A riveder le stelle: Emanuele Caruso al cinema con un film per riflettere sull'emergenza

Torino, 06/03/2020.

«E quindi uscimmo a riveder le stelle», così si chiude l’inferno della Commedia dantesca, e così Emanuele Caruso ha titolato il suo nuovo film documentario. Un film girato a impatto zero, in soli sette giorni durante il mese di agosto 2019 e senza telecamere, bensì con due iPhone di ultima generazione. A riveder le stelle è una vera e propria lettera al futuro dell’umanità. «Abbiamo immaginato un futuro dove, alla fine, l’uomo non sia riuscito a salvare il proprio pianeta» spiega il regista: un tema quanto mai attuale, soprattutto per la riflessione che lo sostiene, incentrata sull’emergenza.

E intrecciandosi con l’emergenza, questo docufilm potrebbe raccontare anche un’altra storia, quella che riguarda propria la sua uscita in sala, prevista da mesi con una serie di anteprime scolastiche regionali e fissata poi per il 5 marzo. Una data che, purtroppo, ha coinciso con l’emergenza Coronavirus e con l’entrata in vigore delle normative governative sulle attività culturali, sale cinematografiche incluse.

Mentre la situazione è ancora al vaglio delle normative regionali che dovrebbero chiarire il DPCM e stabilire con più chiarezza cosa ne sarà di teatri e cinema, dopo aver già stravolto i piani Caruso e il suo staff hanno deciso che dalla sera del 6 marzo 2020 sono organizzate delle anteprime speciali, in modalità del tutto nuove. Non saranno concentrate in un giorno solo, ma saranno distribuite su più giorni e orari, solo in alcune città del Piemonte. I cinema infatti, potranno disporre, come da Decreto del Governo, di massimo 1/3 della loro capienza, per consentire agli spettatori di rimanere a 1 metro di distanza. Sono quindi stati organizzati più spettacoli in più giorni su ogni città, per dare la possibilità a coloro che volessero vedere il film, di farlo in momenti diversi, senza rischi, rispettando le regole che il Decreto impone e soprattutto facendolo in totale sicurezza. Sarà poi valutata un'uscita più ampia su tutte le città nelle prossime settimane o mesi, quando le notizie saranno più chiare e precise.

Dal 6 al 10 marzo dunque anteprime a
- Domodossola (VB), Cinema Corso - (Regista presente Venerdì 6 Marzo 2020 alle ore 20.30)
- Bra (CN), Cinema Impero - (Regista presente Sabato 7 Marzo 2020 alle ore 20.30)
- Dogliani (CN), Multilanghe
- Caraglio (CN), Cinema Ferrini
- Avigliana (TO), Teatro Fassino
- Alessandria (AL), Multisala Kristalli
Ad Alba, Cuneo, Verbania, Omegna le sale rimarranno chiuse.

L’augurio è che le sale riaprano quanto prima, per ospitare un lavoro sperimentale e originale, realizzato con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte doc Film Fund. L’idea di partenza casca infatti in un momento particolarmente sensibile: una catastrofe generata dal cambiamento climatico: «Allora, a chi dal futuro, guardandosi indietro, ci chiede come abbiamo potuto permetterlo, rispondiamo con questo viaggio/documentario dal nostro presente. Per far capire loro chi eravamo e come agivamo» spiega il regista.

A riveder le stelle è ambientato in Val Granda, una zona di 152 km quadrati di natura selvaggia al confine tra il Piemonte e la Svizzera dove non si riscontra presenza umana e non prendono i telefoni. È in questo spazio incontaminato che un gruppo di otto persone, compresa la troupe, con l'epidemiologo, esperto di sana alimentazione, Franco Berrino, che ha lavorato all'Istituto Nazionale Tumori di Milano, si è ritrovata nell’agosto 2019.

Sei persone che prima non si conoscevano, tra cui Maya Sansa, Giuseppe Cederna, lasciano le loro case, i loro telefoni e le proprie comodità e si avventurano in un viaggio di 7 giorni a piedi attraverso Val Grande, l’area wilderness più grande d’Europa. Soli, con i propri zaini e i loro pensieri, immersi in mezzo a una natura primordiale e lontani dalla società che li ha plasmati, avranno il compito di rispondere a quella domanda che dal futuro ci viene fatta. “Come abbiamo potuto permetterlo?

«L’uomo aspetta l’emergenza per poi capire che non è quella la modalità in cui agire – spiega il regista – ho provato proprio a raccontare il fatto che la nostra società non è pronta ad affrontare un tema importante come quello dell’ambiente, a meno che non ci sia un’emergenza. Ho provato a raccontarlo senza i dati, ma da un punto di vista emozionale e umano: penso che i miei film cerchino di interrogarsi sulle nostre scelte, sul perché le facciamo e non ne facciamo altre. E da questo punto di vista ho provato a raccontare l’ambiente».

Perché l’essere umano ha sempre bisogno di un’emergenza? Non sembra essere una questione di dati, quanto di natura umana. Ed è questo l’interrogativo da cui nasce A riveder le stelle. «Sarà per questo che non siamo pronti, che non c’è un piano B? – si interroga lo stesso Emanuele Caruso – questa nostra società così forte, belle e invisibile, cade sul nulla perché tendenzialmente abbiamo bisogno dell’emergenza. È una lettera al futuro: ho immaginato che questa storia fosse un piccolo testamento da lasciare al genere umano. Come i protagonisti, così ciascuno di noi, volente o no, alla fine, sarà chiamato a scegliere. A schierarsi. Nella speranza che questo presente possa cambiare quel futuro lontano, ma sempre più vicino».

In coerenza con i temi del film, la scelta di girare in modalità “impatto zero”, con tre soli tecnici e cellulari alimentati con powebank a energia solare. «È stata l’esperienza più faticosa della mia vita - ammette Caruso – molto difficile da gestire anche logisticamente: forse alla fine eravamo troppo pochi, e riuscire a concretizzare l’idea originale non è stato così semplice. Alla fine, però, credo di essere riuscito a trasportare qualcosa in immagini».

Un film importante, per i suoi messaggi, per la scelta che riguarda la sua lavorazione, per la fiducia riposta dal pubblico e dalle sale, che da mesi avevano organizzano e dato il via alle prevendite. Settemila i biglietti prevenduti ancora prima dell’uscita del film, con un incasso previsto intorno ai 30mila euro: un incasso ora sfumato. Troppo in bilico la situazione, troppe incertezze in tutto il settore dello spettacolo. Certo è che per una produzione così piccola e indipendente come A riveder le stelle, l’emergenza è ora concreta, tutta tesa alle speranze per il futuro. Per ora, il pubblico interessato può approfittare delle sale e dei pochi posti a disposizione. Ogni informazione e novità sarà comunicata sulla pagina web del film o su Facebook.

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