Capodanno 2026 a Torino: concerti all’Inalpi Arena e al Teatro Regio, ospiti, orari e come partecipare
Torino si prepara a salutare il 2025 con un Capodanno in doppia versione, tra grande musica pop all’Inalpi Arena e il fascino della tradizione classica al Teatro Regio. Due appuntamenti complementari pensati per accogliere pubblici diversi e raccontare l’identità culturale della città in due spazi che ne rappresentano simboli forti.
Il 31 dicembre sarà il momento di Torino Time, la festa all’Inalpi Arena con una line-up che attraversa generi e generazioni. Dalle giovani irossa alle storiche Bambole di Pezza, passando per i Planet Funk e Beba, co-conduttrice insieme a Marco Maccarini. Dopo la mezzanotte, spazio a Deejay Time Live, con Albertino, Fargetta, Molella e Prezioso per un viaggio nei successi che hanno segnato tre decenni di dance italiana.
L’ingresso resta gratuito con cauzione di 5 euro tramite Satispay e prenotazione a scaglioni, fino a esaurimento posti.
Il 1° gennaio, invece, Torino darà il benvenuto al 2026 nel segno della tradizione con Torino Sei Regio!, il concerto di musica classica ospitato al Teatro Regio e giunto alla sua terza edizione. Una serata dedicata alle pagine più celebri dell’opera – da Verdi a Rossini, Bizet, Zandonai, Puccini e Mozart – eseguite dall’Orchestra del Teatro Regio con un cast di voci prestigiose: Roberta Mantegna, Antoinette Dennefeld, Julien Henric, Pablo Martínez, Roberto de Candia e Davide Giangregorio, diretti dal Maestro Marco Alibrando.
Il concerto sarà anche un viaggio nella storia del Regio grazie a proiezioni che ne ripercorrono l’identità, dalle origini settecentesche alla rinascita del 1973. L’evento sarà accessibile con un biglietto simbolico da 5 euro – devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro – e trasmesso in diretta al Teatro Alfieri, oltre che su Sky Classica e in differita su TV8.
A completare l’atmosfera di festa, tutti i partecipanti riceveranno un voucher per una cioccolata calda nei bar aderenti dell’associazione EPAT Confesercenti.
Di Giulia De Sanctis
