Film da rivedere su Netflix: Bastardi senza gloria, il film di guerra di Tarantino che gioca con la storia del cinema

Prosegue la nostra nuova rubrica dedicata al cinema. Di volta in volta il nostro cinefilo Pietro Conte analizzerà un film presente sulle diverse piattaforme di streaming (Netflix, Prime Video, Disney +). L’obiettivo è quello di individuare le chicche da non perdere assolutamente e che spesso ci sfuggono nella miriade di possibilità di scelta proposte dai cataloghi.

Buona lettura e buona visione!

Magazine, 26/07/2023.

Bastardi senza gloria

La trama

Francia, Seconda Guerra Mondiale: un gruppo di soldati americani di origine ebraica viene paracadutato sul suolo francese per una missione speciale. L'intenzione del gruppo è anche quella di uccidere il maggior numero possibile di tedeschi. Per riuscire nell'impresa, i soldati si avvaloreranno anche di una serie di armi non convenzionali.

La recensione

Un film che mette in risalto ancora una volta le grandi capacità di Quentin Tarantino come regista e sceneggiatore, come solo i grandi autori sono in grado di fare. Una volta che prende tra le mani una categoria cinematografica, in questo caso il film di guerra, quella diventa un oggetto con cui giocare, la smonta e ricompone secondo libere associazioni, la trasforma e la trasfigura. Come in tutti i suoi film, inoltre, Bastardi senza gloria presenta una miriade di citazioni in particolare dal film Quel maledetto treno blindato diretto da Enzo G. Castellari nel 1977. Questo è il suo marchio di fabbrica prendere dei generi cinematografici quasi sconosciuti e rielaborarli, giocando con lo spettatore cinefilo attraverso richiami a questi film considerati anche di serie B, che però non influiscono nella visione del film, perché lo spettatore se non li conosce continua a seguire la trama.

Il regista riesce a mettere insieme l’alto e il basso e questo succede anche con Bastardi senza gloria, per esempio, i nomi che assumono i “bastardi” quando vanno in missione sotto copertura, sono nomi di registi italiani di "Serie B". Il cinema nei film di Tarantino è presente in ogni angolo e, addirittura, in questa pellicola Shosanna, la protagonista, possiede un piccolo cinema e nel corso del film vengono proiettati alcuni film probabilmente di registi che hanno influenzato lo stesso Tarantino anche nel corso di questo film.

I cinque capitoli di Inglourious Basterds sono come gli atti di una tragedia teatrale, ognuno caratterizzato da uno stile e da un’illuminazione che muta e li distingue l’uno dall’altro. Tarantino però è in grado di creare una sorta di allucinazione perversa e trasformarla in un divertito gioco che ridisegna le pagine della Storia attraverso il cinema stesso.

La furia di Quella sporca dozzina di Aldrich si contamina con degli squarci da cinema demenziale (il nazista giustiziato con una mazza da baseball), oppure la sparatoria nella taverna ricicla quelle traiettorie imprevedibili di tutta la seconda parte di Kill Bill- Volume 1. Infine ci sono movimenti e dialoghi propri dal cinema burlesque soprattutto quando il tenente Aldo Raine e due suoi uomini fingono di essere italiani davanti al colonnello nazista e uno di loro dice di chiamarsi Antonio Margheriti. La pazzia del cinema di Tarantino, oltre ad avere una smisurata ricchezza, possiede oggi un’identità pressoché unica nel cinema mondiale. Un’identità che ad un certo punto del percorso vuole mutare e diventare qualcos’altro, esempio di come Tarantino abbia il coraggio di rischiare e reinventarsi. Come se fosse sempre al primo film.

  • Categoria: Guerra, Avventura, Azione
  • Regista: Quentin Tarantino
  •  Anno: 2009
  •  Sceneggiatura: Quentin Tarantino
  •  Parere della critica: Alto (Basso/Medio/Alto)
  • Le piattaforme: Netflix

Di Pietro Conte

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