Teatro, addio a Eugenio Allegri, per vent'anni voce di Novecento

Paolo Ranzani

Torino, 07/05/2022.

Lutto nel mondo del teatro. È morto ieri, venerdì 6 maggio 2022, a Torino, inaspettatamente all'età di 66 anni Eugenio Allegri. Attore, regista dal grande talento, Allegri è noto soprattutto per aver portato in scena per oltre vent'anni sui palcoscenici italiani ed europei Novecento di Baricco. Ma nella sua lunga carriera ha lavorato con numerosi artisti, tra cui Leo De Berardinis, Dario Fo, Gabriele Vacis, Vittorio Franceschi e Leo Muscato, solo per citarne alcuni.

Originario di Collegno, Eugenio Allegri si è diplomato nel 1979 alla Scuola Galante Garrone di Bologna, per poi iniziare a calcare le scene teatrali, diventando uno dei più grandi interpreti ed esperti della Commedia dell'Arte. Nel 1992 con La storia di Romeo e Giulietta inizia la sua collaborazione con il Teatro Settimo, ottenendo il Premio Ubu per la drammaturgia. Proprio con il Teatro di Settimo porta in scena Novecento di Alessandro Baricco, spettacolo in scena fino a pochi mesi fa, che nel corso degli anni è stato visto da oltre 250.000 persone.

Non solo Novecento, ma anche Cechov, Shakespeare e Goldoni. Nel 2009 Eugenio Allegri aveva riaperto il Teatro Carignano appena restaurato come protagonista dello Zio Vanja di Anton Cechov, diretto da Gabriele Vacis, che nel 2012 lo scelse anche per Rusteghi di Goldoni. Nel 2016 aveva accettato la sfida di Dario Fo di dirigere il giovane Matthias Martelli in una nuova e apprezzata versione di Mistero Buffo, prodotta dal Teatro Stabile di Torino, e nel 2017 era tra gli interpreti principali dell’adattamento teatrale de Il nome della rosa di Umberto Eco, diretto da Leo Muscato.

Influenzato da Lecoq, nel corso della sua carriera è stato riconosciuto come erede, cultore e maestro della Commedia dell’Arte, che ha saputo tramandare sapientemente alle nuove generazioni, attraverso laboratori, seminari ed una presenza costante nel corpo docente della Scuola per Attori del Teatro Stabile di Torino.

«Con Eugenio Allegri scompare uno degli artisti più rappresentativi della nostra città e della scena teatrale italiana: un talento straordinario, professionista appassionato e acclamato, uomo mite e garbato - dichiarano il Presidente del Teatro Stabile di Torino, Lamberto Vallarino Gancia e il Direttore Filippo Fonsatti. Nella sua lunga e fortunatissima carriera ha esportato in tutta Italia e all’estero il nome del Teatro Stabile di Torino, conquistando anche il pubblico di Londra, Pechino e Shanghai. Alla moglie Susanna ci stringiamo nel dolore - concludono il Presidente e il Direttore - impegnandoci a celebrarne il ricordo e custodirne la memoria».

«Eugenio è stato un grande attore - dichiara Gabriele Vacis - ma soprattutto un grande amico. Dal padre Capuleti di Romeo e Giulietta al Fulgenzio di Goldoni, da Novecento a Cyrano ha segnato profondamente l’esperienza del Teatro Settimo. Gli vogliamo bene e gliene vorremo per sempre. Ciao amico».

Nei prossimi giorni presso il Teatro Carignano verrà allestita la camera ardente per l’ultimo saluto.

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