La manipolazione affettiva e la libertà personale sono i temi al centro di Senza catene: liberarsi dagli stereotipi e dalle relazioni che fanno male, la conferenza rivolta agli studenti delle scuole superiori (ma aperta anche al pubblico, fino a esaurimento dei posti disponibili) in programma al PalaGarassini di Loano per la giornata di giovedì 9 ottobre 2025, a partire dalle 10. L'iniziativa, promossa dal Comune di Loano in collaborazione con il Mondadori Bookstore, l'istituto Falcone e il workshop The Overpass di Alessandro Gimelli, ha come ospite Roberta Bruzzone, criminologa e psicologa forense.
Roberta Bruzzone spiega: ''Le catene più pesanti non sono quelle di ferro, ma quelle invisibili fatte di manipolazione, ricatto emotivo e stereotipi di genere che ancora oggi imprigionano migliaia di giovani nelle loro relazioni. Per questo nasce 'Senza catene: liberarsi dagli stereotipi e dalle relazioni che fanno male', una conferenza rivolta agli studenti delle scuole superiori che mette al centro un tema cruciale: come riconoscere i segnali della manipolazione affettiva, come smascherare i falsi miti sull'amore e come difendersi dalle relazioni tossiche prima che sia troppo tardi''.
Durante l'incontro, con un linguaggio diretto ed emozionante, sono analizzati: i meccanismi della manipolazione affettiva, dal love bombing al gaslighting, fino al controllo geloso e ossessivo; gli stereotipi di genere che alimentano le relazioni disfunzionali: dal ''principe azzurro'' alla ''brava ragazza che deve sopportare''; le conseguenze psicologiche delle relazioni tossiche, come ansia, isolamento, perdita di autostima, senso di colpa; i consigli pratici per liberarsi in tempo: come riconoscere i “red flags”, chiedere aiuto e ricostruire la propria autonomia emotiva. L'obiettivo è chiaro: insegnare ai ragazzi a distinguere l'amore vero dal falso amore, fornendo strumenti concreti per difendersi da chi usa l'affetto come arma di controllo e ricordando a tutti che la libertà affettiva è un diritto, non un privilegio. La conferenza rappresenta un'occasione unica per aprire gli occhi su dinamiche purtroppo molto diffuse tra i giovani e per imparare a riconoscere, senza timori né vergogna, ciò che “amore” non è. Perché l'amore non spezza, non ferisce, non controlla. L'amore libera.