Torino, 09/01/2019.
Undicesima edizione per Palcoscenico Danza, la
rassegna diretta da Paolo Mohovich e promossa da
TPE. Dodici appuntamenti dal 12 gennaio al 17
maggio 2019: undici al Teatro Astra e uno alla
Lavanderia a Vapore di Collegno. Gestita dal 2006
al 2014 dal Balletto dell'Esperia e dal 2015 dalla Fondazione
TPE, Palcoscenico Danza offre al pubblico
spettacoli di pura danza: creazioni di coreografi
che privilegiano anzitutto la danza come linguaggio del
corpo.
«Dalla danza contemporanea formalista fino al balletto
contemporaneo, Palcoscenico Danza propone un ventaglio di
stili non presenti in altre rassegne nazionali e
internazionali maggiormente interessate alle
contaminazioni, alla danza performativa o profondamente marcata da
influenze teatrali - ha spietgato la Presidente TPE
Maddalena Bumma: Per questo motivo è diventato con
il tempo parte integrante della proposta culturale di TPE».
La sfida è quella di creare una sempre maggiore interazione fra
i linguaggi delle varie arti e una sempre più capillare
condivisione dei pubblici, come ha anticipato il Direttore TPE
Valter Malosti: «la trasversalità fra teatro e
danza è necessaria, così come lo è quella con la musica. Sto
lavorando alle prossime stagioni per far dialogare sempre più
queste forme d’arte».
La rassegna ospita spettacoli di compagnie nazionali e
internazionali di riconosciuto prestigio. L’edizione 2019 si aprirà
inoltre anche alla danza folclorica, in
particolare danza spagnola e
flamenco rielaborate con codici attuali. Sempre
molto presente il ponte tra Spagna e Italia: a questo fine è stata
creata una rete tra Palcoscenico Danza e alcune importanti
istituzioni di danza come il Tem di Valencia, il Centro de Danza di
Saragozza e il Centro di creazione internazionale Dantzaz nei paesi
baschi.
Un appuntamento imperdibile è la
Festa Flamenca di domenica 13 gennaio
alle ore 11 al Teatro Astra: José
Huertas, grande maestro spagnolo ed erede di Antonio
Gades, svelerà a tutti – anche ai profani assoluti: la festa è
aperta a chiunque – i segreti di questa danza, e insegnerà a
muoverne i primi passi semplicemente lasciandosi trasportare dal
ritmo.
Fra le proposte internazionali spicca l’arrivo del Tulsa
Ballet, fra le migliori dieci compagnie di danza Usa, che
a Torino propone il 16 aprile un classico alle origini
dell’avanguardia coreografica del Novecento: La Table
Verte di Kurt Joos, rappresentato
per la prima volta al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi il 3
luglio 1932. Una «danse macabre en 8 tableaux et 16 danseurs» dove
i potenti della terra si affrontano in inutili discorsi mentre la
Morte – un orribile scheletro verde – si prepara nuovamente a
riscuotere il suo bottino. Opera premonitrice dell'avvento del
nazismo, La Table verte è il primo
balletto su un tema politico portato sulle scene. Jooss l’anno
successivo, con la presa di potere dei nazisti, decide di lasciare
la Germania e si trasferisce in Gran Bretagna. Sul palco la musica
vedrà affrontarsi due pianoforti dal vivo. A fare
da contraltare nella stessa serata, altro spirito con lo
spumeggiante coreografia broadwayana di Who Cares di
Georges Balanchine e Shibuya Blues della
colombiana Anabel Lopez Ochoa, forse la coreografa
donna più richiesta al mondo.
Un occhio di riguardo è costantemente rivolto alla promozione delle
nuove generazioni di creatori e interpreti
attraverso Eko Dance International
Project: il progetto formativo diretto da
Pompea Santoro che, accompagnata da una ventina di
giovani talentuosi danzatori, si propone di tramandare il
repertorio di Mats Ek, oltre a dare la possibilità
a diversi coreografi di creare nuovi lavori. Questo appuntamento
comprende quindi l'intero percorso di produzione, promozione e
presentazione al pubblico, oltre che, insieme alla Fondazione
Piemonte dal Vivo, di circuitazione di alcuni spettacoli
prodotti.
Altra sinergia è quella con il Festival Interplay:
in ogni edizione un giovane artista selezionato tra i più
talentuosi del festival diretto da Natalia
Casorati presenterà una sua breve creazione in apertura di
uno degli appuntamenti più importanti, in modo da favorirne la
visibilità al maggior numero di spettatori possibile. Quest’anno il
coreografo selezionato è Tommaso
Serratore, che il 28 febbraio apre la serata con
il suo Passenger_Il coraggio di stare.
«L'undicesima edizione di Palcoscenico
Danza è sicuramente tra le più variegate proposte finora -
è intervenuto il direttore Paolo Mohovich -
Un’edizione che è anche caratterizzata da una forte
presenza femminile nel versante della creazione e
interpretazione. Mi sembra giusto presentare la rassegna partendo
da questo aspetto non scontato».
Due gli appuntamenti “contaminati” con prosa e poesia: Il Maestro e Margherita, con Michela Lucenti insieme con il Balletto Civile e il Teatro della Tosse di Genova, e Fiori di garza, abbinamento di danza e poesia con Cristiana Casadio e Laura Fusco. Tra gli spettacoli più «danzati» il ritorno di Cristiana Morganti, nel giorno della festa della donna, con un duetto femminile: A fury tale interpretato dalle fuoriclasse Anna Wehsarg e Anna Fingerhurt.
Una forte presenza è quella del Tulsa Ballet,
una delle dieci compagnie top degli Stati Uniti con i suoi trenta
danzatori e la creazione Shibuya Blues di Annabel
Lopez Ochoa, la coreografa donna più richiesta a livello
mondiale. Nello stesso programma due pietre miliari della
coreografia agli antipodi fra loro:
Le Table Vert di Kurt Joos e lo
spumeggiante
Who cares? di George Balanchine,
capolavori danzati con maestria dai meravigliosi danzatori del
Tulsa Ballet. Anche il
Made4You dell'edizione 2019, appuntamento
dell’Eko Dance Project dedicato alla coreografia
emergente, si tinge di rosa dando spazio oltre all'artista
selezionato Fabio Liberti, alle due promettenti
artiste Francesca Frassinelli e Barbara
Gatto.
Lo spettacolo Viaggio nel mondo della danza, ideato per un
pubblico giovanile, è dedicato a tre eroine del balletto classico
rivisitate dal genio di Mats Ek. Lo spettacolo è
stato ideato da Pompea Santoro, una delle più
importanti danzatrici italiane alla quale Palcoscenico
Danza, in collaborazione con Torinodanza, ha dedicato lo
scorso ottobre un omaggio in occasione dei quarant’anni di
carriera.
Oltre a questi spettacoli declinati al femminile si segnala
l’apertura del festival con il Ballet Flamenco di José
Huertas, erede artistico del grande Antonio Gades, il
felice ritorno della MM Contemporary Dance
Company, fiore all'occhiello della danza italiana e
sempre più presente nei festival di mezzo mondo, il
Balletto Teatro di Torino con un prezioso trittico
assemblato appositamente per Palcoscenico Danza
preceduto dal lavoro di un coreografo promettente del territorio
scelto dal Festival Interplay.
Sarà infine riproposto, per chiudere, il successo home
made della scorsa edizione:
Messiahaendel, creazione di
Paolo Mohovich danzata dall'Eko Dance International
Project che ritorna sul palco del Teatro Astra dopo una
fortunata tournée spagnola.