Afrovision a Torino. Il programma

Sabato20Maggio2023

Torna a Torino Afrovision, il primo festival showcase italiano con protagonisti artisti africani e afrodiscendenti: un incubatore culturale di progetti artistici di musica dell’Africa e dell’afrodiscendenza organizzato da Renken e The Music Manager App. Partner il Festival Creativafrica, Amoahbia Festival di Trento e Abe Pe Show, per una giornata che nasce all’interno del progetto “Barriera Corallina”.

Il festival batte in uno spazio multiculturale unico di Torino, il Circolo Jigeenyi, che si trova all'interno dell'effervescente Bunker ed è dedicato alla creatività e alle cucine africane.

L’obiettivo del festival è dare spazio e voce ai talenti delle nuove generazioni che si inseriscono e ispirano alla corrente dell’afrofuturismo e ai cosiddetti stili “contemporanei” di creazione e performance. Un ambito dove si registra molto fermento a livello artistico, dove serve un lavoro di scouting e uno spazio anche per far emergere nuove proposte: per questo, nasce questo palcoscenico. La parola d'ordine non è integrazione, quanto «interazione».

Afrovision nasce anche per accompagnare artisti emergenti, regalare loro occasioni di confronto con altri musicisti indipendenti, programmatori, professionisti del settore musicale, oltre un accompagnamento alla crescita professionale e supporto tecnico e formativo nel mondo musicale.

La giornata di sabato 20 maggio

 L’edizione 2023 si è sviluppata con la formula "contest" che prevede, sabato 20 maggio dalle 20.30, i concerti al Jigeenyi dei finalisti. Si tratta di Avex (Etiopia/Italia), NeroSud (Italia/Costa d’Avorio/Marocco/Algeria), Lawless (Gambia/Italia), Rap Don “The King” (Sierra Leone/Italia).

La serata sarà presentata da Susanna Owusu Twumwah, Diaspora & Migration Consultant e attivista. Nata e cresciuta a Roma da genitori ghanesi, si occupa di comunicazione in progetti riguardanti lo sviluppo, la diversità, migrazioni e diaspore ed è la vice-presidente dell’associazione QuestaèRoma che si occupa di emarginare ogni forma di discriminazione.

Oltre ai quattro  che si esibiranno e sfideranno quella sera, già decretate due menzioni speciali che andranno a Fanie Fayar, dal Congo, e Wzaa, dal Senegal: una scelta della giuria per dare risalto a questi progetti di alta qualità. Entrambi gli artisti sono in Africa in questo momento e non saranno presenti ma verranno comunque premiati.

La serata, per chi vuole, decolla già dalle 19 con il nuovo menù di Ricette d’Africa (tra i piatti imperdibili per un viaggio culinario che accompagni le note di Afrovision: Pollo Yassa, Couscous di verdure alla marocchina e Ombrina al Pepe Selim). La serata continua con il live  di Nana Motobi.

Una delle novità sta proprio nella formula “contest”. In premio, per chi vince, ci saranno due concerti su palchi di festival internazionali: uno è quello CreativAfrica, nella serata del 9 giugno, l’altro l’Amoahbia Festival di Trento, il 19 agosto.

La seconda novità sta nell’espansione della rete di partner dei festival che supportano l'iniziativa: oltre le new entry Creativafrica e Amoahbia Festival di Trento, c’è Abe Pe Show, etichetta di produzione dell’artista Ghanese Nana Kofi Osei, aka "Nana Motobi" - affermato rapper, performer e sound designer ghanese. I vincitori parteciperanno al music lab organizzato da Abepeshow che porterà alla creazione di un album originale insieme ad altri artisti emergenti internazionali e sarà pubblicato a fine festival.

La terza novità sta nella giuria composta da programmatori ed esperti del settore musicale: Elom Lotsi, togolese basato in Senegal e direttore di produzione del Festival Dakar Music Expo, Nana Kofi Osei, aka "Nana Motobi", Cherif Soumarè "Papis", organizzatore delle serate Leep Cool di Jigenyi e Valentina Zanelli, manager, talent scout e specialista di strategia di internazionalizzazione della musica.

Come sempre, il Festival si occupa anche di formazione e promozione. Nella stessa giornata di sabato 20 maggio il Circolo Jigeenyi ospita una  masterclass/workshop tenuta dalla torinese Valentina Zanelli, manager di musicisti e artisti specializzata in “internazionalizzazione dei progetti musicali” oltre che fondatrice dell’agenzia Creativi Musicali e dell’app “The Music Manager”, seguito poi da cena tra musicisti e operatori.

