Pink Lady si ispira alla teoria del postumano di Rosi Braidotti, traducendone la visione in un linguaggio poetico e fisico. Lo spettacolo rilegge tre figure femminili della mitologia (Aracne, Circe e Penelope) come presenze vive della contemporaneità, donne che attraversano potere, conoscenza e desiderio.
Sottratte al mito e immerse nel presente, diventano creature ibride in continua trasformazione, simboli di un’umanità che oltrepassa confini d'identità, genere e natura.
Il corpo danzante si fa spazio di metamorfosi, dove forza e fragilità, istinto e consapevolezza s'incontrano. In scena, una trama di gesti e immagini evoca la capacità femminile di creare, distruggere e rinascere: Aracne tesse, Circe trasforma, Penelope attende e inventa. Pink Lady è così una riflessione danzata sulla natura mutevole dell’essere e sulle infinite relazioni che legano il corpo al mondo.