere maggiore tutela per l’equipaggio. Gli indirizzi a cui inviare il messaggio sono: unita.crisi@esteri.it e gabinetto@esteri.it.
Ecco cosa il testo del messaggio:
«Gentilissimi,
vi scrivo con urgenza a nome della Global Sumud Flotilla, che si trova attualmente in acque internazionali in missione umanitaria. Nelle ultime ore le imbarcazioni sono state ripetutamente prese di mira da droni e ordigni, con attacchi che mettono in pericolo la vita di tutti i partecipanti.
La GSF ha già registrato esplosioni nelle vicinanze delle imbarcazioni e in alcuni casi è stata colpita, con danneggiamenti riportati, causati da potenti bombe sonore e sostanze urticanti.
Chiediamo con urgenza:
•Un’immediata presa di posizione pubblica per condannare questi attacchi.•La protezione dei partecipanti da parte delle istituzioni internazionali.
•La pressione diplomatica e politica sui responsabili per fermare queste azioni illegali.
Con urgenza,
Poi si chiede di firmare con il proprio nome e cognome e «a nome della Global Sumud Flotilla».
In seguito al grave attacco avvenuto nella notte scorsa, la Global Sumud Flotilla ha lanciato anche un appello alla mobilitazione nazionale. Gli attivisti vogliono inoltre «chiedere al governo misure concrete a tutela dell’equipaggio e una presa di posizione coerente con il diritto internazionale, contro i crimini e gli abusi commessi da Israele».
Di Francesca Baroncelli