Torino, 14/11/2025.
Venerdì 14 novembre Torino è stata attraversata da uno dei cortei studenteschi più partecipati degli ultimi mesi. Dalle 9.30, piazza XVIII Dicembre è diventata il punto di partenza della manifestazione che ha radunato oltre un migliaio di studenti delle scuole superiori e dell’Università di Torino, scesi in strada per il “No Meloni Day”, sciopero nazionale dedicato a diritto allo studio, clima e protesta contro le politiche di riarmo.
Lo slogan dominante, «Soldi alla formazione, non alla guerra», ha guidato un lungo serpentone che ha percorso alcune delle principali vie del capoluogo piemontese, coinvolgendo collettivi studenteschi, attivisti universitari e gruppi di Fridays for Future. Una mobilitazione che trova a Torino un terreno fertile dopo settimane di assemblee, occupazioni e proteste negli atenei cittadini.
Momenti di tensione si sono registrati quando una parte del corteo ha tentato di entrare nella stazione di Torino Porta Nuova dal varco di via Sacchi, chiuso in via preventiva per ragioni di sicurezza. Le forze dell’ordine hanno bloccato l’ingresso, respingendo i manifestanti. Pochi minuti prima, in corso Vittorio Emanuele II, alcuni studenti erano saliti sul monumento dedicato a Vittorio Emanuele II esponendo bandiere palestinesi, evidenziando il legame tra la protesta torinese e le richieste di cessare il genocidio in Palestina.
Davanti al Rettorato di via Verdi la manifestazione ha assunto un carattere simbolico: cori contro la rettrice Cristina Prandi e una serie di “problemi” lasciati davanti all’ingresso, caro-affitti, tagli all’università, riforme contestate, edilizia degradata, trasporti costosi e fondi destinati alle spese militari. Un gesto che gli studenti descrivono come «la fotografia delle difficoltà quotidiane di chi studia a Torino».
Il corteo ha proseguito lungo corso Bolzano, corso Castelfidardo, corso Duca degli Abruzzi, corso Vittorio Emanuele II, corso Re Umberto, via dell’Arsenale e via Pietro Micca, per poi concludersi ai giardini Nicola Grosa, sotto il Grattacielo San Paolo, con interventi finali dedicati al tema “giustizia climatica = giustizia sociale”.
Inevitabili i disagi per la viabilità torinese: traffico rallentato in tutto il centro e numerose linee Gtt deviate o in ritardo, tra cui 4, 8, 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 27, 33, 52, 55, 56, 58/58B, 63, 67, 72/72B, 92 e molte altre. I varchi di Porta Susa sono rimasti chiusi per l’intera durata della manifestazione, mentre la metropolitana ha continuato a funzionare regolarmente.