Luoghi del cuore Fai in Lombardia: gli interventi in Cornabusa e nella basilica di Santa Giulia

Mesturini Morelli, Fai

Bergamo, 12/11/2019.

Gli italiani hanno votato, il Fai ha risposto. Nel 2018 oltre 2 milioni di persone hanno partecipato alla nona edizione del censimento dei luoghi italiani da non dimenticare, contribuendo così a selezionare i nuovi Luoghi del cuore del Fondo Ambiente Italiano. Il risultato di queste consultazioni sono 500.000 euro, a disposizione per 27 nuovi progetti per tutelare il nostro patrimonio, tanto secolare quanto fragile. Tra i vincitori, sparsi in tutta Italia, anche alcune eccellenze in Lombardia, tutte in provincia di Bergamo.

I fondi del Fai interverranno nello specifico in due zone critiche. Un contributo di 9.000 euro sarà destinato al Santuario della Cornabusa a Sant’Omobono Terme (Bergamo), al quarto posto della classifica nazionale dei Luoghi del cuore con 47.936 voti.

Sempre in Lombardia, il Fai sosterrà anche, con un contributo di 30.000 euro, la Basilica di Santa Giulia Bonate Sotto (Bergamo), al tredicesimo posto nella classifica nazionale dei Luoghi del Cuore 2018 con 21.191 voti. 

Il Santuario della Cornabusa

Primo luogo classificato nella regione e punto di riferimento per tanti fedeli che arrivano qui in pellegrinaggio, il Santuario della Cornabusa è il più importante tra i moltissimi santuari della bergamasca, incastonato a mezza costa sul versante destro della Valle Imagna, accanto a una caverna in cui sgorga una sorgente d’acqua.

L’origine del luogo è da far risalire al periodo delle lotte tra Guelfi e Ghibellini, tra il 1350 e il 1440, durante il quale alcuni abitanti della zona si nascosero in una corna busa per sfuggire alle violenze portando con sé la statuetta lignea della Madonna che nel secolo successivo fu al centro di un miracolo. Proprio in quel luogo fu edificato il santuario dedicato al culto della Madonna della Grotta, che in seguito divenne Madonna della Cornabusa. Nel piazzale della grotta si trova un tempietto chiuso da un’inferriata che custodisce la statua.

Il comitato Amici della Cornabusa, che riunisce la Parrocchia di San Bernardino da Siena di Cepino, la Comunità Montana Valle Imagna, l'Infopoint Valle Imagna e la Pro Loco di Sant’Omobono, ha promosso la raccolta voti per il censimento del Fai con il desiderio di riconnettere in maniera sempre più solida il luogo al suo territorio, perché diventi prioritario punto di riferimento per tutta la comunità della Valle Imagna.

L’intervento sostenuto da Fai e Intesa Sanpaolo permetterà di valorizzare il bene attraverso una strategia di promozione per il Santuario e il suo contesto paesaggistico e storico, al fine di approfondire e consolidare il suo legame con il territorio, di restituire ai pellegrini un’esperienza di visita a 360 gradi e di attirare l’interesse dei più giovani.

La Basilica di Santa Giulia

La Basilica di Santa Giulia è un gioiello dell’architettura romanica risalente agli inizi del XII secolo. La sua origine si radica nella leggenda: edificata per volere della Santa a cui venne intitolata, per alcuni, o per volere della regina Teodolinda, secondo altri. Appare di notevoli dimensioni, con tre navate culminanti in altrettante absidi e cinque campate, che testimoniano l'importanza e la ricchezza del territorio.

Venne realizzata fuori dal borgo, in un contesto rurale, e nel corso del Medioevo eventi avversi disgregarono la comunità, così la basilica rimase incompiuta e i manufatti già realizzati, abbandonati. Oggi è utilizzata come cappella del cimitero sorto attorno a essa. Gli interventi settecenteschi di rialzo e di copertura dell'abside e l'affresco dell'abside centrale, realizzati dai fratelli Orelli - pittori di origini svizzere attivi nel territorio di Bergamo tra Seicento e Settecento - convivono con elementi architettonici di età longobarda e anche più antica.

La chiesa, attualmente di proprietà comunale, è aperta al pubblico. Il comitato Santa Giulia, la basilica, si è attivato al fianco del Comune di Bonate Sotto per promuovere la partecipazione del sito al nono censimento del Fondo Ambiente Italiano, trovando così il supporto del territorio.

Nell’ottica di un recupero necessario per il bene, ma che necessita di nuovi interventi di conservazione e valorizzazione, il Comune di Bonate Sotto ha definito un progetto di restauro suddiviso in cinque lotti funzionali. L’intervento sostenuto da Fai e Intesa Sanpaolo riguarda nello specifico il primo lotto: il restauro della copertura e dei paramenti lapidei della parte absidale, intervento urgente e che interessa una parte cruciale per il bene dal momento che interessa l’unico elevato ancora esistente.

Come vengono valutati i Luoghi del cuore?

La commissione del Fai, composta da archeologi, architetti e storici dell’arte, ha vagliato le proposte di Luoghi del cuore secondo otto parametri di valutazione:

  • numero di voti ricevuti
  • qualità e innovatività della proposta
  • possibilità di effettuare un intervento significativo e duraturo, anche se circoscritto
  • valenza storico-artisticaarchitettonica o naturalistica-ambientale
  • valore identitario per il territorio di riferimento
  • urgenza dell’intervento
  • partnership e costruzione di reti sul territorio
  • attività di divulgazione e comunicazione previste a sostegno dell’intervento

I Luoghi del cuore vincitori nazionali del censimento Fai

Il vincitore assoluto del censimento dei Luoghi del cuore del Fai, con 114.670 voti, è il Monte Pisano, con i suoi 1.200 ettari tra i comuni di Calci e Vicopisano (Pisa) distrutti dall’incendio del 24 settembre 2018. Al secondo posto nazionale e al primo posto della speciale classifica dedicata ai luoghi d’acqua, con 83.138 voti, è il Fiume Oreto a Palermo, inquinato per la presenza di numerosi scarichi fognari abusivi e perché utilizzato come discarica a cielo aperto.

Terzo classificato l’Antico stabilimento termale di Porretta Terme (Bologna), in abbandono da vent’anni. Con questi 27 interventi, salgono così a 119 i progetti totali finanziati dal 2003 grazie al censimento del Fai.

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