Teatro Nazionale di Genova: i 70 anni e la riapertura al pubblico. Spettacoli e iniziative

Federico Pitto

Genova, 25/04/2021.

Il Teatro Nazionale di Genova non si è mai fermato, nonostante la pandemia abbia letteralmente stoppato il mondo della cultura. Appuntamenti online, eventi per le scuole, la mostra Edipo: io contagio a Palazzo Ducale (riproposta dal 7 al 28 maggio nella Sala del Munizioniere), prove di recitazioni e ricorrenze. Il tutto con il pensiero di tornare in scena, di fronte al suo pubblico, il prima possibile. Con questa ripartenza, il Nazionale compie 70 anni. Sette decenni di teatro, 534 spettacoli prodotti, migliaia di spettacoli ospitati e un bagaglio umano immenso e prezioso, costituito dalle centinaia e centinaia di persone che hanno lavorato sopra e dietro il palco e da intere generazioni di spettatori. Il Teatro di Genova festeggia il settantesimo anniversario dalla fondazione avvenuta nel 1951, quattro anni dopo il Piccolo di Milano, insieme al quale ha dato vita al Teatro Pubblico in Italia.

A più di un anno dalla chiusura, il Nazionale è pronto a ripartire: venerdì 30 aprile 2021, in contemporanea alle ore 19, al Teatro Ivo Chiesa e al Teatro Modena vanno in scena Grounded di George Brant e Solaris di Davide Greig (dal 30 aprile al 9 maggio). Per il 70esimo anniversario della fondazione del Teatro ci sono due eventi rilevanti. Il 17 giugno (e fino al 4 luglio) è messo in scena il dramma di Schiller La congiura del Fiesco (regia di Carlo Sciaccaluga), prima volta che il Teatro propone questo lavoro dedicato a un momento fondamentale della storia di Genova e con ambientazione il centro storico. Poi un altro evento legato alla città, questa volta più recente: nel ventennale del G8, il Teatro Nazionale ha ideato delle iniziative tese a una riflessione globale su quanto avvenuto in quel drammatico periodo. Per il Focus G8 della Cultura sono stati contatti otto drammaturghi, provenienti dai Paesi che parteciparono al G8: ognuno elaborerà un testo e gli otto lavori inaugureranno la stagione 2021/2022. Negli stessi giorni ci sarà un convegno internazionale che intende porsi come un simbolico G8 del Teatro e della cultura.

Per quanto riguarda la stagione primaverile del Nazionale, sono previsti altri 8 appuntamenti divisi fra le quattro sale del teatro: Happy Hour di Cristian Ceresoli e la regia di Simon Boberg (Sala Mercato, 12 - 14 maggio Sala Mercato; Acoustic Night 21 (Teatro Ivo Chiesa, 13-16 maggio), con il chitarrista Beppe Gambetta; Romeo e Giulietta di Babilonia Teatri (Teatro Ivo Chiesa, 20-22 maggio) con Paola Gassman e Ugo Pagliai; Show Time, di e con Igor Chierici e Luca Cicolella (Teatro Duse, 25 - 29 maggio); Il giardino dei ciliegi di Cechov (Teatro Ivo Chiesa, 27-30 maggio); Furore, da John Steinbeck / ideazione e voce Massimo Popolizio (Teatro Modena, 3 - 5 giugno); Misericordia, scritto e diretto da Emma Dante (Teatro Modena, 8 - 10 giugno) e per finire con La risata nobile, una parata di testi comici proposti da Tullio Solenghi con la regia di Sergio Maifredi (Teatro Duse, 8-13 giugno).

L'articolata serie di iniziative si estenderà poi fino alla fine del 2021. «Celebriamo 70 anni di storia dalla fondazione del Teatro Stabile di Genova. È una data importante perché 70 anni fa la nascita di questo teatro ha dato il via a un processo che ha portato alla creazione di altri Teatri Stabili sul territorio nazionale, Teatri che sono stati luogo di riflessione e di crescita di tutta la società italiana, favorendo la partecipazione delle persone alle attività culturali - dice il Direttore Davide Livermore - Festeggiamo questo prestigioso traguardo con un progetto speciale che in un momento storico come questo possa fare sentire ancora di più l’importanza del nostro teatro a livello nazionale ma anche come porta verso una dimensione internazionale. Un progetto che porterà il mondo a Genova e Genova nel mondo, non solo per celebrare la memoria dei 70 anni ma anche per proiettare il nostro teatro e la nostra città nel futuro».

Presente anche Marco Bucci, sindaco di Genova: "In 70 anni, tantissime generazioni sono passate dal Teatro Nazionale. Elevare la cultura è lo scopo del teatro, e noi genovesi possiamo vantarci di questo teatro, che è anche gestito molto bene. Il programma per quest'anno è intensissimo: la speranza è che in futuro le precauzioni possano diminuire e il pubblico aumentare. Una città senza teatro è una città che non funziona".

