Sestiere di Prè, un enorme spazio vivo nel centro storico di Genova, tra associazioni e attività educative

L' abbazia conserva ancora la sua struttura originaria, con vetrate decorate e un altare, su cui però ora campeggiano giochi e decorazioni di carta fatte dai bambini del centro di aggregazione: «Questo luogo apparteneva alla famiglia Lomellini, in seguito è diventato la cappella dei Fratelli delle Scuole Cristiane di Giambattista della Salle, da qui il nostro nome. La scuola fu attiva dal 1870 fino al 1994 ma, a seguito del bombardamento navale sulla città di Genova da parte degli inglesi, è stata distrutta ed è rimasta senza tetto fino agli anni 2000. Nel 2006 è stata completamente ristrutturata e ora è il fulcro delle nostre attività, sia per i bambini della cooperativa La Salle, sia per tutti quelli che vivono nel quartiere. Inoltre, qualche piano più su in questa struttura, esiste un grande campetto, per tutte le attività all'aria aperta. Ma non è finita, perchè anche in piazza del Carmine organizziamo giornate di festa e di animazione, in collaborazione il Circolo Vega e l'associazione CarMine».

Salutiamo Stefano e ci dirigiamo a pochi passi dalla Facoltà di Lingue e Letterature Straniere, in piazza santa Sabina, per incontrare Claudio Pesci, pedagogista e referente del Sestiere di Prè per il progetto di comunità: «Se dovessi individuare una peculiarità di questo sestiere direi che tutto ruota attorno alla massiccia presenza delle associazioni di abitanti, sempre al nostro fianco, che fungono da stimolo alle attività che cerchiamo di portare avanti. Il secondo punto forte sono le associazioni che si occupano di educazione,  sociale e culturale. Tutto questo mira a costruire una comunità educante in cui ciascuno di noi fa la parte per creare un quartiere, un territorio, un sestiere inclusivo e aperto al territorio.

Poco più in là, in piazzetta Vittime di tutte le mafie, tra il Polo interfacoltà e l'ingresso della Facoltà di Lettere (a due passi da via Balbi), incontriamo un'altra realtà, l'Hub Per Prè, dove la tutor Martina Terlizzi ci accoglie un ambiente che ricorda quello dei cottage di campagna, dove si cammina su un bellissimo parquet , tra poltrone di velluto, sedie damascate, tavoli e credenze in legno . All'entrata c'è anche un vecchio frigorifero, dove sono sistemati alcuni libri. «Questo spazio al mattino si riempie di studenti di Unige che possono venire qui a scaldarsi il pranzo o a farsi un caffè o una tisana, un riparo tra una lezione e l'altra. Al pomeriggio, invece, ospitiamo attività dedicate ai minori del quartiere, che si incontrano qui per fare i compiti, oppure corsi di vario genere, da quelli di ruolo a quelli da tavolo. Promuoviamo anche il progetto Deck che tutti i martedì pomeriggio raggruppa persone dagli 0 ai 99 anni appassionate di board game.

A questo punto ci troviamo ad un bivio, da un lato si entra in via Prè, dall'altro in via del Campo, due vie che a Genova hanno quasi un alone mistico e mitico. Via Prè è il luogo che negli anni Sessanta ospitava negozi in cui si poteva trovare un po' di tutto, dai jeans di importazione alle botteghe di specialità alimentari, fino a qualche articolo di contrabbando. Ora è punteggiata da negozi etnici, botteghe che hanno resistito allo scorrere del tempo e associazioni che sostengono la vita del quartiere, come Semi Foresti, al 137r: «Questa è una vera e propria biblioteca di quartiere», ci racconta Ivana Callegari, presidente dell'omonima associazione che presiede questa zona del sestiere, «dove la condivisione è alla base delle nostre attività quotidiane. Accogliamo tutti e - con loro - idee e progetti. Oltre alle normali funzioni di una biblioteca, di prestito, scambio e presentazioni di libri, teniamo anche corsi di italiano per stranieri, di cucito, iniziative per i più piccoli e chi più ne ha più ne metta!»

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