Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia: il nuovo percorso per unirli in un'unica mappa

Torino, 28/09/2018.

I Sacri monti piemontesi sono un patrimonio culturale riconosciuto dall’Unesco, che include 7 siti del Piemonte e 2 della Lombardia. Per quanto possa essere complesso, per problemi di collegamenti, raggiungere i Sacri monti – spesso, tra andata e ritorno, è necessaria un’intera giornata – esistono numerosi sentieri che li collegano tutti tra loro. Da qui è partita la Regione Piemonte, che ha chiesto all’Ente Sacri Monti di mettere a punto un percorso per i camminatori, di cui si è occupato Franco Grosso, esperto del settore.

Ne è nato un Devoto cammino che mostra, in un colpo d’occhio, quanto possano essere vicini e raggiungibili, naturalmente con i dovuti tempi, i diversi Sacri monti del Piemonte. È una chiamata al turismo di settore, non solo per i pellegrini, ma soprattutto per i camminatori. «Cerchiamo un turismo slow, attento alla ricerca e alla curiosità», ha commentato Antonella Parigi, assessora alla cultura e al turismo della Regione, durante la presentazione dell’iniziativa, avvenuta nell’ambito di Torino Spiritualità.

«Stiamo lavorando – ha aggiunto Parigi – per incentivare il turismo slow. Uno degli atti principali a contraddistinguerlo è sicuramente quello del camminare». E si può fare tra un Sacro monte e l’altro, fra Belmonte e Oropa, ad esempio. Ma si può camminare fra i Sacri monti e anche deviare lungo la via Francigena, perché questa rete di collegamenti mette in connessione il Piemonte anche con questo importante asse di cammino, che attraversa l’Europa da Nord a Sud. «La via Francigena – ha spiegato Franco Grosso, curatore del percorso – è il corridoio culturale d’Europa».

«Abbiamo raggiunto la definizione di questo cammino – ha aggiunto Renata Lodari, presidente dell’Ente Sacri Monti – per creare un percorso in grado di unire questi luoghi. Un’altra cosa importante, però, è che così facendo si incrociano anche tanti altri posti di devozione che non hanno trovato spazio nel sito Unesco ma che sono comunque dei fulcri importanti per il cammino. Da lì, infatti, si possono raggiungere i Sacri monti e comprenderli nella loro totalità». L’idea generale è quella di attrarre un pubblico maggiore, rispetto a quello già esistente, ma comunque rispettoso dell’ambiente e del luogo devozionale, che sia credente o meno. «Oggi – ha concluso Franco Grosso – si viaggia per conoscere e senza negare l’aspetto più spirituale di certi luoghi. La conoscenza del territorio si può condividere benissimo con chi ama camminare».

Di Paolo Morelli

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