Torino seconda città più sostenibile d'Italia, la classifica di Smart City Index

Torino, 02/03/2020.

Nuovo risultato per Torino, che si posiziona seconda subito dopo Trento nella classifica sulle città sostenibili d'Italia, seguita al terzo posto da Bologna. È quanto emerge dalla quinta edizione dello Smart City Index di EY, che analizza i 109 capoluoghi italiani, classificando il loro sviluppo in termini di reti e infrastrutture e misurando la loro capacità di innovare e offrire servizi di qualità ai propri cittadini. In particolare, i primi dati del rapporto 2020 analizzano il tema della sostenibilità urbana, prendendo in considerazione quanto le infrastrutture delle città sono smart nelle diverse componenti del trasporto, dell’energia e dell’ambiente (acqua, verde e rifiuti).

Dal report di EY emerge che ben 3 città metropolitane sono presenti nella top 5 (oltre a Torino e Bologna sul podio, c’è Milano al 5° posto), e Firenze che chiude la top 20. Anche le città medie occupano in maniera preponderante la classifica, con 12 città nella top 20.

Il grado di equilibrio tra mobilità, energia e ambiente è perfetto a Torino e nei primi 7 capoluoghi che di fatto occupano le prime posizioni in tutte le classifiche parziali, segnale che riescono a portare avanti i loro investimenti infrastrutturali in sostenibilità in maniera omogena sui vari fronti. Maggiore variabilità mostrano le altre città emiliane presenti in classifica dopo Bologna (che è molto equilibrata), mentre le città lombarde mostrano in generale una performance leggermente peggiore nell’area “Ambiente Sostenibile”.

Tutti gli indicatori relativi alla mobilità sostenibile (che comprende mobilità elettrica, mobilità “lenta” o “dolce”, cioè ciclabile e pedonale, e mobilità condivisa) mostrano un costante aumento negli ultimi 6 anni. In particolare, la mobilità elettrica è l’ambito che ha registrato gli incrementi più significativi: le colonnine di ricarica nei comuni mostrano dei tassi di raddoppio ogni due anni negli ultimi quattro anni (+92% negli ultimi due anni), e sono quindi più che quadruplicate dal 2014 (+357%). Anche le auto elettriche e ibride aumentano a tassi importanti, essendo più che triplicate negli ultimi 4 anni (+259% dal 2016). Da segnalare che le città mettono in campo iniziative per incentivare il parco auto meno inquinante, come la possibilità per le auto elettriche di accedere alle ZTL oppure di non pagare la sosta nelle strisce blu. 

«Da diversi anni le città nel nostro Paese si stanno evolvendo in maniera sensibile verso la sostenibilità, attivando diverse iniziative per essere a basso impatto ambientale, favorire la mobilità sostenibile e ridurre fenomeni come l’inquinamento atmosferico e il congestionamento del traffico - dichiara Andrea D’Acunto, Mediterranean Government and Public Sector Leader di EY - Dallo Smart City Index di EY emerge che alcuni indicatori negli ultimi anni sono cresciuti in maniera esponenziale soprattutto nelle città metropolitane di Milano, Torino, Bologna o nelle città medie del Nord. Se osserviamo la mobilità sostenibile, ad esempio, le auto elettriche e ibride sono più che triplicate negli ultimi 4 anni registrando un aumento del 259% dal 2016; anche il parco circolante ha registrato una diminuzione di auto importante dal 2002 al 2018».

Elaborando i dati dello Smart City Index sulla mobilità sostenibile (e cioè 21 indicatori riguardanti le infrastrutture di mobilità elettrica, ciclabile, pedonale e condivisa, e gli incentivi alla mobilità sostenibile, come il PUMS il Piano Urbano di Mobilità Sostenibile che tutte le città stanno varando e adottando, con tempistiche diverse, per cui alcune città sono più avanti di altre), si nota come il punteggio di “mobilità sostenibile” delle 11 città dove si registra una diminuzione di auto circolanti è significativamente superiore (52,1 su una scala da 0 a 100) rispetto al punteggio delle 3 città dove si è registrato un aumento di auto (15,1). A dimostrazione che nel lungo periodo gli investimenti di mobilità sostenibile possono dare risultati concreti e tangibili. La maggior parte delle città metropolitane registra una diminuzione di auto dal 2002 al 2018.

La cosiddetta mobilità “lenta” o “dolce”, che riguarda sia le biciclette sia i pedoni, ottiene anch’essa un’attenzione crescente: aumentano le estensioni delle piste ciclabili (+22% dal 2014) e delle aree pedonali (+8% dal 2016), seppure più lentamente rispetto ad altri fenomeni come l’elettrico e lo sharing.

La mobilità condivisa (auto, biciclette, scooter, monopattini) sta prendendo piede in un numero sempre maggiore di città italiane tra cui anche Torino.

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