Torino aumenta la tassa di soggiorno nel 2025: nuove tariffe per hotel e affitti brevi, esenzioni e proteste del settore

La giunta aggiorna il regolamento: più fondi per turismo ed eventi

Torino, 04/12/2025.

Torino aggiorna la tassa di soggiorno e introduce una serie di novità che coinvolgono hotel, affitti brevi e visitatori. La giunta comunale ha approvato il nuovo regolamento che modifica tariffe, esenzioni e obblighi, con l’obiettivo di destinare maggiori risorse al comparto turistico e al calendario degli eventi cittadini.

L’aumento riguarda tutte le strutture ricettive. Per appartamenti e B&B la tariffa passa da 2,30 a 3,80 euro a notte. Negli hotel, la tassa sale a 3 euro per una o due stelle (prima 2,30), 3,50 per i tre stelle (da 2,80) e 4,50 per i quattro stelle. Restano invariati i 5 euro dei cinque stelle, limite massimo consentito.

La misura arriva in un momento di forte crescita turistica: il Piemonte ha registrato 2,9 milioni di arrivi, il 37% concentrati tra Torino e cintura. Il Comune punta così a superare i circa 10 milioni di euro generati dalla tassa lo scorso anno, con previsioni che si aggirano attorno ai 17 milioni per il 2026.

Oltre agli aumenti, vengono introdotte nuove esenzioni: non pagano la tassa le persone con disabilità grave e un accompagnatore, così come il personale delle forze dell’ordine impegnato in attività di servizio. Sale inoltre da 12 a 13 anni il limite per l’esenzione dei minori. Per chi soggiorna a Torino per lavoro, il conteggio dei 7 pernottamenti massimi su cui applicare la tassa non sarà più trimestrale, ma annuale.

Nonostante l’impegno del Comune a reinvestire le risorse nel turismo, le reazioni degli operatori sono critiche. Gli albergatori parlano di misura «iniqua» perché grava solo sulle strutture ricettive e sui visitatori, temendo effetti negativi sulla competitività e un possibile “effetto respingente” per una città che sta ancora consolidando la propria identità turistica. I rappresentanti dei B&B sottolineano inoltre che gli aumenti colpiscono in modo più significativo proprio gli affitti brevi, un comparto che conta 4.800 annunci attivi in città.

Il Comune difende la scelta e ribadisce la natura vincolata dell’imposta: i fondi saranno destinati esclusivamente al sostegno del settore turistico, al miglioramento dei servizi informativi, alla comunicazione e alla gestione dei grandi eventi. L’obiettivo è mantenere standard alti in una città che continua ad attirare nuovi visitatori e che punta a rafforzare la propria attrattività nazionale e internazionale

Di Giulia De Sanctis

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