A Zoom Torino arriva un cucciolo rarissimo: un asino somalo a rischio estinzione

Torino, 14/11/2025.

Al Parco Zoom Torino arriva una notizia che fa bene al Piemonte e alla biodiversità mondiale. Nel bioparco immersivo di Cumiana è nato un cucciolo maschio di asino somalo, una delle specie più minacciate al mondo. Il parto è avvenuto senza complicazioni e, come accade spesso in questa specie, la femmina ha partorito in autonomia in circa venti minuti. Dopo pochi minuti dalla nascita, il piccolo era già in piedi e in grado di seguire la madre.

L’asino somalo è riconoscibile per le zampe con striature scure simili a quelle delle zebre, una caratteristica unica tra gli equidi selvatici. Un tratto che non è solo estetico, ma anche funzionale, perché aiuta l’animale a mimetizzarsi negli ambienti aridi e rocciosi da cui proviene.

Questa nascita ha un valore enorme per la conservazione, perché l’asino somalo è considerato dall’IUCN a rischio critico di estinzione. Negli ultimi censimenti in natura si parlava di poche decine di esemplari, tanto che oggi la popolazione selvatica non è più quantificabile con precisione. I dati certi arrivano dai programmi di conservazione: nel mondo si contano 213 individui gestiti da strutture zoologiche, 144 dei quali in Europa. In Italia se ne trovano soltanto dieci, cinque proprio a Zoom Torino.

La sopravvivenza di questa specie è minacciata da conflitti armati nei Paesi d’origine (Eritrea, Etiopia e Somalia), bracconaggio, riduzione dell’habitat e competizione con il bestiame domestico. Per questo Zoom Torino svolge un ruolo fondamentale: è l’unica struttura italiana a ospitare un gruppo riproduttore e la nascita del piccolo rientra nel programma europeo EEP (European Endangered Species Programme).

Secondo le linee guida, nel prossimo anno il giovane maschio sarà trasferito in un’altra struttura europea per creare nuovi gruppi riproduttivi, un passo indispensabile per garantire la continuità della specie.

«Ogni nascita rappresenta un passo concreto per la tutela di una specie che, senza interventi coordinati, rischia di scomparire nel giro di pochi anni», spiega il veterinario di Zoom Torino, Sara Piga.

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