Casa Mia è un racconto personale, una galleria di ricordi privati che, tuttavia, trova qui un respiro più universale. Ognuna delle brevi storie – spesso comiche – che viene raccontata, porta lo spettatore a rivivere una delicata fase della vita: la fine dell’infanzia. I siparietti tra nonna e padre, la musica, le canzoni, Berlinguer e il Comunismo, l’idea che in casa non possa accadere niente di male a nessuno, piccoli e grandi lutti, speranze, litigi e illusioni sono gli ingredienti di questo affresco di un’Italia familiare e politica. Non siamo davanti solo ad un luogo, ma ad un sentimento, un’epoca, uno spazio/tempo emotivo in grado di accogliere chiunque e dove ogni spettatore può sentirsi anche casa sua.