Anche La Spezia ha il suo Pride, in programma sabato 12 luglio, con partenza del corteo alle 17 da piazza Brin. La parata attraverserà il centro cittadino e si concluderà ai giardini pubblici con gli interventi finali.
La Spezia Pride è organizzato da RAOT – Rete Anti Omofobia e Transfobia, associazione di volontariato che lavora sul territorio spezzino per la visibilità e l’affermazione delle soggettività LGBTQIA+. La manifestazione è costruita dal basso, senza grandi sponsor e grazie all’impegno volontario di tanti e tante. È un Pride politico, accessibile e collettivo.
In parata sono presenti:
Sarà presente anche la Zona silent
Il claim scelto per il La Spezia Pride 2025 è ResistenT**, un grido collettivo che mette al centro la lotta della comunità trans, come punto di partenza per un’azione politica più ampia, capace di coinvolgere tutte le soggettività LGBTQIA+ e alleate.
In un contesto sociale e politico che tende a marginalizzare, silenziare e criminalizzare, l'intento del Pride è quello di ribadire che nessuna persona verrà lasciata indietro. ResistenT* è memoria, autodeterminazione, visibilità, orgoglio e lotta collettiva.
A rappresentare simbolicamente La Spezia Pride 2025 è Porpora Marcasciano, attivista transfemminista, presidente onoraria del MIT (Movimento di Identità Trans), scrittrice e nominata al Premio Nobel per la Pace. La sua presenza è un richiamo potente alla memoria, alla storia del movimento e alla necessità di continuare a lottare oggi.
Il Pride non si esaurisce nella giornata della parata. Il percorso è cominciato a maggio con un calendario di eventi culturali, formativi e aggregativi. Venerdì 11 e sabato 12 luglio al Pride Village presso il PIN La Spezia, proseguono le giornate di musica, arte, talk e performance.
Le associazioni, collettivi, gruppi informali o realtà politiche e sociali che desiderano aderire al La Spezia Pride 2025 possono inviare una mail a questo indirizzo, indicando il nome dell’organizzazione ed eventuali loghi per la comunicazione.
L’adesione al La Spezia Pride 2025 comporta il rispetto di un impianto valoriale chiaramente antifascista, transfemminista, antirazzista e anticapitalista. Non sono ammesse sigle partitiche, istituzioni o realtà che non riconoscono o ostacolano i percorsi di autodeterminazione della comunità LGBTQIA+.
Con il supporto di Amnesty International.