Film da non perdere su RaiPlay: Scialla! Stai sereno di Francesco Bruni

Prosegue la nostra nuova rubrica dedicata al cinema. Di volta in volta il nostro cinefilo Pietro Conte analizzerà un film presente sulle diverse piattaforme di streaming (Netflix, Prime Video, Disney +, RaiPlay). L’obiettivo è quello di individuare le chicche da non perdere assolutamente e che spesso ci sfuggono nella miriade di possibilità di scelta proposte dai cataloghi.

Magazine, 28/06/2023.

Scialla! Stai sereno

La trama

Luca, quindicenne romano irrequieto, è cresciuto senza un padre ed è inconsciamente alla ricerca di una guida. Bruno è un professore senza figli, che ha lasciato l'insegnamento per rifugiarsi nell'apatia delle lezioni private e nella scrittura su commissione di libri di altri o biografie di calciatori e personaggi della televisione. Luca è allievo di Bruno, ma un giorno, Bruno scopre che Luca è suo figlio. I due si trovano così costretti a una convivenza forzata che spinge Bruno a cercare di capire come rapportarsi con un adolescente insofferente alle regole e allo studio, ma pieno di vita.

La recensione

Tutt'altro che sciallo è il primo film di un regista, Francesco Bruni, nato come sceneggiatore professionista che ha compilato grandi storie, lavorando con registi quali Virzì, Calopresti e Montalbano. Il film racconta del legame padre-figlio partendo da alcune sfaccettature che stanno alla base di un rapporto: il carattere, che a sua volta determina le abitudini e il linguaggio di una persona.

Da una parte c’è il ragazzo energico, solare e determinato, che non va bene a scuola, seppur dimostri più volte di essere sveglio. Il giovane risente della mancanza di una figura che riesca a fare il genitore più che l'amico. Dall’altra, il padre, scrittore disilluso, che, con una leggera vena di pessimismo, da tempo vive ai margini e utilizza le residue energie soprattutto per scrivere le biografie di altri, come quella di Tina (Barbora Bobulova), una famosa pornostar polacca diventata produttrice di film hard. Fin dall’inizio della pellicola si può notare, sia come entrambi, padre e figlio, abbiano reciprocamente sentito la mancanza dell’uno e dell’altro, sia, come questo, abbia provocato in loro evidenti insicurezze. Questo aspetto emerge soprattutto dalla grande capacità dello sceneggiatore (che al tempo stesso è anche regista) di rendere la trama molto chiara e lineare, cosa ormai affatto scontata. Si tratta di una sceneggiatura che osa e questo si vede sin dal titolo del film, scialla, una parola che subito ad alcuni può suonare strana. Usare una parola diffusa tra ragazzi e reinterpretata da un adulto è una dinamica che spesso non funziona. Quante volte, infatti, l’adulto che prova a fare il giovane finisce per sfociare nel ridicolo, finendo per essere definito come boomer. Tuttavia, nel film questo potenziale problema non emerge mai e anzi ne solleva il messaggio nascosto nella trama: il genitore che, tra mille difficoltà, riesce comprendere i veri problemi del figlio.

Scialla! è l’esempio di un cinema italiano che crede nelle evoluzioni delle storie, nei personaggi, in cui la scrittura è marcata e trasparente, capace di sottolineare gli scarti sociali e quel divario tra ambizione e frustrazione presente nelle vicende dei protagonisti. Tuttavia, seppur si tratti di un film assolutamente da non perdere, Scialla! presenta alcuni difetti dal punto di vista registico. A livello qualitativo manca di quell’originalità che spicca invece dalla sceneggiatura. Più che difetti, infatti, sarebbe più opportuno parlare di “non-difetti”, proprio perché non osando risulta difficile giudicare le singole scelte da parte del regista. Il film complessivamente funziona, ma manca quel linguaggio cinematografico che avrebbe potuto innalzare la pellicola ben oltre la media nazionale degli altri film.  Scialla! corre, si ferma e riparte, seguendo le ondivaghe velocità dei due protagonisti. Un film che riesce a conquistare l’attenzione dello spettatore senza calare di tono e che, una volta finito, ti lascia con quel senso di felice ottimismo che solo un film ti può lasciare.

Categoria: Commedia
Sceneggiatore e Regista: Francesco Bruni
Anno: 2011
Incassi: € 2.500.000
Parere della critica: Medio (Basso/Medio/Alto)

Di Pietro Conte

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