Linea ferroviaria Torino-Ceres, nuovi stop ai treni: protesta dei sindaci e quando sarà la riapertura

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Lavori PNRR, chiusure tra gennaio e febbraio. I primi cittadini chiedono chiarezza e servizi sostitutivi adeguati

Torino, 04/12/2025.

La riapertura completa della linea ferroviaria Torino–Ceres è attesa per settembre 2026, quando i treni torneranno a circolare in entrambe le direzioni fino a Ceres. La conferma arriva dopo la riunione tra Regione Piemonte, RFI, Trenitalia e i sindaci dei territori attraversati dalla linea, convocata per fare il punto sullo stato dei lavori e sul calendario delle prossime interruzioni.

Il progetto, finanziato con oltre 80 milioni di euro del PNRR, sta modernizzando infrastruttura, tecnologia e stazioni. La tratta Germagnano–Ceres è già stata completamente rinnovata, mentre nei prossimi mesi proseguiranno gli adeguamenti tecnologici e gli allestimenti finali. L’obiettivo è chiudere i cantieri entro giugno 2026, con successivo periodo di prove prima della riattivazione totale.

Per rispettare le scadenze, sono previste nuove chiusure della linea:

  • 24 gennaio – 3 febbraio 2026: stop tra Torino Rebaudengo e Germagnano
  • 4 – 22 febbraio 2026: interruzione tra Torino Aeroporto e Germagnano
  • Weekend 10–11 gennaio e 21–22 marzo 2026: chiusure parziali già programmate

Proprio queste nuove sospensioni hanno generato forte insoddisfazione tra i sindaci. Gli amministratori ricordano che, durante il fermo estivo, era stato assicurato che non ci sarebbero stati ulteriori stop completi. La comunicazione arrivata ora è stata accolta con “sorpresa e preoccupazione”, soprattutto per l’impatto su studenti e pendolari.

Dal tavolo è emersa anche la richiesta di spostare le lavorazioni durante le vacanze natalizie, richiesta respinta da RFI per incompatibilità con il cronoprogramma PNRR. Intanto, Trenitalia Regionale e Agenzia della Mobilità Piemontese stanno definendo gli orari dei bus sostitutivi, che verranno pubblicati a breve. I sindaci insistono affinché i mezzi siano calibrati sul reale traffico, vista la forte presenza di istituti scolastici lungo la tratta.

Pur riconoscendo il valore strategico del collegamento Torino–Ceres e la necessità di interventi che arrivano dopo anni di manutenzione insufficiente, i primi cittadini denunciano una sequenza di interruzioni che “rischia di minare la fiducia dei cittadini” e di compromettere la continuità del servizio.

La protesta è stata formalmente sottoscritta dai sindaci di:
Venaria Reale (Fabio Giulivi), Borgaro Torinese (Claudio Gambino), Caselle Torinese (Giuseppe Marsaglia Cagnola), San Maurizio Canavese (Michelangelo Picat Re), Cirié (Loredana Devietti Goggia), Nole (Luca Francesco Bertino), Grosso (Gianpiero Maria Magnetti), Villanova Canavese (Roberto Ferrero), Mathi (Vittorio Rocchietti), Balangero (Franco Romeo), Lanzo Torinese (Fabrizio Vottero Bernardina), Germagnano (Mirella Mantini), Traves (Francesca Giuliano), Pessinetto (Chiara Tirelli), Mezzenile (Sergio Pocchiola Viter) e Ceres (Davide Eboli).

I sindaci annunciano che continueranno a monitorare da vicino l’avanzamento dei lavori, chiedendo trasparenza, aggiornamenti costanti e soprattutto rispetto delle tempistiche, affinché la linea possa finalmente diventare un asse efficiente del sistema ferroviario metropolitano

Di Giulia De Sanctis

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