Serial killer, delitti e true crime: l'oscurità diventa relax, tra serie tv e podcast. I titoli da non perdere

Charlie Hunnam, in Monster: la storia di Ed Gein ©netflix.com Charlie Hunnam, in Monster: la storia di Ed Gein ©netflix.com

Magazine, 24/10/2025.

I serial killer sono rilassanti. Per quanto possa sembrare un'affermazione ai limiti del paradosso e dell'irrispettoso sembra però corrispondere a realtà o - per lo meno - a descrivere un fenomeno di cui ultimamente si parla spesso e che vede un successo a livello mondiale di serie, podcast e programmi tv che scandagliano la parte più oscura dell'animo umano, raccontando delitti e storie dalle tinte oscure. Fin qui, in realtà, nulla di nuovo: l'interesse verso il macabro è sempre esistito, ma ora si parla di relax provocato dall'ascolto di vicende di cronaca nera.

Il true crime ormai è un'ossessione globale, i podcast in cui si snocciolano particolari dettagliati su crimini di varia natura si ascoltano sul treno, sostituendo di fatto le playlist di Spotify, mentre le serie sulle varie piattaforme di streaming che raccontano la vita di assassini seriali si divorano rannicchiati sul divano, sotto morbide copertine di pile, complice l'arrivo dell'autunno.

Ma perché siamo così affascinati da questi fatti dai quali, in realtà, dovremmo scappare a gambe levate? Come accennavamo, l'Umanità è sempre stata attratta da ciò che non conosce: è nella nostra Natura spingerci sempre oltre, inoltre esplorare il lato oscuro della mente, nel comfort dell'ambiente protetto della nostra casa, oppure alla luce del sole mentre si viaggia in treno, rende tutto meno buio, più lontano, anche quando si parla di fatti di cronaca vera. Da non dimenticare poi l'ambivalenza paura/fascino verso il macrabro che è stata alla base di moltissimi movimenti artistici e letterari, come il Romanticismo o i romanzi gotici. Insomma, un tempo erano gli scritti di Mary Shelley ad ammaliarci, oggi sono i podcast di Stefano Nazzi (imperdibile il suo Indagini) o di Elisa True Crime.

Oltre i podcast, anche film e soprattutto serie Tv sono alltrettanto gettonati, quindi ecco le ultime uscite da tenere d'occhio. L'autunno 2025 ha segnato l'ingresso su Netflix della storia di Ed Gein, meglio conosciuto come il Macellaio di Plainfield, piccola località del Wisconsin in cui nacque nel 1906. Nella fattoria di famiglia visse con la madre, con cui instaurò un rapporto morboso e si macchiò di crimini orrendi, soprattutto contro le donne. La sua fama andò ben oltre Plainfield, tanto da ispirare, secondo quanto racconta la serie, film capolavoro come Psyco del maestro dell'horror in bianco e nero Alfred Hitichcock e le gesta di altri criminali, come Ted Bundy e Richard Speck. Dagli omicidi alla necrofilia, la serie Tv racconta attraverso la magistrale prova attoriale di Charlie Hunnam una storia disturbante, che ha raggiunto sui social un hype altissimo, con milioni di video dedicati a recensioni e omaggi a questo terzo capitolo della trilogia Monster, ideata nel 2022 Ryan Murphy e Ian Brennan.

Anche i primi due capitoli, il primo dedicato a Jeffrey Dahmer, serial killer statunitense che tra gli anni Settanta e Ottanta uccise ben diciassette uomini e il secondo dedicato ai Fratelli Menendez, che nel 1989 a Berverly Hill assassinarono brutalmente i genitori, hanno avuto un successo mondiale. 

Non è finita, perché il 30 ottobre 2025, Netflix sgancia un'altra bomba, quella della storia di Aileen Wuornos, la più famosa serial killer americana, che tra il 1989 e il 1990 uccise sette uomini nello stato della Florida. Nata in Michigan nel 1959, Aileen era cresciuta in un ambiente familiare disfunzionale, tra abusi fisici, violenze e solitudine. Poco più che bambina, iniziò a prostituirsi e da lì al buio totale il passo fu molto breve. Dopo il film con Charlize Theron, Monster (guarda caso!), che nel 2003 valse all'attrice australiana l'Oscar per la migliore interpretazione, arriva quindi questa docu serie che ripercorre le fasi della cattura, del processo e della condanna a morte di Wuornos, eseguita nel 2022.

Al di là delle mere recensioni, quasi sempre positive grazie all'accuratezza dei racconti e alla grandezza delle interpretazioni degli attori, queste storie forse ci aiutano a capire qualcosa di più dell'animo umano, ma soprattutto sui meccanismi che possono scatenare la nascita di un serial killer, tutto questo - ovviamente - augurandosi di non innsescare pericolosi fenomeni di esaltazione o, ancora peggio, di emulazione.

Anche in Italia, nella classifica dei serial killer, raggiungiamo una solida posizione: la saponificatrice di Correggio e la sua  attività criminale nella prima metà del Novecento, che prevedeva la trasformazione dei corpi delle vittime in strane poltiglie, quando non addirittura in ingredienti per dolcetti casalinghi, forse non ha ancora avuto l'attenzione che merita, a differenza del più conosciuto Mostro di Firenze.

Proprio a lui è dedicata la serie Netflix, Il Mostro, già disponibile, che racconta una storia che ha spaventato tutto il Paese, tra la fine degli anni Settanta e la metà degli anni Ottanta. Le vittime erano coppie di giovani che si appartavano per cercare un po' di intimità nei dintorni del capoluogo toscano. Quando si pensa al Mostro di Firenze, si pensa subito a Pietro Pacciani e ai suoi cosiddetti compagni di merende di cui le tv hanno spesso parlato ma, nel caso della serie, si narra un'altra pista, quella sarda, che vide protagonisti alcuni componenti della famiglia Vinci. Provenienti da un paesino sperduto della Sardegna, per molto tempo furono al centro delle indagini, che però non portarono mai alla risoluzione del caso: gli omicidi cessarono improvvisamente, ma nessuno arrivò mai a conoscere la vera identità del mostro. Furono milioni le direzioni investigative che vennero prese, comprese quelle che parlavano di delitti su commissione orchestrati da una non ben specificata élite di persone dedite al satanismo, ma rimasero solo supposizioni.

Purtroppo, la quantità di storie dark (vere) da cui attingere è molto ampia quindi, finita la storia di un serial killer, in poco tempo ne arriverà un'altra. C'è già chi dice che il presunto quarto capito di Monster, su Netflix, sarà dedicato a Lizzie Borden, che nell'Ottocento in Massachussets massacrò i genitori per questioni legate ad una mancata eredità. Finora si tratta solo di rumour, ma nel frattempo, per saziare la propria sete di mistero, a Torino ha aperto il Serial Killer Museum, per un'esperienza che fonde cronaca, psicologia e narrazione

 

Di Paola Popa

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