Conor ha tredici anni e niente sembra andare bene: sua madre è molto malata, i coetanei lo ignorano, la nonna lo opprime con regole inflessibili e le sue notti sono agitate da un sogno ricorrente, nel quale compare un albero parlante che gli racconta delle storie. Ma non sono fiabe qualsiasi: sono parabole crude e sincere, che aiutano il ragazzo ad affrontare le emozioni più indicibili, come la rabbia, il senso di colpa e il desiderio inconfessabile che tutto finisca. Attraverso la forza della fantasia, lo spettacolo racconta il lutto con la delicatezza dell’immaginazione infantile, guidandoci tra le fasi della perdita fino a una dolorosa, salvifica verità.