© Andrea Esposito
Milano, 22/10/2025.
JazzMi compie 10 anni e torna a invadere di note la città di Milano con oltre 200 concerti e ospiti di grande rilievo dal 23 ottobre al 9 novembre 2025. In un decennio il festival ha trasformato un’idea in un progetto culturale stabile, riconosciuto a livello nazionale e internazionale, capace di raccontare il jazz nella sua dimensione più ampia, dinamica e inclusiva. In questa edizione celebrativa, JazzMi rilancia con forza la sua vocazione originaria: rendere il jazz accessibile a tutti, attraversare i confini tra generi, generazioni e territori e costruire relazioni tra la musica e il tessuto urbano.
Dai due poli principali - la Triennale di Milano e il Blue Note - il festival attraversa l’intera geografia urbana milanese. Dal Volvo Studio Milano ai palcoscenici storici della città come Teatro degli Arcimboldi, Teatro Dal Verme e Teatro Lirico Giorgio Gaber, toccando anche sedi prestigiose quali il Conservatorio di Milano, l’Auditorium San Fedele, il Centro Culturale di Milano e il Cpm Music Institute. Si rafforza inoltre il dialogo con alcune delle realtà culturali più dinamiche del panorama milanese come Armani/Silos, l’Anfiteatro di Apple Piazza Liberty, l'Adi Design Museum, la Cascina Nascosta e lo Spirit de Milan. Non mancano poi i club e i luoghi della scena indipendente che continuano ad ospitare la parte più vibrante e notturna del festival: dall’Alcatraz alla Santeria Toscana 31, passando per il Biko, Fabrique e Base Milano.
Dopo la speciale anteprima con la grande artista canadese Diana Krall al Teatro degli Arcimboldi per una serata all’insegna dell’eleganza e della raffinatezza (lunedì 20), il jazz torna poi protagonista nella cornice del Triennale Milano Teatro, accogliendo una programmazione che attraversa culture, generi e geografie sonore. A partire dalla vocalità arcaica e profonda degli Huun-Huur-Tu (sabato 1), custodi della tradizione armonica tuvana, fino alle raffinate trame mediorientali de trio L’Antidote (giovedì 6), composto dal percussionista iraniano Bijan Chemirani, dal pianista libanese Rami Khalifé e dal violoncellista albanese Redi Hasa. Con il leggendario pianista sudafricano Abdullah Ibrahim (sabato 8), la storia del jazz assume una dimensione spirituale: con il suo trio restituisce un’esperienza sonora sospesa tra passato e futuro. A interpretare con forza l’urgenza emotiva del presente è invece Amaro Freitas, voce del jazz brasiliano, il cui piano solo disegna paesaggi sonori interiori tra spiritualità e tensione poetica (domenica 2). Non manca un tocco energico con The Headhunters, la storica formazione nata dalla mente di Herbie Hancock negli anni ’70, pionieri del jazz-funk più innovativo (domenica 2).
Daniele Sepe con il suo progetto Galactic Syndicate conduce il pubblico in un viaggio narrativo tra dialetti, folklore, jazz e libertà (martedì 4), mentre lo storico fisarmonicista Gianni Coscia presenta dal vivo l'album La Violetera, che ripercorre tappe fondamentali della sua vita artistica (domenica 26). Grande festa per il pianista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra Enrico Intra che propone un concerto dedicato ai suoi novant’anni (sabato 8), mentre Paolo Damiani porta sul palco Ostinato, un viaggio sonoro tra forma e improvvisazione nel segno della libertà creativa (sabato 1). Il trio britannico nu-jazz Mammal Hands propone un set contemplativo, dove il minimalismo si carica di lirismo e profondità collettiva (mercoledì 5), mentre il contrabbassista Avishai Cohen è accompagnato da un trio d’eccezione per una performance tra slanci melodici e virtuosismo (venerdì 7). La storica Artchipel Orchestra presenta in anteprima assoluta un omaggio al celebre pianista olandese Misha Mengelberg (domenica 9); a chiudere il ciclo è il mandolinista e cantautore americano Chris Thile con una performance sospesa tra folk, jazz e musica classica americana (domenica 9).
