L'Arcadia in giardino a Palazzo Lomellino, un tributo a Domenico Parodi. La mostra

Silvia Frattini

Genova, 14/04/2022.

Palazzo Nicolosio Lomellino (via Garibaldi 7), da mercoledì 13 aprile a domenica 31 luglio 2022, ospita la mostra dal titolo Domenico Parodi. L'Arcadia in giardino. L'esposizione va ad arricchire il carnet di esposizioni legate al Progetto Superbarocco, del quale fanno parte anche La forma della meraviglia al Palazzo Ducale di Genova e Superbarocco. Arte a Genova da Rubens a Magnasco alle Scuderie del Quirinale a Roma.

L’esposizione dedicata a Domenico Parodi occupa tutti gli spazi visitabili di Palazzo Lomellini, dando forma a un'esperienza intima e green. Infatti, la natura domina gli spazi grazie a composizioni floreali e pannelli realizzati dall’Accademia delle Belle Arti con pitture ad acqua e cartone riciclato, il tutto reso ancora più sostenibile e affascinante attraverso l'utilizzo di luci a basso consumo. L' Associazione Palazzo Lomellino desidera nel suo piccolo contribuire al processo di sensibilizzazione e di attenzione al tema dell'ecosostenibilità.

La parte espositiva presenta una raccolta di progetti per grotte, fontane e statue da esterno realizzate dal Parodi anche per altre committenze, oltre ad alcuni ritratti dell'aristocrazia genovese da segnalare il ritratto di Paola Lomellini Adorno raffigurata nelle vesti di Flora che interagisce con la Natura e il disegno preparatorio per l'affresco della stanza di Bacco e Arianna del secondo piano nobile. Tra le opere l'autoritratto del Parodi in prestito dalla Galleria degli Uffizi, per un totale di 20 opere esposte al pubblico.

La co-curatrice Laura Stagno afferma: «Domenico Parodi è un pittore di grande interesse. All’interno di questa mostra è anche presente un autoritratto del pittore che viene dalla Galleria degli Uffizi risalente al 1719. Celebrare Domenico Parodi vuol dire celebrare un artista erudito, versatile e virtuoso tecnicamente, in grado di passare dalla pittura alla scultura. Un protagonista delle arti trasversali a Genova all’inizio del diciottesimo secolo».

A completare il percorso nel cortile sarà visibile una raccolta di opere del diciassette studi di architettura italiani ed internazionali che sono stati invitati a riflettere, attraverso elaborati critici e visionari, sulla perduta continuità del ninfeo a causa della scomparsa della statua di Fetonte, che dominava l'intero gruppo scultoreo.

Di Silvia Frattini

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