Genova, 21/07/2025.
All'inizio del mese di luglio 2025 abbiamo visitato la Lanterna di Genova, notando alcune problematiche relative alla manutenzione del monumento simbolo di Genova. I visitatori, a quanto sembra, non mancano, ma purtoppo i problemi sono evidenti già all'imbocco della passeggiata che dalla zona di Dinegro porta al faro, che solo nel luglio del 2024 era stato investito del riconoscimento di Faro dell'anno, con tanto di cerimonia di consegna a Palazzo San Giorgio alla presenza delle massime autorità cittadine, come l'allora sindaco Marco Bucci.
Spazzatura sparsa qua e là e una scarsa manutenzione della vegetazione sia sulla passeggiata, sia sul prato del complesso monumentale su cui sorge la Porta ottocentesca in marmo sono ben visibili.

Attualmente la Lanterna fa parte del circuito museale Mu.Ma, che comprende il Galata Museo del Mare, Il Mei - Museo dell'Emigrazione Italiana, il Museo Navale di Pegli (attualmente chiuso al pubblico) e - appunto - il Complesso Monumentale della Lanterna, che comprende l'Open Air Museum, alcune sale interne, come la Sala dei Fari e il faro vero e proprio, su cui è possibile salire, fino alla prima terrazza panoramica.
A seguito della nostra visita abbiamo interpellato sia Pierangelo Campodonico, direttore e curatore scientifico del Museo Galata, Giacomo Montanari, assessore alla Cultura del Comune di Genova, nonché esperto d'arte, e Paolo Masini, presidente della Fondazione Museo Nazionale dell'Emigrazione Italiana (leggi la nostra intervista qui).
Le opininioni e le preoccupazioni erano comuni: la situazione della Lanterna di Genova e del Mei si possono attualmente definire in fase di stand by. Tutto ciò è sicuramente dovuto al naturale momento di assestamento dovuto al passaggio di consegue tra un'amministrazione e l'altra della città e ad un problema oggettivo che rischia di far traballare le fondamenta delle due istituzioni cittadine, ossia la mancanza di fondi.
Nell'ultimo incontro stampa con la nuova giunta Salis, tenutosi lo scorso 17 luglio, oltre al punto della situazione dopo le polemiche sollevate dall'aumento dell'Imu e agli attuali ammanchi di denaro che devono essere colmati in previsione del riequilibrio di bilancio da consegnare entro il 31 luglio 2025, il vice sindaco Alessandro Terrile ha dichiarato che: «All'insediamento della giunta, l'11 giugno scorso, abbiamo rischiato che, dal 20 giugno successivo, il Museo della Larterna e il Mei, dovessero chiudere. Siamo riusciti a non farlo, spostando alcune risorse e in consiglio comunale le discussioni su questa tematica rimangono accese».
Il problema, quindi, esiste ed è concreto. Ecco qui di seguito il pensiero di Andrea De Caro, presidente dell'associazione Amici della Lanterna e già direttore operativo della start up Pharos Light for Heritage, realtà nata come estensione della Fondazione di architettura Mario e Giorgio Labò, che ha gestito il complesso monumentale della Lanterna in questi ultimi dieci anni. Attualmente la Lanterna di Genova si appoggia alla Cooperativa Cns, che ne cura solo ed esclusivamente l'apertura e la chiusura, mentre la gestione, valorizzazione e promozione sono appunto affidate al Mu.Ma- Istituzione Musei del Mare e delle Migrazioni.
«Quello che rammarica è che purtroppo, a distanza di 11 anni, non si è ancora trovata soluzione per una presa in carico oggettiva del monumento da parte della città. Prima vi era una problematica relativa al riordino delle carte a livello demaniale, risolto solo nel 2021. Successivamente la carenza di fondi dedicati dall’amministrazione cittadina all’Istituzione Mu.MA di cui nel 2018 la Lanterna era entrata a far parte che non trova ancora oggi soluzione», afferma De Caro.