JazzMi rinnova anche quest'anno il suo legame con uno dei luoghi simbolo del jazz milanese, il Blue Note, che apre le sue porte a Sydney Ellis, interprete capace di attraversare con autenticità il blues, il gospel e il soul jazz (da venerdì 24 a domenica 26); grande ritorno poi per il leggendario chitarrista americano Mike Stern accompagnato dalla sua band d’eccezione (martedì 28 e mercoledì 29). Spiccano inoltre la carismatica presenza di Dee Dee Bridgewater, tra le voci più iconiche del jazz vocale mondiale (giovedì 6), il talento poliedrico del bassista Richard Bona con il suo Asante Trio (giovedì 30 e venerdì 31), e la collaborazione inedita tra Gonzalo Rubalcaba e Hamilton de Holanda, in un concerto che intreccia il pianismo cubano con la brillantezza del mandolino brasiliano (domenica 9).
Grande attesa anche per il ritorno sul palco di David Murray, tra i principali innovatori del sax tenore, con il suo quartetto (sabato 1), e per la performance del contrabbassista Dave Holland, con un trio d’eccezione al fianco di Jaleel Shaw e Nasheet Waits (domenica 2). Il sassofonista Walter Smith III in quartetto con il pianista Danny Grissett, dal bassista Orlando Le Fleming e dal batterista Jeff Ballard dà forma a una serata dedicata al jazz contemporaneo basato su melodie fluide e composizioni con slanci improvvisativi (giovedì 23). Spazio anche a progetti più contemporanei come Jazzanova Live feat. Wayne Snow, collettivo berlinese noto per la sua capacità di fondere jazz, elettronica e groove urbano (sabato 8), e al Pete Roth Trio con un ospite d’eccezione, Bill Bruford, storico batterista progressive, qui in una nuova veste tra jazz, sperimentazione e interplay sonoro (venerdì 7). Theo Croker, trombettista e compositore che sta ridefinendo i confini del jazz contemporaneo, dà infine forma a un’esperienza immersiva tra jazz, hip-hop e soul cosmico. (martedì 4).
Come ogni anno, anche il Conservatorio di Milano, tempio della musica classica, accoglie due momenti di grande fascino: l’oud poetico e le atmosfere mediterranee di Anouar Brahem Quartet (domenica 26) e la ricerca spirituale e sonora del visionario Shabaka Hutchings, protagonista della nuova scena jazz contemporanea (domenica 9). Al Teatro Dal Verme si tiene il concerto di Quintorigo & John De Leo, un grande ritorno sulle scene con un progetto che intreccia musica, gesto teatrale e sperimentazione vocale, dando forma a un’esperienza densa e drammaturgica (lunedì 27). Il Teatro Lirico Giorgio Gaber fa invece da cassa da risonanza per uno dei progetti più iconici del jazz europeo: Paolo Fresu, Richard Galliano e Jan Lundgren intrecciano le loro radici italiane, francesi e svedesi in un dialogo sonoro che fonde jazz, musica popolare e lirismo mediterraneo, raccontando l’anima del continente (domenica 2).
Anche quest’anno l’Auditorium San Fedele aprirà le sue porte a JazzMi con la fischiatrice americana Molly Lewis che incanterà il pubblico con una performance insolita e sofisticata, tra delicatezza e ironia (mercoledì 29). Si riconferma poi la partecipazione del Centro Culturale di Milano con un viaggio multisensoriale tra musica e fotografia, guidato dalle sonorità di Louis Sclavis e gli scatti di Pino Ninfa (sabato 8); a seguire un trio d’eccezione composto da Valerio Corzani, Giorgio Li Calzi e Andrea Daddi realizza uno spettacolo dedicato a Pannonica de Koenigswarter, musa di alcuni dei più grandi musicisti del XX secolo (sabato 8).
Milano si trasforma nell’epicentro di una musica rivoluzionaria anche attraverso i numerosi club che aprono le porte alla rassegna. Il palco dell’Alcatraz ospita i londinesi Kokoroko con il loro afrobeat moderno (venerdì 24) e la frizzante e iconica Orchestra Baobab per un viaggio sonoro tra tradizione senegalese e groove ancestrali (giovedì 30). Il leggendario chitarrista Marc Ribot è protagonista al Cpm Music Institute con Map of a Blue City, suo primo lavoro solista (venerdì 24). Pure il Biko si conferma spazio intimo e attento alla ricerca; qui il collettivo Yuuf esplora le contaminazioni tra jazz, elettronica e hip-hop in un live ad alto contenuto atmosferico (venerdì 24), mentre Summer Pearl con il suo flow vorticoso porta in scena uno spettacolo che trasuda neo-soul e hip-hop (venerdì 7).
