Commissioni d’agenzia: così cambia la quotazione dell’oro usato

Magazine, 30/11/2022.

Vendere oro e argento usato è una possibilità per ricavare del denaro a cui molte persone ricorrono. Questi metalli preziosi sono detti, infatti, beni rifugio, proprio perché chi li possiede può attingere a questi gioielli in caso di necessità economica e trarne vantaggio. Regalare gioielli preziosi è da sempre stata un’usanza proprio per permettere a chi li riceve di avere degli oggetti di valore su cui contare nel futuro.

Ma la compravendita di oro usato non è un processo semplice, poiché entrano in gioco tutta una serie di variabili a cui prestare attenzione. In primis, perché bisogna assicurarsi di ricavare il reale valore dell’oro usato senza andarci in perdita, in secundis perché il rischio di incappare in una truffa o in una svalutazione esiste anche e soprattutto in questo campo.

Pertanto, prima di recarsi presso un compro oro e concludere la trattativa, è bene informarsi in merito a tutto ciò che serve sapere prima di vendere i propri gioielli e gli oggetti in oro o argento, in modo da evitare di crearsi false aspettative che poi si rivelano errate o infondate, e per imparare ad orientarsi fra i molti compratori e la variabilità dei prezzi.

La prima, grande e importante informazione che bisogna conoscere è che esiste una bella differenza fra quotazione e valutazione dell’oro.

Differenza tra quotazione e valutazione oro

Conoscere la distinzione tra quotazione e valutazione oro è il primo passo per avere la certezza di vendere oro usato nel modo più sicuro e conveniente possibile.

  • La quotazione oro indica il valore di mercato dell’oro o dell’argento. Pertanto, non la fornisce il commerciante di turno, ma viene stabilita dai mercati mondiali, in particolare seguendo le indicazioni della Borsa di Londra. Per ben due volte al giorno, dunque, viene stabilita la quotazione corrente in riferimento all’oro 24 carati, ossia l’oro puro al 100%, e comunicata come valore di riferimento per le compravendite a livello mondiale.
  • La valutazione oro, invece, è quella che viene fornita dall’acquirente: il commerciante del compro oro a cui ci si rivolge per proporre la vendita del metallo, effettua la sua valutazione sulla base di alcune variabili: le condizioni del metallo, il peso del gioiello e la percentuale di oro puro con cui è composto l’oggetto in questione. Il risultato di questa valutazione sarà ilprezzo finale dell’oro usato al grammo, al quale andrà aggiunta la commissione del commerciante.

Conoscere questa distinzione è molto importante perché, nella maggior parte dei casi, i clienti si recano nei negozi pensando di vendere l’oro al prezzo della quotazione e, quando il commerciante propone un prezzo più basso, si sentono truffati. Ma, oltre a questo fattore, la differenza di prezzo dipende anche dalla percentuale della commissione, senza dimenticare il fatto che i gioielli in oro puro sono davvero rari, ma la tipologia di oro più diffusa, quella che comunemente si trova in gioielleria, è a 18 carati.

Commissioni d’agenzia: conoscerle prima di vendere

Oltre alla questione quotazione-valutazione, come già accennato, nel sistema dei compro oro entra in gioco un’altra variabile che influisce sul prezzo finale di acquisto proposto al cliente: le commissioni d’agenzia, ossia il totale delle spese e commissioni trattenute dal valore iniziale lordo dell’oro.

Il consiglio è quello di individuare un compro oro autorizzato ad operare e regolarmente iscritto nel Registro Compro Oro detenuto presso l’Organismo degli Agenti e Mediatori (facilmente consultabile sul web), che fornisca al cliente tutte le informazioni necessarie a soddisfare ogni dubbio e, soprattutto, che dichiari subito l’ammontare delle sue commissioni. Rivolgersi ad un compro oro serio, affidabile e famoso (consultando le recensioni dei clienti) permette anche di pagare delle commissioni minori, a differenza di un piccolo compro oro a cui di certo verranno applicati costi maggiori.

Per assicurarsi di ottenere una transazione chiara e trasparente durante tutte le fasi di valutazione dell’oro, oltre ad informarsi su internet in merito alla quotazione dell’oro e dell’argento in tempo reale,esiste uno strumento ufficiale lanciato da uno dei più grandi compro oro d’Italia, Orolive a Roma: la nuovissima app Orolive, grazie alla quale è possibilerimanere sempre aggiornati sullaquotazione dell’oro e dell’argento della Borsa di Londra; inoltre, vi è lapossibilità di ricevere una prima valutazione dell’oro da vendere, ma ovviamente quella definitiva andrà effettuata di persona, analizzando e pesando i preziosi.

Tramite questa app ci si può recare in negozio avendo già un’idea ben precisa sulla valutazione reale al netto delle commissioni trattenute.

Vendere oro usato: attenzione a…

Dopo aver individuato il compro oro più conveniente presso cui vendere oro usato, è importante prestare attenzione a dei passaggi necessari. Innanzitutto è sempre utile pesare a casa l’oro da vendere, magari con una bilancia elettrica da cucina che sia precisa con le piccole misurazioni, in modo da avere un primo peso visto con i propri occhi.

Appena giunti in negozio, la prima cosa che farà il commerciante è quella di pesare l’oro: se lo fa utilizzando unabilancia elettronica sigillata con ilbollino antimanomissione e con display a vista rivolto verso il cliente, è già un buon punto di partenza. Se poi il venditore utilizza anche uno spettrometro a raggi X per verificare l’effettiva quantità di oro presente nel gioiello, di certo la valutazione sarà molto accurata.

Un altro dettaglio da attenzionare è la richiesta del documento d’identitàdel cliente. I negozianti che rispettano la legge antiriciclaggio hanno l’obbligo di registrare i dati dei clienti, oltre all’obbligo di registrazione dell’oro: ogni operazione di compravendita di oro, infatti, deve essere trascritta su una scheda numerata in cui devono essere indicati i dati del cliente, il prezzo di valutazione e il mezzo di pagamento, la quotazione dell’oro, due fotografie digitali dell’oggetto e una piccola descrizione.

Per quanto riguarda il metodo di pagamento, se l’importo è pari o superiore a 499€, se l’esercente propone al cliente di pagarlo in contanti e non con un metodo di pagamento tracciabile, di certo non sta eseguendo una transazione con correttezza.

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