10 cammini in Italia da scoprire: dal Sentiero Azzurro alla Via dei Briganti. Tra storia e natura

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Data la situazione contingente legata all'Emergenza Covid19, i relativi Decreti emanati dal Governo e le ordinanze delle singole Regioni e Comuni, la percorribilità dei singoli cammini deve essere verificata periodicamente sui siti istituzionali di ognuno di essi.

Magazine, 22/05/2020.

Quando si parla di cammino non si può che pensare a lui, il Cammino di Santiago, una delle vie di pellegrinaggio più importanti della storia, tanto che Santiago de Compostela  è considerata la terza città santa per la cristianità dopo Gerusalemme e Roma. È una rotta percorsa ininterrottamente fin dal X secolo, epoca a cui risale la scoperta della tomba di San Giacomo il Maggiore, uno tra i più intimi degli apostoli di Gesù.

Ma anche l’Italia è percorsa da moltissimi cammini, a volte antichi percorsi religiosi, come nel caso appunto del Cammino di Santiago, altre volte tratturi o vecchie rotte commerciali.

Quest’estate, più che mai, sentiamo la necessità di restare lontani dalle affollate rotte turistiche. Allora perché non sperimentare questo modo di viaggiare intelligente ed ecologico, alla scoperta di piccoli borghi, chiesette, e bellezze naturali incontaminate? Molti di questi cammini hanno nomi di santi, ma anche di briganti, di torri e di dei. Seguiteci in questa prima parte di cammini attraverso tutta l’Italia, da nord a sud, isole comprese.

1 . Cammino di Oropa (Piemonte) 

Il Cammino di Oropa è un itinerario vario e molto bello, che consente di scoprire le bellezze paesaggistiche, storiche, culturali del territorio che va dalla pianura agricola verso la Serra Morena, fino alle Alpi Biellesi. Il percorso è suddiviso in quattro brevi tappe (da 14 a 16 km) di difficoltà crescente, è una soluzione ideale per chi non ha mai affrontato un itinerario a tappe e vuole mettersi alla prova, e può essere visto come un cammino di allenamento, per prepararsi ad affrontare i grandi cammini europei come la Via Francigena o il Cammino di Santiago. È un percorso molto piacevole e divertente anche per chi ha già esperienza di cammino e vuole conoscere un nuovo sorprendente itinerario.

Il Cammino di Oropa è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici: si può arrivare a Santhià in treno o in auto (linea ferroviaria o autostrada Milano-Torino), e una volta arrivati a Oropa si ritorna a Biella con l'autobus urbano e da qui si prende il treno per arrivare a Santhià in meno di mezz'ora. 

2. Via degli Abati  (da Pavia a Pontremoli)

La Via degli Abati attraversa parte del territorio provinciale di Pavia e l'Appennino Tosco-Emiliano. Il tracciato lungo circa 190 km, molto più impegnativo della più nota Via Francigena, si snoda per sentieri, mulattiere, carrarecce,  attraversando valli e crinali per un dislivello complessivo di oltre 6000 metri.

La Via, utilizzata già dai sovrani longobardi prima della conquista della Cisa, controllata dai bizantini, toccava anche l’abbazia di Bobbio, nel cuore dell’Appennino, dove i pellegrini diretti a Roma e provenienti dalla Francia e dalle Isole Britanniche passavano a venerare le spoglie di San Colombano, grande abate irlandese e padre, con San Benedetto, del monachesimo europeo. Attraverso la Via degli Abati si va alla scoperta dell'Appennino nella sua parte più naturale ed  incontaminata, attraversando storia e cultura, e trovando buona cucina e ospitalità. Il percorso è segnato CAI (bande orizzontali con bianco e rosso) ed  è georeferenziato.

