Gaetano Pesce a Genova, la mostra diffusa: dove sono le opere e a chi è dedicata

Chiara Pieri

Genova, 22/09/2021.

Agli occhi degli abitanti di Genova non è sfuggita la gigantesca e colorata poltrona comparsa in Piazza de Ferrari nei giorni scorsi, che ha fatto molto discutere sui social (l'opera di chiama Up di stracci). Poi sono spuntate altre due installazioni, in Piazza Fontane Marose (con la Maestà tradita) e Piazza Matteotti (la Sedia portaritratti). Eppure, dietro a queste particolari opere, c'è il nome designer Gaetano Pesce, noto esponente dell'arte contemporanea che mette in mostra la sua arte in tutto il mondo: da New York a Parigi, facendo tappa anche a Londra. Ligure di nascita (Gaetano Croce è nato a La Spezia), ritorna nella sua regione esponendo le opere al Museo di Villa Croce di Genova (fino al 9 gennaio 2022).

L'opera che ha suscitato maggiore curiosità (non sono mancati i commenti negativi e perplessi) è quella in piazza De Ferrari. I vestiti femminili che la ricoprono sono un messaggio di sensibilizzazione alla violenza sulle donne. Una mostra diffusa con sculture in città e un'importante esposizione antologica a Villa Croce. Allestita dal Comune di Genova in collaborazione con lo Studio Pesce di New York, la mostra è dedicata dallo stesso artista alla figura di Germano Celant, personaggio dell'arte contemporanea e della cultura recentemente scomparso, genovese e amico di Pesce da molto tempo.

«La mostra si intitola In ricordo di un amico - spiega l'assessore comunale alle Politiche Culturali Barbara Grosso - Non vi era posto migliore per allestire questa esposizione, che si trova spazio al Museo di Villa Croce e per le strade della città. Infatti, diverse opere animeranno le principali piazze di Genova rendendo l'arte alla portata di tutti i cittadini, i quali potranno farsi un'idea a riguardo senza per forza entrare all'interno del museo». «Un segno forte di ripartenza di un paese - dice il Presidente della Regione Liguria Giovanni Toti - L'inizio di una serie di importanti eventi che vogliono riconfermare i numeri positivi ottenuti durante l'estate appena trascorsa». La mostra, e quindi anche le esposizioni nelle piazze di Genova, restano in città per tutti i mesi invernali, dopo l'inagurazione ufficiale a Villa Croce giovedì 23 settembre, alle ore 11.

Artista, architetto scultore e designer, spezzino di nascita ma ormai stabilmente a New York, dove vive dal 1980, Pesce si è sempre contraddistinto come autore eccentrico ed ecclettico, espressione dell’ala più innovativa e radicale dell'Italian Design degli anni '60. Principale motore dell'artista è la continua sperimentazione che investe sia le forme, con i suoi oggetti, decisamente materici, che assumono aspetti bizzarri e imprevedibili, sia i materiali, spesso morbidi, leggeri e trasformabili al tatto, perché sono vivi e in movimento, come le resine, il poliuretano, l'elastome e il silicone. Le opere che ne nascono sono pezzi unici, con una propria individualità che li distingue l'uno dall’altro perché, secondo Pesce 'La democrazia deve garantire e proteggere la diversità, non l’uguaglianza'. La variazione e la pluridisciplinarietà sono gli elementi fondamentali del suo modo di procedere e del suo fare arte, un arte che vuole essere “attiva” per portare un cambio positivo nella società contemporanea.

La mostra di Gaetano Pesce intreccia, sui due piani della villa, lavori storici e rivisitati, come l'iconica poltrona Up5&6 che si impone nello spazio che accoglie i visitatori al piano terra, con le sue forme antropomorfe ingigantite da dea della fertilità che, nello stesso tempo, denunciano la condizione della donna, ancora oggi vittima di violenze, o Moloch del 1972, una versione macro della celebre lampada da tavolo L1, nata nel 1937 grazie al designer Jacob Jacobsen, con i lavori più recenti come le Pelli (Industrial Skin) in resina sottile come uno strato di epidermide, appesi al soffitto della grande stanza decorata al primo piano, i Vasi, che sembrano sciogliersi come cera colorata fusa, i tavoli e le sedie, alcune come la serie Pratt chair iniziate già negli anni ‘80 e le lampade, il Pulcinella e la Donna applique di papier maché ricoperto di resina poliuretanica. 

Di Silvia Frattini

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