Sestiere di Prè, un enorme spazio vivo nel centro storico di Genova, tra associazioni e attività educative

Via Prè e via del Campo, dicevamo. In quest'ultima è d'obbligo una tappa da Laura Monferdini, in Via del Campo 29 r, non solo un negozio di dischi (che un tempo era gestito dal mitico Gianni Tassio), ma un vero e proprio museo dedicato ai grandi musicisti della cosiddetta Scuola Genovese. Non appena si imbocca il corridoio d'ingresso si viene accolti dalle foto di Faber, Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Umberto Bindi e tanti altri: «Qui celebriamo non solo De André, ma tutti coloro che hanno ruotato attorno ai fratelli Reverberi e al genio di Nanni Ricordi, produttore discografico e direttore artistico, che diede lustro al cantautorato genovese e italiano degli anni Sessanta. Sopra la nostra testa c'è la chitarra di Faber che campeggia, ma non solo! Qui si trovano tante memorabilia, come la sua maglia del Genoa e le sue pagelle del Liceo Colombo». «I suoi voti non erano brillanti», continua Laura, «ma questo non gli ha impedito di diventare uno dei poeti che tutto il mondo ci invidia e che ha fatto diventare grande Genova». Tutto attorno dischi di artisti e band che hanno fatto la storia della musica, non solo Made in Zena, ma in Italia e nel mondo, come i New Trolls, ma anche libri, pubblicazioni e foto di una Genova quasi epica.

Una città piena di personaggi dal carisma quasi accecante, come Don Gallo, il prete degli ultimi, colui che, con il pugno chiuso alzato e il sigaro in bocca stava sempre dalla parte di chi, secondo i benpensanti, non aveva voce in capitolo. Nel Sestiere di Prè si trova anche la piazzetta a lui dedicata, nel cuore del Ghetto del centro storico dove per anni hanno vissuto le princesas, che lui tanto proteggeva e sosteneva, come Rossella Bianchi, unica voce rimasta di un gruppo di anime struggenti e colorate che anche l'obiettivo di Lisetta Carmi ha immortalato, portandole per la prima volta alla luce, in una società che, in quanto travestiti, le nascondeva. 

A proposito di colori, in piazza Don Gallo si trova un'associazione che dai colori è quasi sommersa: si tratta della Zanzara, un laboratorio di cucito e maglieria guidato da trentasei anni da Teresa Pescetto. Capelli bianchi, qualche primavera sulle spalle, ma un'energia che farebbe invidia anche alla pià attiva delle influencer ventenni: «Qui si cuce, si modificano maglioni, si stira, si rammenda e si mette ordine in un caos che ha il sapore della condivisione. Da noi arrivano donne che, a causa dell'emarginazione, della mancanza di lavoro oppure di problemi psichiatrici o psicologici, si trovano in difficoltà. Arrivano da tutte le parti della città e sono seguite dalle nostre volontarie. Ognuna qui ha le sue competenze, se non le ha, le impara e se proprio non riesce, ci aiuta a mettere ordine in questo mare di tessuti».

Continua la lettura

oppure

vai alla pagina iniziale o vai alla pagina precedente

Argomenti trattati

Newsletter EventiResta aggiornato su tutti gli eventi a Genova e dintorni, iscriviti gratis alla newsletter