«In tutto questo siamo alla quarta amministrazione della città e il monumento è sempre a rischio chiusura, come nel 2014. Purtroppo, dopo questi dieci anni, come dichiarato più volte in consiglio comunale, i costi per tenere la struttura nel decoro e sicurezza e per la sua gestione non possono essere ridotti, pena quanto sta accendendo oggi, ovvero tornare nella situazione di degrado in cui versava il monumento dieci anni fa. Inoltre, non si tiene conto dei fondi, che come ai tempi in cui era gestita dalla Provincia di Genova (oggi Città Metropolitana) erano dedicati alle attività culturali; tra questi gli eventi teatrali nelle aree esterne e le attività didattiche, mostre, eccetera».
«Per questo sarebbe stato importante trovare un accordo pubblico/privato efficace e incentivare le realtà cittadine e portuali ad adottare e sostenere il monumento. Purtroppo, però, come i riconoscimenti e premi ricevuti a livello internazionale, quali quello dello scorso anno da parte della IALA, in cui la Lanterna è stata dichiarata faro dell'anno a Parigi per i progetti di valorizzazione di questi anni, il monumento paga lo scotto di non essere altrettanto riconosciuta in città, se non come icona sullo sfondo. La Lanterna si trova al quinto posto tra i musei civici più visitati in città (escludendo la chiesa dell'Annunziata), crescendo in visitatori anche nel periodo Covid e riuscendo, come gli Uffizi e molti altri monumenti, ad avere attività online e visibilità virtuale, e per questo venendo promossa anche dai media nazionali. Il volontariato e l'associazionismo posso intervenire su brevi periodi o in supporto per attività progettuali extra, ma non possono diventare la conditio sine qua non la struttura possa aprire salvo iniziative spot».
«La Lanterna, oltre ad essere passata da ottomila a trentacinque mila visitatori all’anno, negli ultimi cinque anni ha potuto generare posti di lavoro, strutturando quanto intrapreso con la Fondazione di architettura Mario e Giorgio Labò, in una start up nata dal progetto del master in gestione manageriale e valorizzazione di beni culturali e siti Unesco, promosso dalla Regione Liguria presso la Facoltà di Economia. In questi anni hanno avuto un ruolo fondamentale il fundraising per sopperire alla mancanza di fondi dal Comune e gli importanti investimenti dello Stato sollecitati con una significativa collaborazione con la Soprintendenza e il Ministero delle Infrastrutture per gli interventi straordinari. L'associazione Amici della Lanterna dal 2015 continua a sostenere il monumento in collaborazione con l'istituzione Mu.MA, soprattutto nella promozione e progettualità e guardando all’importante anniversario dei 900 anni del monumento nel 2028, anniversario che dovrebbe culminare nel nuovo parco della Lanterna e in nuovi servizi, che però aggiungerà costi, pertanto viene il dubbio sulla riuscita nelle attività di gestione, se attualmente non si è ancora in condizioni di garantire quanto necessario di base per garantire la fruibilità del bene come gli altri musei cittadini che, numeri alla mano, vedono meno visitatori eppure hanno fondi per aprire tutti i giorni».
«Se ci pensiamo, è come se si stesse parlando della Mole Antonelliana o della Torre di Pisa e via dicendo, come valore simbolico identitario per la città e i liguri nel mondo, infatti sono molte le collaborazioni con l’estero; tra queste il Faro de La Torre de Hercules a La Coruna in Spagna, il Museo de La Boca, l’Associazione degli Italiani a Santos in Brasile e il museo del Caffè e con New York dove la statua della Libertà fino al 1901 faro rappresentava la luce del nuovo mondo ai tempi delle grandi migrazioni».
«Sicuramente, con una buona promozione, vista la sua importante visibilità e se inserita adeguatamente nel circuito turistico, la Lanterna può ancora crescere, ma richiede investimenti e deve essere per prima la città a crederci e non tirare al ribasso. Si parla sempre di occupazione giovanile, ma non si fa nulla per garantire nuovi posti di lavoro con condizioni salariali decenti, così come si parla sempre di città turistica, ma non si fa nulla per valorizzare adeguatamente i nostri tesori cittadini che sono l’attrattiva imprescindibile. Oggi, luglio 2025, a soli tre anni dal 2028, anno in cui si celebreranno i 900 anni della Lanterna, come Amici della Lanterna non cerchiamo dei mecenati, perché il mecenate è solito dare quello che ha in più, ma ci rivolgiamo a tutti quei soggetti pubblici e privati che, da audaci visionari, ci aiutino a configurare un grande progetto di Fundraising».

De Caro conclude: «Il termine fundraising viene tradizionalmente tradotto in italiano con l’espressione raccolta fondi, ma tale locuzione non riesce ad esprimere totalmente il significato originario contenuto nell’espressione inglese. Il verbo to raise non è soltanto sinonimo di raccogliere, ricevere o accettare, ma racchiude in sé il significato di accrescere, procurare, sollevare, far salire, elevare e addirittura far risorgere. Il progetto di fundraising che vogliamo per La lanterna, in questo triennio che ci sta portando al suo 900esimo compleanno, non coincide con la richiesta di una questua, ma con la volontà di costruire un percorso di sviluppo reale che si manifesti attraverso azioni progettuali sostenibili poiché compiute salvaguardando l’identità e l’integrità del monumento. Architecture and Heritage: Window the past, Door to the Future: questo sarà il tema delle prossime Giornate Europee del Patrimonio che si svolgeranno in tutta Europa il 27 e 28 settembre 2025 ma se la Lanterna non torna ad essere la porta sul futuro di questa città, Genova come potrà continuare a definirsi Janua?».
Di Paola Popa