Torino, 07/11/2025.
È entrata in vigore l’Ordinanza n. 2537/2025 relativa al Piano d’intervento operativo per il miglioramento della qualità dell’aria, che stabilisce nuove misure strutturali e temporanee di limitazione delle emissioni a Torino e nell’area metropolitana.
L’obiettivo è ridurre l’inquinamento atmosferico, in particolare le emissioni di particolato (PM10) e biossido di azoto (NO2), attraverso restrizioni mirate al traffico veicolare.
Blocco 0-24, tutti i giorni (sabato e festivi compresi), per:
Livello 0 – Verde
Livello 1 – Arancio
Attivo se il valore medio giornaliero di PM10 supera 50 µg/m³ per 3 giorni consecutivi.
Livello 2 – Rosso
Attivo se il valore medio giornaliero supera 75 µg/m³ per 3 giorni consecutivi.
Durante entrambi i livelli:
Per conoscere la categoria Euro del proprio mezzo è possibile verificare sul Portale dell’Automobilista, il sito ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti dedicato ai servizi online per i cittadini.
Sono previste deroghe per specifiche categorie di veicoli e percorsi esentati.
L’elenco completo e la mappa delle aree escluse dalle limitazioni sono consultabili in formato .pdf sul sito del Comune di Torino.
I dati quotidiani sulla qualità dell’aria sono disponibili su:
Le misure emergenziali si concentrano sui veicoli diesel, principali responsabili delle emissioni di micro-polveri e biossido di azoto (NOx).
L’IARC, Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (OMS), ha classificato i gas di scarico diesel nel Gruppo 1, ossia tra le sostanze cancerogene certe per l’uomo.
I divieti riguardano anche i diesel Euro 5, poiché – pur emettendo meno particolato – generano elevate quantità di NOx, precursori della componente secondaria del particolato atmosferico.
Le misure del Piano Aria della Regione Piemonte e dell’Accordo di Bacino Padano prevedono la progressiva limitazione permanente dei diesel a partire dal 2025.
Un’analisi dell’Agenzia Europea dell’Ambiente ha inoltre confermato che i livelli di NOx registrati in condizioni reali di guida risultano ben superiori rispetto a quelli rilevati in laboratorio, anche per i modelli più recenti.
Di Giulia De Sanctis