La Santeria Toscana 31, luogo simbolico della musica indipendente milanese, ospita una sequenza di performance incentrate sul dialogo tra jazz, soul e urban sound: dai groove moderni e contaminati di Blue Lab Beats (sabato 25) alla potenza narrativa degli iconici mostri sacri del rap Arrested Development (venerdì 31), fino alla raffinatezza emotiva di Durand Bernarr (mercoledì 5) e Bilal (giovedì 6), due artisti capaci di fondere soul made in Motown e modernità. Il trombettista e avanguardista jazz giapponese Takuya Kuroda, con il suo progetto Everyday, propone un concerto che mescola funk, oriente e jazz contemporaneo (sabato 8). Il Fabrique Milano torna ad ospitare il festival per l’unica data italiana di Flying Lotus, celebre produttore che ha riscritto le regole del beatmaking contemporaneo (martedì 4).
JazzMi 2025 ospita una prima assoluta, quella di Lumina, nuovo progetto firmato dal collettivo C’Mon Tigre negli spazi di Base Milano (sabato 1): una vera e propria architettura sensoriale in cui il pubblico, dotato di cuffie wireless, è immerso in un audio spazializzato a 360°, mentre luci e laser trasformeranno lo spazio in un organismo visivo vivo e pulsante. Al centro, un ensemble ibrido: cinque musicisti e un robot percussionista che suona strumenti da culture diverse. Il pubblico si muove liberamente, come in un rave rituale che esplora il corpo, il rito e la percezione. Sempre a Base Milano, il festival apre le sue porte al format pop-up che sta ribaltando le regole del canto corale, Hardcoro (lunedì 3): in un’unica sala si ritrovano persone che magari nella vita non si sarebbero mai parlate, e nessuno viene per far vedere quanto è bravo. Tutti vengono per fare una cosa insieme: cantare. Lo Spirit de Milan è il luogo dover poter ascoltare lo speciale progetto Jazz at Lincoln Center: Sing and Swing, un omaggio al Great American Songbook con la voce e la tromba di Benny Benack III, con un ensemble di stelle newyorkesi, il concerto reimmagina i grandi duetti del jazz e del pop (giovedì 6).
Anche quest’anno JazzMi rivolge la sua attenzione ad una serie di progetti speciali. Sul palco di Base Milano prende vita un progetto in collaborazione con Billboard Italia in cui il jazz incontra e dialoga con le sonorità contemporanee dell’hip-hop, con ospiti Sayf, Funk Shui Project & Johnny Marsiglia e Ainè (domenica 2). Il poliedrico spazio Voce della Triennale si trasforma nel palcoscenico in cui raccontare un jazz in continuo cambiamento con il ciclo Ascolti Inauditi, a cura di Alessio Bertallot: un progetto originale che propone listening session attraverso un dialogo con ospiti musicali d’eccezione: si parte con Napoli Centrale, il jazz funk in Italia (martedì 4), seguito da Herbie Hancock, Future 2 Future (giovedì 6), James Brown, Funky Drummer (venerdì 7) e Rap & Jazz, da A tribe Called Quest a Robert Glasper (sabato 8).
C'è anche il Volvo Studio Milano tra le venue di punta di JazzMi 2025: sul suo palco si alternano una delle iconiche cantautrici del pop jazz Simona Molinari (venerdì 24), Ëda Diaz e il suo tocco musicale ricco ed elegante dai sapori francesi-colombiani (sabato 25), la bassista, cantante e compositrice londinese Amy Gadiaga (venerdì 7) e il polistrumentista Sam Greenfield che presenta il suo nuovo album (sabato 8).
L'Armani/Silos ospita nuovamente JazzMi con una serie di appuntamenti speciali: dal concerto unico e immersivo dei Calibro 35, dal titolo Exploration: Inner City (martedì 28) alla rassegna cinematografica The Body Of Jazz (da mercoledì 22), dedicata quest'anno al celebre compositore Henry Mancini. E ancora grande musica all’Adi Design Museum con Giovanni Ceccarelli e Ferruccio Spinetti per il progetto More Morricone (domenica 9). Non manca l’imperdibile concerto all’Anfiteatro di Apple Piazza Liberty, che quest’anno vede protagonista una delle figure femminili più interessanti della scena jazz internazionale, la sassofonista, compositrice e bandleader londinese Nubya Garcia (giovedì 30). Per il primo anno, il brand di moda maschile Canali ospita un concerto speciale nella suggestiva Boutique Canali con protagonista Andrea Rinciari, musicista jazz radicato nel bebop e nella tradizione straight-ahead (giovedì 6).
JazzMi torna infine negli spazi di alcuni hotel di Milano, nonché in molti locali cittadini per la sezione Night & Day del festival che ospita quest’anno più di 120 eventi autoprodotti che alimentano con la loro linfa l’anima jazz della città: il programma completo e aggiornato dei concerti è consultabile sul sito di JazzMi.