Dal primo novembre 2025 al 31 ottobre 2026 la Reggia di Monza (viale Brianza 1, Monza) ospita Ur-Ra: Unity of Religions, Responsibility of Art di Michelangelo Pistoletto, mostra antologica promossa e prodotta dal Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e Cittadellarte Fondazione Pistoletto.
L'esposizione è stata pensata appositamente per i suggestivi spazi della dimora progettata a fine Settecento dall’architetto Giuseppe Piermarini per il figlio dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, l’arciduca Ferdinando d’Asburgo, oggi parte dell’European Royal Residences, il prestigioso network che riunisce le residenze reali testimoni della storia e dell’identità dell’Europa. A 25 anni dall’inaugurazione del Lieu de recueillement et prière all’Istituto Oncologico Paoli-Calmettes di Marsiglia, che riuniva in un unico ambito le maggiori religioni, Michelangelo Pistoletto prosegue nell’iniziativa di porre l’arte come strumento di dialogo interreligioso e interculturale e chiama a collaborare in questa impegnativa opera Francesco Monico, autore e accademico che ha diretto facoltà, programmi dottorali e accademie di Belle Arti.
Al centro di Ur-Ra c'è una ricognizione critica sull’intera ricerca di Michelangelo Pistoletto, figura centrale dell’arte povera e autore dei Quadri specchianti, celebre per lavori iconici come La Venere degli stracci e il progetto Il Terzo Paradiso. Nelle sale della Villa Reale sono esposte le prime opere su tela del 1957 fino agli ultimi lavori in cui la spiritualità è chiaramente espressa. L’evento è concepito come un’esperienza multidimensionale che mette in relazione arte, spiritualità e religioni sullo sfondo dell’idea-impegno di Pistoletto della Pace preventiva, con lo scopo di far emergere il ruolo dell’arte come linguaggio universale, capace di promuovere armonia, convivenza pacifica e comprensione reciproca tra diverse culture e religioni.
Le Bandiere delle religioni poste nell’Avancorte della Villa Reale di Monza accompagnano i visitatori fino all’inizio del percorso espositivo vero e proprio, che si apre nell’ottagonale Atrio degli Staffieri con La Pietra dell’infinito e Tavola interreligiosa per la pace preventiva, rielaborazione del Metro Cubo d’infinito, parte del gruppo di opere denominate Oggetti in meno realizzate tra il 1965 e il 1966. Quindi prosegue nelle sale del Primo Piano nobile, dove è possibile osservare altri lavori emblematici, come Il Sacerdote, Tempio, Annunciazione, Le trombe del Giudizio, Tempio a Dondolo, La rotazione dello specchio, Il codice trinamico, Arco spirituale, e culmina nei Giardini Reali, che accolgono un nuovo Terzo Paradiso composto di cento panchine in materiale interamente riciclato e riciclabile. L’arte e la spiritualità, dunque, al centro di una trasformazione responsabile e di una prassi che coinvolge e rende partecipi diversi settori della società, dalla medicina alla finanza, dalla letteratura all’educazione.
La visita alla mostra è inclusa nel biglietto di ingresso per la Villa Reale (intero 10 euro, ridotto 8 euro). Questi gli orari di apertura: invernale (dal primo ottobre 2025), 10.00-16.00 da mercoledì a venerdì e 10.30-18.30 sabato, domenica e festivi; estivo (dal primo giugno 2026), 14.30-19.30 da mercoledì a venerdì e 10.30-18.30 sabato, domenica e festivi). Il parco e i Giardini Reali sono visitabili a ingresso libero. Per info 039 5787160.
Michelangelo Pistoletto è nato a Biella nel 1933. Nel 1962 ha realizzato i Quadri specchianti, con i quali ha in breve reggiunto il riconoscimento internazionale. È considerato uno dei precursori e protagonisti dell’Arte Povera con i suoi Oggetti in meno (1965-1966) e La Venere degli stracci (1967). A partire dal 1967 ha realizzato, fuori dai tradizionali spazi espositivi, azioni che costituivano le prime manifestazioni di quella collaborazione creativa che avrebbe sviluppato nel corso dei decenni successivi, mettendo in relazione artisti provenienti da diverse discipline e settori sempre più ampi della società. Negli anni Novanta ha fondato Cittadellarte a Biella, ponendo l’arte in relazione con i diversi ambiti del tessuto sociale al fine di ispirare e produrre una trasformazione responsabile della società. Ha ricevuto innumerevoli premi internazionali, tra cui nel 2003 il Leone d’oro alla carriera della Biennale di Venezia e nel 2007 il Wolf Foundation Prize in Arts per la sua carriera costantemente creativa come artista, educatore e attivatore, la cui instancabile intelligenza ha dato origine a forme d'arte premonitrici che contribuiscono ad una nuova comprensione del mondo. Nel 2025 è stato candidato al Premio Nobel per la Pace. Sue opere sono presenti nei maggiori musei d’arte contemporanea.