Imperia, 24/12/2025.
Pino Petruzzelli, da novembre a dicembre, ha lavorato con i suoi studenti di UNIGE presso il Dipartimento di Scienza del Turismo a Imperia su una domanda: come raccontare a un turista il Territorio di Liguria.
Come narrare le eccellenze artistiche, architettoniche, poetiche, musicali, paesaggistiche, enologiche e gastronomiche in modo da trasmettere al turista la voglia di approfondire e conoscere un patrimonio unico nel panorama italiano. Gli studenti hanno lavorato, partendo da interviste e approfondimenti, su come chi vive la Liguria ha saputo trasformare, attraverso l’ingegno, il lavoro e il sudore, un paesaggio da avaro in generoso. Al termine dell’approfondimento si è cercato di trasformare il tutto in una narrazione capace di coinvolgere il turista.
«Abbiamo lavorato prima di tutto sulla conoscenza dei temi scelti», dice Petruzzelli, «Ad esempio si è visto cosa c’è dietro la costruzione dei muretti a secco, Patrimonio Immateriale dell’Umanità Unesco, che raccontano il lavoro di chi tiene in piedi il terreno per fornire a tutti olio e vino di grande qualità e nello stesso tempo non far precipitare la collina a valle durante le piogge. Abbiamo preso in considerazione le tante opere d’arte presenti sul territorio e che hanno un legame con la gente del posto che li ha voluti. Far sapere che in Liguria trovi dipinti di autori presenti anche al Louvre, alla National Gallery, agli Uffizi è un valore da divulgare per aumentare, attraverso la Cultura, l’offerta turistica della regione. Raccontare cosa vuol dire tirare fuori una bottiglia di vino da colline ripide e che si tuffano in mare, significa dare un sapore e un valore diverso a ciò che riempie il bicchiere che hai davanti. Ogni studente ha scelto l’argomento che più lo toccava e su questo si è lavorato attraverso una scrittura drammaturgica che permettesse di parlare direttamente con il turista che ha scelto la Liguria come meta delle proprie vacanze. Una scrittura che nel corso delle lezioni si è fatta narrazione orale attraverso la comprensione che anche le pause e i silenzi sono drammaturgia per coinvolgere emotivamente il turista».