Dal 24 al 26 ottobre torna a Torino la seconda edizione del festival Sotto lo stesso cielo. La musica che include, ideato da Lingotto Musica in coproduzione con la Fondazione Sermig – Arsenale della Pace. Una tre giorni di concerti, conferenze e attività gratuite che porteranno la musica non solo all’Arsenale della Pace, ma anche in spazi di cura, chiese e mercati dei quartieri Aurora e Barriera di Milano, con l’obiettivo di avvicinare le persone alla cultura musicale fuori dal perimetro tradizionale delle sale da concerto.
La rassegna, vincitrice dell’avviso pubblico Torino, che cultura! finanziato con fondi europei PN Metro Plus 2021-2027, mira a costruire un sistema di azioni condivise che restituiscano alla musica il suo valore sociale e partecipativo, soprattutto nelle periferie.
Questa edizione si intitola Consonanze invisibili e amplia il concetto di inclusione affrontato lo scorso anno, puntando l’attenzione sulle fasce più fragili della popolazione. «Il festival vuole evidenziare come la musica possa essere uno strumento per combattere l’isolamento legato a disabilità e disagio psicofisico» spiega Luca Mortarotti, direttore di Lingotto Musica. «Si esploreranno diverse prospettive: quella dei compositori, come Beethoven; quella degli interpreti che si confrontano con i propri limiti fisici; quella del pubblico, invitato a riconoscersi in queste esperienze; e quella delle stesse opere musicali, capaci di trasformare la fragilità in arte».
Per Mauro Tabasso, direttore del Laboratorio del Suono – Sermig, «la vita è per il 5% ciò che ci accade e per il 95% la nostra reazione. Vogliamo dare voce a musicisti che hanno trasformato le difficoltà in nuove possibilità, creando con la loro musica un esempio di resilienza e di amore per la vita».