Porto Antico, Mauro Ferrando: «Ripartiremo con grandi eventi». Intervista al Presidente

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Genova, 07/05/2020.

Il momento è molto delicato. E per il Porto Antico di Genova, area sempre popolata da genovesi e turisti, il lockdown per il Coronavirus ha rappresentato un vero e proprio stop. «Siamo in difficoltà, ma vivi e operativi. Vedere quest'area semi-deserta fa male, ma il futuro è roseo. Abbiamo in programma grandi eventi per ripartire come Salone Nautico 2020, Fiera Primavera e una grande Euroflora 2021. Dalle crisi possono nascere grandi opportunità». Esordisce così Mauro Ferrando, presidente della Porto Antico Spa e Fiera del Mare dal luglio 2019 e avvocato civilista. Ecco la nostra intervista, dove abbiamo parlato di presente e futuro, quando il Covid-19 sarà sconfitto e si potrà ripartire a pieno regime.

Presidente Ferrando, come sta vivendo questi mesi? «Sto provando le stesse sensazioni di tutti i genovesi. Il virus ha colpito in modo inaspettato, con conseguenze sanitarie, economiche e di libertà personali difficili da prevedere. Da presidente del Porto Antico, invece, dico che siamo tra le società che hanno subito ripercussioni peggiori. Siamo in difficoltà per gli affitti bloccati, con gli esercenti che non possono aprire totalmente e non hanno la possibilità di pagare. Mancano gli introiti più importanti. Non si possono fare eventi all'aperto, convegni, fiere e congressi. Stiamo anche ragionando a una Estate Spettacolo diversa. Viviamo nell'incertezza, e i 50 dipendenti della società sono in cassa integrazione».

Il mondo della ristorazione è in difficoltà. Il Porto Antico è un'area piena di attività. State pensando a qualcosa per facilitare il loro rilancio? «I locali si stanno organizzando (dal 27 aprile è possibile il servizio di take away oltre al delivery, ndr). Vogliamo offrire spazi all'aperto per ristoranti, pizzerie e pub, in modo che possano svolgere al meglio l'attività quando l'area sarà più popolata. Conto anche sulla voglia dei genovesi di venire al Porto Antico».

Fare rete, in questo momento, diventa ancora più importante. «Assolutamente. Significa mettere insieme le forze e avere tutti risultati positivi, senza egoismo. Ho trovato un forte attaccamento dei miei dipendenti a società, tutti vogliono dare il proprio contributo con nuove idee e iniziative. Anche l'Acquario di Genova, la rete museale, Eataly e tante altre realtà con cui vogliamo collaborare hanno i loro problemi. Parliamo di un blocco pressoché totale. Porto Antico è una società privata con soci pubblici. E il pubblico, che si chiami Comune o Camera di Commercio, pensa legittimamente prima ai servizi primari come trasporti e sussidi, ma soldi ce ne sono pochi».

Porto Antico e Fiera non si sono mai fermate, come l'Aeroporto di Genova. «Realtà come il Museo del Genoa e Città dei Bambini e dei Ragazzi, grazie alle piattaforme online, hanno continuato fare le loro attività. Abbiamo svolto un servizio pubblico per l'emergenza, mettendo a disposizione di Regione e Asl l'area fieristica per i tamponi. Anche Amt ha usato degli spazi per sanificare i mezzi e la manutenzione. Stiamo pensando di offrire altri servizi, come quello di ospitare in Fiera grandi processi (ad esempio quello sulla tragedia del Morandi, ndr). Lì, il distanziamento sociale è garantito, con spazi ampi e areati non garantiti nei tribunali. Non siamo distanti dall'accordo». Ottimista per il futuro prossimo? «Il mondo va avanti e il Porto Antico è una location attraente, un polo ricco di interessi per aziende, investitori stranieri, ristoratori e organizzatori di eventi. Per chi vuole mettersi in giorno, resta un grande palcoscenico, che non può non avere un futuro roseo. L'obiettivo primario è quello di riuscire a calendarizzare, riproponendo date. La Società è viva e pensa in grande».