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3. Cammino delle Pievi (Carnia - Friuli)  

Il percorso si snoda lungo venti tappe, in dieci delle quali si incontrano le storiche Pievi Carniche  e due Santuari. Il cammino può essere intrapreso nel suo insieme (in questo caso sono necessarie circa due settimane), oppure in maniera autonoma e discontinua, scegliendo di volta in volta una o più delle sue tappe. Il Cammino delle Pievi, in origine articolato in diciotto tappe, nel 2013 è stato esteso, a comprendere le comunità ed i territori dell'alta Val But, della Val Pontaiba e della Val Chiarsò, e si suddivide ora inventi tappe, mantenendo la partenza da Imponzo di Tolmezzo e l'arrivo a Zuglio.

Il percorso nasce come un pellegrinaggio ed è quindi adatto anche alle famiglie. Ai non esperti si consiglia di farsi accompagnare da una guida, specialmente nelle tappe di media montagna. Nel percorrerlo si attraversano paesi di montagna e fondovalle, vallate, torrenti e alture tra le Prealpi e le Alpi Carniche. Ma soprattutto si collegano e riscoprono le antiche Pievi, alla ricerca di un passato carico di spiritualità e storia, sempre a stretto contatto con la natura. Misura circa 260 km in totale, con una lunghezza media di circa 14 km a tappa

4. Sentiero Azzurro  (5 Terre - Liguria)

È il percorso più famoso e spettacolare delle Cinque Terre, ma è stato tracciato, nei secoli, da chi lo utilizzava abitualmente per spostarsi, perciò in alcuni punti si tratta di una vera e propria mulattiera che si snoda lungomare collegando i cinque borghi tra loro. È facilmente percorribile, ma non dimentichiamoci che è pur sempre un sentiero, dove è possibile trovare restringimenti del tracciato, tratti scivolosi e dirupi. Quindi affrontiamolo sempre con prudenza. Il percorso è composto per lo più da sentieri (8 km circa), mulattiere acciottolate e gradinate (2 km circa); il restante è formato dal lungomare della Via dell'Amore e da strade interne dei paesi. L'intero percorso è segnalato da una striscia bianca e una azzurra. Se si esclude laVia dell'Amore, che risale agli anni trenta, è un tragitto antico, molto conosciuto ai tempi della Repubblica di Genova, quando Vernazza era lo scalo e il punto commerciale principale della zona. Per percorrere tutto il sentiero sono necessarie circa 5 ore e complessivamente si supera un dislivello di 500 m. Ma il tempo raddoppia se si effettuano brevi visite ai borghi. L'ideale è avere almeno alcuni giorni a disposizione e dividere il percorso a tappe.Il  transito sul sentiero 2 è subordinato al pagamento di un biglietto (giornaliero) il cui costo varia a seconda del numero di tratti aperti, circa 5-7 euro. 

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5. Cammino di San Vicinio (Forlì - Emilia Romagna)

Lungo la Via dei Romei che portava i pellegrini dai più remoti paesi d'Europa a Roma, si trova il Cammino di San Vicinio: quasi 350 km, in 14 tappe, perfettamente segnalati e percorribili. Un itinerario circolare, con partenza e arrivo a Sarsina, tra le provincie di Forlì-Cesena, Arezzo e Rimini e che si sovrappone, in molti tratti, all’antico sistema viario romano. Congiunge in un unico itinerario montagne e pianura, i boschi del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e i centri abitati, città importanti come Cesena e località termali come Bagno di Romagna.

Dedicato a San Vicinio, primo vescovo di Sarsina tra il IV e V secolo D.C. e figura importante nel processo di evangelizzazione della provincia ravennate, si snoda lungo i luoghi che hanno caratterizzato la vita del Santo, ripercorrendo sostanzialmente il tracciato della Valle del Savio, tra il Monte Fumaiolo ed il Mare Adriatico.

