Come non pagare Equitalia legalmente

Magazine, 02/02/2022.

È possibile non pagare Equitalia? Esistono davvero dei casi per cui è possibile non pagare Equitalia legalmente? Possiamo iniziare affermando che, in linea teorica, i debiti contratti devono essere saldati. Allo stesso tempo però, la legge riconosce dei casi in cui il pagamento non è dovuto grazie ad alcuni diritti inviolabili. Cosa vuol dire questo più nello specifico? Che un contribuente può riuscire ad avere l’invalidità o la prescrizione della cartella di pagamento in situazioni particolari, evitando in questo modo di pagare i suoi debiti Equitalia. Non tratteremo in questo articolo soluzioni per la riduzione del debito che prevedono il ricorso a professionisti, come il saldo e stralcio con Equitalia o il sovraindebitamento. Vediamo più nello specifico le casistiche più diffuse.

Cartelle inferiori ai 300 euro e tetto minimo di 30 euro. Prima di tutto è necessario focalizzarsi sul fatto che quando la pubblica amministrazione è incapace di incassare un credito bonariamente, compila il cosiddetto ruolo.

Si tratta di un documento in cui viene reso chiaro in modo formale che esiste un credito che non è stato riscosso. Dopo che questo documento viene stilato, un Agente della Riscossione si occupa di effettuare il recupero, che può consistere nel pignoramento, nel fermo auto, ecc. Se, dopo tre anni, il recupero non viene effettuato, il soggetto creditore riceve una relazione. In questo caso, se il contribuente non possiede beni o è irreperibile, l’ente ha la possibilità di cancellare il ruolo.

In particolare, trascorsi i 3 anni, la cancellazione del recupero avviene automaticamente per importi inferiori ai 300 euro, ma solo se è dimostrato che il debitore non possa risarcire il debito. Contrariamente, si procede con il tentativo di recupero per altri 3 anni.

È bene sottolineare, inoltre, che le cartelle di pagamento diventano illegittime se si parla di importi minimi. Infatti, l’Agenzia delle Entrate non può stilare un ruolo se si tratta di crediti relativi a tribunali erariali e regionali che non superino i 30 euro.

Per rispondere alla domanda iniziale, quindi, possiamo affermare che è possibile non pagare Equitalia nel caso in cui la cartella sia inferiore a 30 euro. Questo limite non va però preso in considerazione quando il credito prevenga da una ripetuta mancanza degli obblighi di versamento di uno stesso tributo.

Tetto massimo. Come ti abbiamo già illustrato, esiste un tetto minimo che permette di non pagare i debiti Equitalia. Allo stesso tempo, la legge prevede anche l’esistenza di un tetto massimo, riferito a coloro che posseggono debiti molto alti. Questo, come spiegato molto bene da Usciredaidebiti.it sta ad indicare che è impossibile effettuare un pignoramento a carico di un nullatenente o di colui che è impossibilitato a ripagare il debito contratto a causa di un reddito significativamente basso.

In questo caso, ti viene in aiuto la legge n.3 del 27/01/2021 che ha sancito il sovraindebitamento. Questa legge stabilisce che, dopo un’attenta analisi delle entrate del debitore, è il giudice stesso a poter decidere quale sia l’oggettiva possibilità del debitore di ripagare il debito.

Gli eredi devono pagare? C’è anche da considerare la casista per cui gli eredi si ritrovano a dover ripagare dei debiti, nonostante essi non siano i diretti debitori. In tal caso è bene ricordare che gli eredi sono tenuti a risarcire i debiti del defunto nel momento in cui ne accettano l’eredità. Nonostante ciò, esistono delle eccezioni. Analizziamole insieme.

Notifica della cartella di pagamento. Se la notifica della cartella non è effettuata correttamente, gli eredi sono tenuti a non risarcire i debiti Equitalia. In particolare, la notifica va inoltrata entro un anno dalla morte del debitore. Inoltre, per essere considerata valida, la consegna della cartella va effettuata con le seguenti modalità:

  • Presso l'ultimo indirizzo del debitore, e deve riportare la dicitura:"Erede del Sig...".
  • Agli eredi stessi se, dopo la morte del soggetto debitore, lo hanno comunicato correttamente all’ente.
  • Dopo un anno dalla morte del soggetto debitore, la cartella deve essere dichiarata ai singoli eredi in modo personale e nominale, e inviata al loro indirizzo di residenza.

Rinuncia dell'eredità. Nel caso in cui avvenga una rinuncia all’eredità, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può non richiedere il risarcimento dei debiti agli eredi. La rinuncia va effettuata entro 10 anni dalla morte del debitore, e unicamente dopo che la successione è stata aperta. Dopo che la successione viene aperta, si decide se accettare o no l’eredità del debitore.

Beneficio di inventario. Il vantaggio quando si parla di accettazione con beneficio di inventario è quello di escludere dal pignoramento i beni personali (la casa, per esempio), e lasciando che vengano presi in considerazione solo i beni ereditati.

Debitore nullatenente. Coloro che non posseggono né reddito né beni, sono esonerati dal pagamento dei debiti. Questo è possibile perché in Italia non sono previste altre conseguenze oltre il pignoramento. Perciò il compito di Equitalia si riduce a verificare che il soggetto debitore sia effettivamente nullatenente. Dopo che la verifica è andata a buon fine, il debito rientra a far parte di quelli non recuperabili. Nel caso dell’esistenza di un coniuge, però, il creditore ha il diritto di pignorare fino al 50% dei beni posseduti dal coniuge.

Conto corrente in rosso. Hai un conto corrente in rosso o in perdita? Il conto, in questo caso, non può essere pignorato. Se, invece, il conto è attivo in quanto contiene il reddito proveniente dall’impiego o dalla pensione, il pignoramento verso terzi è vietato per legge, purché rientrante in una determinata cifra. Questo avviene perché ogni individuo ha il diritto di percepire un minimo vitale pensionistico, ossia una quantità di denaro che permetta di vivere con decoro, che pertanto non è pignorabile.

Dunque, in linea di massima è possibile affermare che, considerando ciò che è stato riportato sopra, è possibile pignorare uno stipendio fino a 1/5 per importi che eccedono i 5 mila euro.

La prescrizione. Cosa è la prescrizione della cartella di pagamento, e come si collega al contenuto del nostro articolo? È importante precisare che:

la prescrizione si riferisce al termine temporale, trascorso il quale, la cartella di pagamento perde di validità, impedendo il ricorso al pignoramento. Quindi, dopo che una cartella di pagamento viene prescritta, il soggetto debitore può non procedere al pagamento dei debiti Equitalia. Devi stare attento, però, dato che se prima della scadenza dei termini il contribuente riceve un sollecito o un preavviso di fermo o di ipoteca, l’eventualità che la cartella cada in prescrizione viene declinata.

Inoltre, i termini di prescrizione variano a seconda del tipo di tributo o sanzione che vengono richiesti al contribuente, e quindi possono partire dai 3 anni fino ad arrivare ai 10 anni. Per di più, se la cartella include una serie di pagamenti di tipo eterogeneo, ognuno di questi seguirà il proprio termine di prescrizione.

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