Gli artisti che si esibiranno  

Torna a Torino, dove ha avuto i natali nel 2022, “Afrovision", il primo festival showcase italiano con protagonisti artisti africani e afrodiscendenti. Un incubatore culturale di progetti artistici di musica dell’Africa e dell’afrodiscendenza organizzato da Renken e The Music Manager App. Partner il Festival Creativafrica, Amoahbia Festival di Trento e Abe Pe Show, per una giornata che nasce all’interno del progetto “Barriera Corallina”.

Il festival batte in uno spazio multiculturale unico di Torino, il Circolo Jigeenyi, che si trova all'interno dell'effervescente Bunker ed è dedicato alla creatività e alle cucine africane.

L’obiettivo del festival è dare spazio e voce ai talenti delle nuove generazioni che si inseriscono e ispirano alla corrente dell’afrofuturismo e ai cosiddetti stili “contemporanei” di creazione e performance. Un ambito dove si registra molto fermento a livello artistico, dove serve un lavoro di scouting e uno spazio anche per far emergere nuove proposte: per questo, nasce questo palcoscenico. La parola d'ordine non è integrazione, quanto «interazione».

Afrovision nasce anche per accompagnare artisti emergenti, regalare loro occasioni di confronto con altri musicisti indipendenti, programmatori, professionisti del settore musicale, oltre un accompagnamento alla crescita professionale e supporto tecnico e formativo nel mondo musicale.

 LA GIORNATA DI SABATO 20 MAGGIO

 L’edizione 2023 si è sviluppata con la formula "contest" che prevede, sabato 20 maggio dalle 20,30, i concerti al Jigeenyi dei finalisti. Si tratta di Avex (Etiopia/Italia), NeroSud (Italia/Costa d’Avorio/Marocco/Algeria), Lawless (Gambia/Italia), Rap Don “The King” (Sierra Leone/Italia).

La serata sarà presentata da Susanna Owusu Twumwah, Diaspora & Migration Consultant e attivista. Nata e cresciuta a Roma da genitori ghanesi, si occupa di comunicazione in progetti riguardanti lo sviluppo, la diversità, migrazioni e diaspore ed è la vice-presidente dell’associazione QuestaèRoma che si occupa di emarginare ogni forma di discriminazione.

Oltre ai quattro  che si esibiranno e sfideranno quella sera, già decretate due menzioni speciali che andranno a Fanie Fayar, dal Congo, e Wzaa, dal Senegal: una scelta della giuria per dare risalto a questi progetti di alta qualità. Entrambi gli artisti sono in Africa in questo momento e non saranno presenti ma verranno comunque premiati.

La serata, per chi vuole, decolla già dalle 19 con il nuovo menù di Ricette d’Africa (tra i piatti imperdibili per un viaggio culinario che accompagni le note di Afrovision: Pollo Yassa, Couscous di verdure alla marocchina e Ombrina al Pepe Selim).

 La serata continua con il live  di Nana Motobi.

 Una delle novità sta proprio nella formula “contest”. In premio, per chi vince, ci saranno due concerti su palchi di festival internazionali: uno è quello CreativAfrica, nella serata del 9 giugno, l’altro l’Amoahbia Festival di Trento, il 19 agosto. La seconda novità sta nell’espansione della rete di partner dei festival che supportano l'iniziativa: oltre le new entry Creativafrica e Amoahbia Festival di Trento, c’è Abe Pe Show, etichetta di produzione dell’artista Ghanese Nana Kofi Osei, aka "Nana Motobi" - affermato rapper, performer e sound designer ghanese. I vincitori parteciperanno al music lab organizzato da Abepeshow che porterà alla creazione di un album originale insieme ad altri artisti emergenti internazionali e sarà pubblicato a fine festival.
La terza novità sta nella giuria composta da programmatori ed esperti del settore musicale: Elom Lotsi, togolese basato in Senegal e direttore di produzione del Festival Dakar Music Expo, Nana Kofi Osei, aka "Nana Motobi", Cherif Soumarè "Papis", organizzatore delle serate Leep Cool di Jigenyi e Valentina Zanelli, manager, talent scout e specialista di strategia di internazionalizzazione della musica.

 Come sempre, il Festival si occupa anche di formazione e promozione. Nella stessa giornata di sabato 20 maggio il Circolo Jigeenyi ospita una  masterclass/workshop tenuta dalla torinese Valentina Zanelli, manager di musicisti e artisti specializzata in “internazionalizzazione dei progetti musicali” oltre che fondatrice dell’agenzia Creativi Musicali e dell’app “The Music Manager”, seguito poi da cena tra musicisti e operatori.