 7. Via dei Briganti (Abruzzo - Lazio)

Il Cammino dei Briganti è percorribile in sette giorni, con dislivelli tra gli 800 e i 1300 m. sulle orme dei briganti della Banda di Cartore tra la Val de Varri, la Valle del Salto e le pendici del Monte Velino. Partenza e arrivo da Sante Marie, vicino a Tagliacozzo (AQ). La Marsica e il Cicolano sono  terre di boschi, montagne e storie di briganti, che non erano però veri e propri malviventi, ma più simili ai partigiani, lottavano contro l’invasione dei Sabaudi, che avevano costretto il popolo ad arruolarsi a forza nell’esercito. Una storia vecchia di 150 anni. Oggi i loro sentieri vengono riproposti per  viaggiare a piedi da paese a paese lungo questo cammino di 7 giorni, tutto ben percorribile, segnato e con posti tappa attrezzati. Si può percorrere il Cammino dei Briganti da soli o in compagnia. Ovviamente il sentiero è percorribile anche solo in parte,  tappa per tappa. E ci si può appoggiare a piccole strutture familiari, ma si può anche vivere l’avventura di percorrerlo dormendo in tenda.

7. Sentiero dei limoni (Costiera Amalfitana - Campania)

Il Sentiero dei limoni era l’unico collegamento tra Minori e Maiori, in alternativa al mare, prima che venisse costruita la statale Amalfitana. Il sentiero che regala scorci mozzafiato e indimenticabili profumi, attraversa una delle realtà più importanti della coltivazione dello sfusato amalfitano, un tipico limone famoso nel mondo per formato, profumo, sapore e alto contenuto di vitamina C. Secoli di lavoro dei contadini hanno modellato questo paesaggio unico e delicato, Percorretelo senza fretta per ammirare la meraviglia che vi circonda ed immaginare quanta fatica hanno subito le portatrici, che trasportavano i limoni sulle spiagge di Minori e Maiori, che partivano per il Mediterraneo, l’Inghilterra e oltre.

Il sentiero dei limoni ha origine a Maiorida piazza Milo di fianco alla Collegiata di S.Maria a Mare e si inerpica per il costone montuoso verso Minori. All’inizio del cammino  vi troverete ad attraversare il  set cinematografico del neorealismo di Rossellini, che girò in questi e altri luoghi della Costa d’Amalfi film con Anna Magnani a ricordo dello sbarco degli alleati nella seconda guerra mondiale.

Il percorso può essere fatto sia da Minori verso Maiori che nella direzione opposta e, pur essendoci diverse scale da salire (tipiche di questi luoghi), non è un sentiero molto faticoso ed è percorribile anche da famiglie con bambini.

Per chi viaggia in questi luoghi basta una fotocamera e tanto cuore e curiosità di scoprire nuove ricchezze. Durante tutto l’anno è possibile assistere alle diverse fasi della coltivazione dei limoni, ma è nei mesi estivi che vi sembrerà di aver intrapreso un viaggio all’indietro nel tempo: non è raro, infatti, incontrare uomini che trasportano sul capo o con muli pesantissime casse piene di questi preziosi frutti.

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8. Tratturo Magno (da L’ Aquila a Foggia)

Il Tratturo L’Aquila-Foggia, con i suoi 244 km, era il più lungo, grande e il più importante dei cinque Regi Tratturi e proprio per questo motivo era detto Magno. Si tratta di un vero e proprio percorso storico tra l’Abruzzo e la Puglia attraversando il Molise. Il Tratturo Magno veniva percorso dalle greggi al pascolo e il suo inizio può essere simbolicamente individuato nel Parco della Transumanza, adiacente alla Basilica di Collemaggio, edificata nel XIII secolo proprio con il contributo della corporazione dei Lanaioli. 

Questo tratturo è stato oggetto negli ultimi anni di un sistematico studio da parte dell’AssociazioneTracturo 3000che dal 1997 lo ripercorre ogni anno. Il Tratturo Magno si divide in  9  tappe con rilevazione GPS del percorso.

