Torino celebra una delle figure più iconiche della letteratura d’avventura italiana: Sandokan, il leggendario principe-pirata nato dalla penna di Emilio Salgari.
Dal 21 settembre 2025 al 21 marzo 2026, il MUFANT – Museo del Fantastico e della Fantascienza di Torino ospita la mostra Sandokan. Il ritorno della tigre, un viaggio nell’universo immaginifico del ciclo indo-malese e nei suoi protagonisti indimenticabili: il temerario Sandokan, l’inseparabile Yanez de Gomera e la coraggiosa Lady Marianna, la celebre Perla di Labuan.
L’esposizione arriva in un momento di rinnovato interesse per il personaggio: a partire dal 1° dicembre 2025, infatti, Sandokan tornerà in prima serata su Rai 1 nella nuova serie firmata LuxVide in collaborazione con Rai Fiction, con Can Yaman nei panni della Tigre della Malesia e Alessandro Preziosi in quelli di Yanez.
La mostra del MUFANT propone un percorso immersivo che omaggia Salgari, scrittore veronese ma torinese d’adozione, considerato il padre del romanzo d’avventura italiano. Con undici titoli dedicati al ciclo indo-malese, l’autore portò in Italia mondi lontani popolati da pirati, principesse, lord e ribelli, anticipando di decenni la narrativa d’evasione e d’esplorazione.
Il percorso espositivo racconta non solo la potenza evocativa dei suoi romanzi, ma anche la loro eredità crossmediale: dai celebri sceneggiati televisivi degli anni Settanta con Kabir Bedi, alle versioni cinematografiche, teatrali, fumettistiche e artistiche, fino alla nuova produzione televisiva in arrivo.
Al centro del racconto c’è il confine tra fantasia e realtà, un tema salgariano per eccellenza: l’autore non viaggiò mai nei luoghi che descriveva, ma seppe crearli grazie a un’immaginazione capace di trasformare la sua stanza in un orizzonte di avventure esotiche.
L’allestimento include materiali raccolti durante due spedizioni nel Borneo condotte dai co-curatori Silvia Casolari e Davide Monopoli, fondatori del MUFANT. Dai loro viaggi arrivano costumi d’epoca, oggetti artigianali e manufatti appartenenti a popolazioni come gli Iban – i “daiacchi” resi celebri nei romanzi di Salgari – oltre a testimonianze delle culture Orang Ulu e Penan.
La mostra è arricchita dai contributi di studiosi italiani e internazionali, tra esperti di Salgari, storici della televisione e ricercatori della cultura malese, che offrono un approccio multidisciplinare al mito della Tigre della Malesia.