Gli artisti che si esibiranno sul palco

Avex The MC

Avalon Tsegaye, in arte AVEX, è un rapper nato in Italia ma cresciuto ad Addis Abeba, in Etiopia. Ora vive a Torino.

Dopo aver trascorso nella terra di origine del padre i suoi primi vent'anni di vita, dove frequenta una scuola italiana e sviluppa la capacità di parlare l'etiope, l'italiano e l'inglese, a vent'anni Avex si trasferisce a Bologna e per i tre anni successivi si fa spazio nella scena locale. 

È uno dei giovani rapper più talentuosi e interessanti della scena, riuscendo a mescolare bene le parole delle tre lingue che conosce, passando con dimestichezza dal freestyle per le strade della città a calcare il palco del Montreaux Jazz Festival.

"Floppy" è il suo primo singolo, da cui emerge il concept stesso del brano già dal titolo, che con un arguto gioco di parole unisce l'idea di "flop" (che nel linguaggio del marketing significa il fallimento del lancio di un prodotto) con un supporto di memoria ormai obsoleto. Una metafora della situazione della scena rap di oggi.

Lawless

Ahmadou Njie nasce in Gambia 33 anni fa. Arrivato in italia nel 2014 attraversando il Mediterraneo dopo diversi anni di prigionia in Libia, trova in questo paese la destinazione dove innamorarsi e costruire la sua nuova vita, una famiglia, una carriera artistica. In tutti questi anni, non ha mai abbandonato la musica: se la porta dentro, nel cuore e nell’ anima, e per questo canta: canta per la sua terra e per la sua gente, nonostante i tanti momenti di sconforto. 

Di se stesso dice: “Ho cancellato dai social tutto quello che avevo creato per la paura di non piacere, per la paura di non farcela, ma adesso, dopo un viaggio nella mia terra madre, sono stanco di vivere solo per i giudizi altrui e voglio esplodere, facendo conoscere a tutti il mio talento. Lawless, perché nonostante tutto ce la voglio fare: sono pronto e lo farò”.

NeroSud

Il collettivo musicale NeroSud nasce nel marzo del 2015, dall'idea di José Fazari, figlio di calabresi emigranti e di Gennaro Di Girolamo, giovane insegnante lucano, in una serata tra amici in piazza Santa Giulia a Torino..

Entrambi accomunati dalla passione per la musica, iniziano a portare la musica del Sud Italia e del Mondo, con chitarra e tamburi, nelle vie e piazze del centro di Torino.

La passione per la musica tradizionale del Sud d'Italia, unita a quella per il blues e del reggae, dell'afrobeat e della "black music" in generale, porterà ad allargare il duo iniziale, aggiungendo ulteriori musicisti all'ensemble. L'unione con altri musicisti della scena torinese - per citarne alcuni Algeria, Senegal, Marocco e Costa d'Avorio - fa si che il collettivo musicale acquisti sonorità e cadenze ritmiche tipiche di quei paesi, unendosi al calore dei ritmi tipici del Sud Italia.

Nel collettivo musicale si incontrano ritmi e suoni del Sud del mondo, che spaziano dalla tarantella calabrese alla musica afro, al reggae ed alla musica cubana, senza tralasciare i suoni arabo-andalusi del Nord Africa.

Rap Don “The King”

La passione di Rap Don per il rap comincia attraverso le freestyle battle nelle strade di Freetown in Sierra Leone dove è conosciuto come “the freestyle king”.

Dal 2018 arrivato a Trento continua a stupire il pubblico italiano partecipando come cantante freestyle al progetto Stregoni di Johnny Mox ed esibendosi in alcune di queste città: Recanati, Pisa, Lecce, Napoli, Milano e Roma.

Con Lights Out l’artista vuole “ illuminare - fare luce” su un tema importante: la disparità che viene creata e mantenuta dalle nazioni più ricche del mondo nei confronti dell'Africa. Questa stessa condizione si riflette sulla comunità africana in Europa, dove si vive razzismo e discriminazione. Rap Don afferma “ in questo lavoro ho raccontato chi sono, tramite la conoscenza e l'abbattimento delle barriere” “ La traccia Why not, la mia preferita, è un' ode agli artisti, quasi un mantra per far sì che l'importanza dell'arte venga riconosciuta e... ripagata!"

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