Ex Mercato di corso Sardegna: verde, uffici e negozi per la rinascita. Il progetto

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Genova, 21/02/2018.

Un'area verde di 6750 metri quadrati, negozi di vicinato, una media struttura di vendita (un trasferimento di un'attività già presente in zona), uffici, studi medici, locali per il quartiere, parcheggi. È quanto previsto dal progetto preliminare di riqualificazione dell'ex mercato ortofrutticolo di corso Sardegna presentato dal Comune di Genova dopo l'accordo raggiunto con la Soprintendenza. L'intero perimetro è salvo: tutti gli edifici saranno mantenuti, le uniche demolizioni riguarderanno quattro manufatti interni non vincolati per la realizzazione dell'area verde e nessun piano interrato.

Dopo il naufragio del project financing della Rizzani de Eccher, due alluvioni che hanno rimesso tutto in discussione su sicurezza e allagabilità dell'area, discussioni e speranze, si delinea il futuro dell'ex mercato di corso Sardegna

Ancora non definibili i tempi di realizzazione, anche se l'assessore comunale ai lavori pubblici Paolo Fanghella è fiducioso: «Sono quasi certo che sulla base della progetto presentato dal Comune arriveranno delle proposte concrete, che saranno valutate in tempi brevi, da quel momento partirà l'iter di gara, che potrebbe durare, visto che si tratta di un project financing che ha un percorso un po' più lungo, poco più di un anno, però finalmente si vede la luce».

Per quanto riguarda i costi della riqualificazione dell'intera superficie, pari a 20mila 440 metri quadrati, anche se «non sono stati ancora definiti, si parla di circa 30 milioni di euro». Tutti a carico del privato: «L'intero intervento e la manutenzione successiva, non costerà nulla al Comune», dice con soddisfazione Fanghella.

Non si può non ricordare che ci troviamo in un'area allagabile, le ultime alluvioni lo hanno prepotentemente ricordato e per questo: «Tutte le opere previste tengono conto che siamo in zona rossa - sottolinea Fanghella - per questo non saranno realizzati nuovi volumi e non si faranno scavi e parcheggi interratianche quando sarà ultimato lo scolmatore del Bisagno e il vincolo  decadrà», è la rassicurazione. 

Importante l'apporto del Civ di corso Sardegna che in questi anni ha lavorato e spinto per concretizzare le speranze di un territorio e di un tessuto economico in affanno: «Abbiamo sempre cercato di comunicare con tutti i soggetti per trovare misure adeguate alle necessità di chi qui lavora e vive. È un buon proggettto e quello che ci interessa è che si riqualifichi nel più breve tempo possibile», è la speranza di Umberto Solferino, presidente e anima del Civ. E spinge per la  realizzazione, all'interno dell'area, «di un polo dell'eccellenza agroalimentare che porti persone nel quartiere, sfruttando anche l'attrazione che può suscitare l'antica via Romana che passa da qui»,  dal ponte di Sant'Agata, a piazza Manzoni fino al Borgo medievale di Sant'Agata, dentro il quartiere di San Fruttuoso, che costeggia proprio l'ex mercato .

Dal 2006, quando il mercato ortofrutticolo si è trasferito a Bolzaneto, e i cancelli definitivamente chiusi in attesa di un futuro, il Municipio della Bassa Valbisagno a cui è stata affidata una parte dello spazio, 2.500 metri quadrati, ha cercato, per quanto possibile di renderlo vivo e restituirlo ai cittadini, periodicamente. con eventi a tema. «In questi anni - racconta il presidente Massimo Ferrante - siamo stati custodi dell'area: abbiamo riqualificato la facciata, abbiamo cercato di farla vivere con diversi eventi, dal Natale...in corso al Carnevale al pic-nic di Pasquetta. Ora se finalmente parte la riqualificazione, come Municipio non possiamo che essere contenti. Poi se  questa riqualificazione oltre a spazi artigianali, uffici e negozi prevede anche del verde siamo ancora più soddisfatti».

Per quanto riguarda la media struttura di vendita, Fanghella rassicura che sarà il trasferimento di un negozio della zona, e si guarda al vicino Conad che fra l'altro attualmente si trova nei fondi di un palazzo e quindi soggetto ad allagamenti: «Portarlo qui - commenta Ferrante - sarebbe anche un modo per mettere in sicurezza un'attività». Ma la partita è ancora aperta.

Di Rosangela Urso

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