A proposito di date, Porto Antico sta organizzando la prossima Euroflora. «Sarà nella primavera 2021, dal 24 aprile al 9 maggio, sempre nei Parchi di Nervi. Una location perfetta, qualora ci dovessero ancora essere limitazioni e il virus ancora in circolo. Puntiamo molto su questo evento, che ha già avuto successo nel 2018. Ora, però, vogliamo internazionalizzarla, rendendola più simile a quelle in Fiera per scenografia e colpo d'occhio. Le location restano differenti, ma ci saranno più espositori, fontane, corsi d'acqua e un'apertura più ampia per il pubblico per facilitare gli accessi. Ci stiamo lavorando da tempo, e alacremente. Altre fiere concorrenti in Europa sono in difficoltà, ed Euroflora vuole essere un punto di riferimento per il settore florovivaistico».

Poi c'è il Salone Nautico 2020, che è stato posticipato. Come sarà? «Parlo ogni giorno con Saverio Cecchi, presidente di Ucina - Confindustria Nautica. L'evento sarà dall'1 al 6 ottobre, con nuove modalità e la possibilità di prolungarlo fino al 9 se ci saranno restrizioni. Per il 60esimo compleanno, doveva essere un'edizione indimenticabile. Purtroppo non sarà il Salone Nautico desiderato, ma realizzarlo è una risposta imporante. Stiamo già avendo ottime risposte, come il possibile ritorno di Ferretti Group con i suoi yacht. Parliamo di un evento, per questa città e la Liguria, fondamentale». E la Fiera Primavera 2020 ci sarà? «Dopo un doppio spostamento, abbiamo deciso di fare un unico evento, che diventa la Fiera di Primavera-Autunno dal 20 al 29 novembre. Sarà una manifestazione un po' ridimensionata, ma stiamo facendo il possibile».

Porto Antico significa anche The Space. Quale futuro vede per il mondo del cinema? «Prima serve un po' più di chiarezza sul Covid-19, fenomeno che cambia molto velocemente. Se fosse uscito da un laboratorio e non arrivasse dalla natura, sarebbe più facile tornare alla vita di prima, anche per il cinema. Però, bisogna riflettere su un altro tipo cinema ed eventi, o inventarne dei nuovi. Il ritorno dei drive-in? Si tratta di una possibilità, neanche troppo innovativa. C'è anche la proposta di farlo nelle aree fieristiche, quindi l'attenzione è viva e vedremo cosa si può fare. Sicuramente siamo di fronte a qualcosa di grave e che deve far riflettere l'intera comunità, ma che non andrà a cambiare di molto alcuni eventi e intrattenimenti in futuro. Il cinema continuerà a essere un'attrazione fondamentale, in sicurezza».

Questa città può ripartire con il nuovo Ponte di Genova, la cui inaugurazione è prevista a luglio? «Sarà un grandissimo valore aggiunto. Conosciamo tutte le difficoltà del costruire in Italia, ma ecco il nuovo ponte, con pochissimo ritardo. Genova era identificata come la città in declino, e quest'opera diventa fondamentale per migliorare la sua visibilità. A luglio il nuovo ponte, a fine settembre il Salone, poi una bella Euroflora nel 2021, senza dimenticare l'apporto che la città può dare per l'Ocean Race, la grande gara di vela. Le cose possono incominciare a cambiare».

Presidente Ferrando, chiudiamo con una speranza... «Se fossi un operatore o ristoratore, prima di lasciare il Porto Antico ci penserei molto. Il momento è difficile, è vero, ma quest'area sta diventado sempre più il cuore della città. Non avremmo difficoltà a trovare amici che vogliano investire a lavorare qui».

Di Andrea Sessarego

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