Museo del Patriarcato a Roma, la mostra

Un evento imperdibile a Roma

Manifestazione Non Una di Meno - Roma 2018 © Camelia.boban/wikipedia.org

Roma, 25/11/2025.

Secondo il Global Gender Gap Report del 2025, mancano 123 anni alla parità di genere, ovvero quando correrà l'anno 2148. Da questo pronostico nasce l'idea del Museo del Patriarcato, mostra installata a Roma presso AlbumArte in via Flaminia 122, visitabile fino a martedì 25 novembre. L'iniziativa è di Action Aid con Violante Placido come madrina, in occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le Donne.

Pensate un attimo di vivere nel 2148 e una mostra vi permetta di osservare come si viveva nel XX e nel XXI secolo. Un periodo così lontano da voi, anni così diversi, vite così distanti dal vostro quotidiano e vi stupirete nel vedere un'istallazione con buste paga di colori diversi per uomini e donne, che mostrano diverse retribuzioni, oppure la ricostruzione di una situazione purtroppo abituale sui un mezzi di trasporto pubblico, dove due manichini uomini sono posizionati troppo vicino a un manichino donna fino a palpeggiarla senza il suo consenso.

Per non parlare di un'opera che all'interno di alcune cornici riporta articoli di giornali in cui vengono omessi i nomi e i cognomi di donne che con le loro scoperte, con il loro lavoro, con le loro idee hanno inciso profondamente sulla società del loro tempo. Mentre altre cornici riportano comportamenti sessisti come l'indimenticabile frase di Trump sulla presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «Lei è bellissima, non se la prende vero se glielo dico?». Ma poi la violenza diventa tangibile nell'opera in cui  una porta viene profondamente segnata da un pugno maschile.

Realtà che per noi ad oggi sono tristemente normali, ma se viste con gli occhi di generazioni future che vivranno la parità di genere come un diritto oramai acquisito, la discriminazione, che spesso si trasforma in violenza, diventa evidente e soffocante osservando le installazioni del Museo del Patriarcato. Anche perché come riporta il dettagliato report di Action Aid del 2025, Perché non accada  la violenza sulle donne non può essere letta  «non solo come evento, ma come esito di un sistema di disuguaglianze diffuse e normalizzate».

Infatti, come afferma Katia Scannavini, co-segretaria generale di ActionAid Italia «Il nostro ottimismo ci porta a sperare che ci possa essere un mondo senza più patriarcato perché sappiamo che la disuguaglianza di genere crea la violenza contro le donne».

Così nel percorso della mostra ci si trova, di fronte a opere e testimonianze che «restituiscono l’atmosfera degli anni Venti del Duemila, tra dinamiche familiari, stereotipi di genere e violenza normalizzata. Un viaggio tra gli oggetti, i gesti e le parole che hanno plasmato la cultura patriarcale e alimentato la violenza maschile sulle donne, per ricordare quanto sia necessario che diventi un capitolo storico definitivamente chiuso» come viene riportato dal sito di AlbumArte.

Di Alessandra Pistolese

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