Queste le parole di Ilaria Cavo, assessora con delega alla cultura della Regione Liguria: "70 anni sono un traguardo e un punto di ripartenza, che è possibile grazie a un calendario ricchissimo di spettacoli. Questo teatro, anche nell'affrontare un anno così difficile, non si è mai fermato. Il calendario e le proposte raccontano la storia del Nazionale, mettendo Genova al centro: dal ricordo del G8, declinato come G8 della cultura, fino alla storica scuola di recitazione, che ha fatto la storia di questo teatro. Continueremo a sostenerla e a valorizzarla. Abbiamo tanta voglia di cultura".

Teatro Nazionale: dal focus sul G8 ai progetti del 2021

La ripresa degli spettacoli dal vivo è segnata da Grounded (regia dello stesso Livermore) e Solaris con la regia di Andrea De Rosa in scena già dal 30 aprile 2021) e l'avvio del progetto Genova e il suo teatro: nuove produzioni, manifestazioni site-specific, workshop, incontri, mostre per celebrare i 70 anni, "guardando all’enorme patrimonio del passato per vivere il presente e costruire il futuro", secondo la nitida linea artistica impressa da Davide Livermore

Il primo grande evento del progetto per i 70 anni del Teatro è la messa in scena di un’opera che ha Genova per protagonista, La congiura del Fiesco di Friedrich Schiller, allestita dal 17 giugno al 4 luglio 2021 in una straordinaria versione site specific in uno dei luoghi simbolo del centro storico di Genova con la regia di Carlo Sciaccaluga e le scene e i costumi di Anna Varaldo. Genova è l’unica grande città d’Europa, insieme a Venezia, ad essere rimasta indipendente dal Medioevo fino alla fine del Settecento, resistendo a re e imperatori. Il dramma di Schiller del 1783, un'opera complessa pressoché inedita per l’Italia, qui restituito in una nuova traduzione curata dallo stesso Carlo Sciaccaluga, ha al suo centro la congiura di Gianluigi Fieschi contro Andrea Doria avvenuta nel 1547. Il Teatro Nazionale di Genova riporterà in vita quei personaggi immortalati nella storia e nella toponomastica della città, rievocando una vicenda antica fatta di grandi passioni umane e politiche nelle piazze in cui i fatti ebbero luogo quasi mezzo millennio fa.

«È importante raccontare una storia che parla di oggi, di ieri, di domani. Di come la nostra sfera privata ed emotiva venga travolta dai grandi eventi collettivi. Degli scontri feroci di una comunità in nome del bene comune. Del rapporto tra l'individuo e la società in cui vive» dichiara Carlo Sciaccaluga. «La Congiura del Fiesco è lo specchio della nostra città, della sua grandezza silenziosa, del divampare nascosto dei suoi sentimenti».

Tra gli avvenimenti che in tempi più recenti hanno segnato in modo indelebile la città di Genova non si può non pensare al drammatico G8 del 2001. A venti anni di distanza, il Teatro Nazionale di Genova propone nella cornice del progetto dedicato ai 70 anni un ampio e diversificato Focus G8 della Cultura per riflettere sui grandi temi della convivenza civile, delle relazioni internazionali e della politica culturale come fondamento della vita sociale. Otto drammaturghi tra i più interessanti della scena mondiale, provenienti dai paesi che hanno preso parte al G8 genovese, sono stati invitati a raccontare, attraverso gli strumenti del Teatro, il presente e il futuro del nostro pianeta. I testi su cui sono al lavoro in questo momento Roland Schimmelpfennig (in rappresentanza della Germania), Fausto Paravidino (Italia), Fabrice Murgia (Unione Europea), Joris Lacoste (Francia), Guillermo Verdecchia (Canada), Sabrina Mahfouz (Uk), Toshiro Suzue (Giappone) e Wendy MacLeod (USA) inaugureranno la stagione 2021/22.

Negli stessi giorni, il Teatro Nazionale di Genova, in collaborazione con il Comune di Genova, la Regione Liguria e i maggiori Teatri Nazionali, promuove anche un convegno internazionale che intende porsi come un simbolico G8 del Teatro e della cultura. Quale ruolo ha il Teatro nel tratteggiare una nuova convivenza civile e una riconquistata relazione di contatto umano e superamento della pandemia e della paura? Rivolgendo questa domanda a personalità eminenti del mondo culturale internazionale, l’appuntamento mira a individuare nuovi scenari e politiche teatrali per l’immediato futuro.

