Coronavirus, Liguria in zona arancione dall'11 novembre: cosa cambia

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Genova, 09/11/2020.

La Liguria, da mercoledì 11 novembre 2020, diventa zona arancione per i prossimi 14 giorni (poi confermata arancione fino al 3 dicembre con ordinanza firmata dal ministro Speranza). L'annuncio è arrivato direttamente con un post sulla sua pagina Facebook dal presidente della Regione Giovanni Toti, che ne ha appena avuto comunicazione del ministro della salute Roberto Speranza. La Liguria, quindi, passa da zona gialla ad arancione. Continua Toti: "Pur rimanendo perplesso sulla differenza di trattamento rispetto alla scorsa settimana, a fronte di numeri più o meno simili, ritengo sia doveroso non entrare in polemica con il Governo e prendere atto di questa decisione". Nel comune di Genova resta in vigore l'ordinanza più restrittiva che limita gli spostamenti dalle ore 21 alle 6.

All'interno delle zone arancioni, i negozi restano aperti, mentre i centri commerciali sono chiusi "nei giorni festivi e pre-festivi", quando invece rimangono operativi alimentari, farmacie, parafarmacie ed edicole "collocati al loro interno". Cosa cambia per la Liguria? Dall’entrata in vigore dell’ordinanza scatta la chiusura totale di bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie (non più apertura fino alle ore 18). Si può solo fare consegne a domicilio (senza limiti di orario) o effettuare vendita da asporto fino alle 22 con divieto di consumazione sul posto. Restano chiusi, a Genova e in Liguria, centri benessere, palestre e piscine. Aperti i centri sportivi per l’attività all’aperto. Chiusi anche i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Con l’ultimo Dpcm non è stata predisposta la chiusura delle attività inerenti i servizi alla persona tra cui parrucchieri, barbieri e estetisti.

Con il passaggio della Liguria a zona arancione, cambiano dall'11 novembre anche gli spostamenti. È vietato spostarsi dal proprio comune di residenza salvo motivi di necessità, salute, studio o lavoro. Vietato anche entrare e uscire dal territorio della regione con le stesse eccezioni. In tutti questi casi, è necessario firmare l’autocertificazione; è sempre consentito il rientro a casa. Dalle ore 22 alle 5, l’autocertificazione è sempre necessaria ogni volta che si esce di casa (il cosiddetto coprifuoco: in tale fascia oraria è vietato uscire di casa ed effettuare spostamenti in ogni regione italiana, a meno che non si abbiano comprovati motivi di salute, lavoro, studio o in generale necessità urgenti). Per gli spostamenti entro i confini del proprio comune di domicilio, si raccomanda di uscire solo per effettivi bisogni. Qui si possono leggere tutte le Faq del Governo.

Resta ovviamente l'obbligo di indossare la mascherina ovunque, sia al chiuso che all'aperto, in luoghi sia pubblici che privati (tranne che a casa propria e quando ci si trova in posti isolati insieme a conviventi; sono sempre esentati i bambini sotto ai 6 anni di età e chi sta svolgendo attività sportiva). E ci sono sempre l'obbligo di mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro e il divieto di assembramento. Per quanto riguarda la scuola, didattica a distanza per tutti gli studenti delle scuole superiori. È sempre consentito uscire di casa da soli per fare semplice attività motoria (per esempio una passeggiata) nei pressi della propria abitazione. È permesso fare attività sportiva all’aperto (come corsa o nuoto), sempre in forma individuale.

Dopo la già confermata chiusura di palestre, piscine, teatri e cinema, parchi tematici e di divertimento, chiusi anche mostre e musei, sale giochi e bingo e - nei weekend - dei centri commerciali (fatta esclusione di farmacie, parafarmacie, negozi di alimentari, tabacchi ed edicole situati eventualmente al loro interno). Per i bus, la capienza è ridotta del 50%. Seguiranno altri dettagli.

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