9. Cammino 100 torri (Sardegna)

Il cammino nasce da un idea, da un sogno, che si è poi trasformato in pochi anni in un enorme progetto, che coinvolge l'associazione Cammino100torri e tante strutture ricettive, in primis i campeggi, i b&b fino agli hotel. Il cammino, per il momento, è percorribile a piedi per tutta la sua lunghezza e in bici per circa il  60/70% del suo tragitto. Non è semplice da percorrere in solitaria, è un cammino duro, come è dura ed impervia la Sardegna. Occorre essere grandi camminatori ma soprattutto bisogna avere una buona capacità di adattamento. Un’esperienza che porta a conoscere nuove realtà, ma anche e soprattutto a conoscere se stessi. L'associazione e i propri soci anziani, ogni anno creano eventi di gruppo proprio per aiutare chi non si sente in grado di affrontare questo cammino in solitaria. Camminare rende possibile vedere il mondo da diverse prospettive, rende più forti,  insegna a gestire meglio il proprio budget e a  darevalore alle cose più importanti.

Il Cammino 100 torri è composto da 8 vie che raccontano 8 Sardegne diverse. Il percorso si snoda su 1284 km, percorrrendo  il giro dell’isola  in senso antiorario partendo dalla città di Cagliari, principalmente su spiaggia e sentieri, ma anche nelle foreste, perché le torri si trovano spesso sulla cima di un colle o di una montagna.

Il cammino per il momento non è segnalato se non per brevi tratti, ma si sta lavorando per creare una segnaletica CAI. La distanza totale e i dislivelli da affrontare richiedono allenamento (si arriva ad un massimo di circa 800 m di altezza di Baunei), ma niente di esagerato. Con una buona divisione dei chilometri quotidiani è un cammino che chiunque può affrontare. Da ricordarsi sempre almeno una scorta di cibo e acqua di 2 litri al giorno. Sono consigliate molte soste brevi perché le strutture spesso si trovano lontano tra di loro (anche 25km)

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10. Vie Francigene (Sicilia)

La rete delle Vie Francigene di Sicilia è composta da 4 itinerari storici su cui s’innestano natura, tradizione e quella cultura dell’accoglienza tipica di questa regione. Trazzere, pubbliche e regie, usate per la transumanza e vie di comunicazione che attraversano l’Isola sin dal mondo arcaico, consentendo il passaggio di eserciti, mercanti, cavalieri e pellegrini. Un insieme di circa 900 km che passa dai paesaggi montani alle valli coltivate a grano dell’interno, fino alle coste calde del Mediterraneo in direzione del porto di Messina, porta d’Oriente e imbarco verso la Roma dei Martiri e la Santa Gerusalemme.

Ad oggi la Magna Via Francigena è, tra le quattro, la più percorsa, con una rete di servizi completa, un sistema di informazione legato ad un sito, ad un’app, ai canali social. Segnalata al 100% con segnavia bianco/rossi e con i pellegrinetti rossi delle Francigene siciliane. La seconda via, la Palermo – Messina per le Montagne, via montana che attraversa l’intero arco dell’Appennino siculo, dalle cime delle Madonie alle colline degradanti verso il mare dei Peloritani, ricalca il percorso della sua antenata costiera, la Palermo-Messina per le marine, antica consolare romana. È stata segnalata coi tratti bianco/rossi della segnaletica europea e con i pellegrinetti verdi delle Francigene siciliane. 

La terza via, la Via Fabaria, ingloba una parte della più anticavia Selinuntina, da Agrigento a Gela, che diventa così la parte grecadi questo percorso di 320 km. Da Gela in poi, fino a Lentini e poi lungo il Simeto fino a Randazzo, si segue la parte normanna del cammino. Risulta fruibile principalmente con le tracce GPS a disposizione dei camminatori ed è in corso di segnalazione coi tratti bianco/rossi della segnaletica europea e con i pellegrinetti azzurri delle Francigene siciliane. La quarta via, la via Mazarense, ingloba anch’essa una parte della via Selinuntina, da Agrigento a Marsala, l’antica Lilybeum nel tratto greco e una parte anche qui, normanna, da Marsala a Palermo, sulle orme della via romana tardo imperiale e delle vie di transumanza storiche della Sicilia occidentale. Anche in questo caso risulta fruibile solo con le tracce GPS che sono a disposizione dei camminatori che vogliono cimentarsi con questo percorso attraverso la Sicilia normanna, ricca di castelli, di siti archeologici e di eccellenze eno-gastronomiche.

Di Cristina Torriano

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