La distanza dal G8 ad oggi corrisponde a una generazione intera, quella dei ragazzi che nel 2001 non erano ancora nati. A loro è dedicato Quel che resta del fuoco, percorso laboratoriale curato da Giorgio Scaramuzzino ed Elena Dragonetti, che proprio in queste settimane stanno svolgendo i primi incontri con alcune classi di studenti. I ragazzi del 2001 erano animati dal desiderio di costruire un mondo nuovo, frantumato dalle violenze di quei giorni. Cosa sognano i ragazzi di oggi? Cosa significa per loro lottare e qual è la loro visione di un altro mondo possibile in questo contesto di pandemia? Attraverso il confronto tra due generazioni e un’indagine sui concetti di sogno e utopia, in autunno nascerà uno spettacolo in cui 15 studenti saliranno sul palco insieme agli attori professionisti.

Fa parte del focus sul G8 anche un'installazione d’arte e memoria ideata per l'occasione da Davide Livermore, su cui saranno dati nuovi dettagli, e il workshop rivolto ad attori e drammaturghi, intitolato …Un altro mondo è possibile? e condotto da Giorgio Gallione: un percorso laboratoriale - che inizierà a settembre e avrà un momento pubblico in ottobre - incentrato su temi di grande attualità quali l’economia sostenibile, il nuovo umanesimo, l’ambiente, il presente e il futuro del nostro pianeta.

L’attenzione ritorna al periodo complessivo che va dal 1951 al 1921 con Testimoni del tempo, rassegna curata dal Presidente del Teatro Nazionale di Genova Alessandro Giglio, che dialogherà con alcune personalità di spicco della carta stampata e del panorama televisivo. Sette incontri, ciascuno dedicato all’arco temporale di un decennio a partire dagli anni Cinquanta sino agli anni Venti del nuovo secolo, per parlare degli avvenimenti che hanno segnato la storia e la società, sul filo del ricordo e della testimonianza.

Quando viene fondato nel 1951, il Teatro di Genova si è già nutrito di alcune fertili sperimentazioni della seconda metà degli anni Quaranta ed è quindi naturale portare avanti il dialogo con i nuovi linguaggi dell’Avanguardia storica. Su questo particolare aspetto della storia del Teatro si concentra la mostra Alla scoperta del nuovo: 70 anni di ricerca teatrale, che sarà realizzata a novembre attingendo ai materiali dell’Archivio del Teatro Nazionale di Genova in collaborazione con il Museo Biblioteca dell’Attore: dalle esperienze di Aldo Trionfo alla Borsa di Arlecchino, dalla presenza a Genova di protagonisti della ricerca teatrale come Carmelo Bene, Carlo Quartucci, Leo De Berardinis, il Living Theatre al primo storico tentativo di collaborazione tra una istituzione teatrale e la scena indipendente con lo spettacolo Zip, Lap, Lip, Vap, Mam, Crep, Scap, Plip, Trip, Scrap e la grande Mam alle prese con la società contemporanea, su testo di Giuliano Scabia e regia di Carlo Quartucci.

Alcuni progetti dedicati ai 70 anni del Teatro di Genova sono destinati a durare nel tempo, come la creazione di una Factory del Teatro. Fortemente voluta da Davide Livermore, l’iniziativa a partire da settembre trasformerà la Sala Mercato in un hub creativo, aperto alle nuove proposte della città e della regione, alla contaminazione di generi e stili, ai nuovi linguaggi, e alla creazione contemporanea. Un progetto innovativo ed articolato di Residenze destinato ad accogliere le realtà del territorio, un impegno da parte del Teatro Nazionale a sostenere e favorire la crescita e la professionalizzazione di giovani artisti e compagnie, favorendone poi, attraverso azioni mirate, l’affermazione in ambito nazionale con incontri, vetrine, progetti ad hoc.

A dicembre 2021 ha luogo la seconda edizione del Premio Ivo Chiesa, dedicato allo storico direttore che ha portato Genova a diventare un punto di riferimento per tutto il teatro italiano. Verrà presto annunciata la nomina della nuova Presidenza di Giuria. Novità in vista anche per quello che da sempre è stato un serbatoio di energie e talento per il Teatro, ovvero la Scuola di Recitazione "Mariangela Melato". La preziosa eredità di Marco Sciaccaluga sarà accolta da una nuova Direzione Didattica. 

Le iniziative del Teatro Nazionale di Genova vedono il contributo dei partner istituzionali del Teatro, il Ministero della Cultura, il Comune di Genova, la Regione Liguria, il sostegno della Fondazione Compagnia di San Paolo e IREN, l’apporto degli sponsor Leonardo, Coop Liguria, Unipol, Assiteca, Elah Dufour Novi, Banco BPM, Rhea Vendors e la collaborazione di diverse istituzioni culturali tra cui il Museo dell’Attore, la Fondazione per la Cultura Palazzo Ducale, l’Università di Genova.

Di Andrea Sessarego

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