Venerdì 31 ottobre 2025 alle 21.30 torna sul palco del FolkClub l’ensemble più celebre della musica tradizionale mongola, gli Huun-Huur-Tu, veri ambasciatori del canto difonico della Repubblica di Tuva, al confine con la Mongolia. Fondati nel 1992 da Sasha e Sayan Bapa, Kaigal-Ool Khovalyg e Albert Kuvezin, il gruppo nasce con l’intento di riportare in vita melodie e canti antichi destinati all’oblio, reinterpretandoli con una forza espressiva capace di dialogare con il presente. Il nome stesso della formazione significa “la separazione verticale dei raggi luminosi al tramonto o all’alba”, metafora perfetta della loro arte: una tecnica vocale ancestrale in cui si producono simultaneamente la nota fondamentale e le sue armoniche, creando un universo sonoro unico e ipnotico.
Le voci di Kaigal-ool Khovalyg, Radik Tyulyush, Alexey Saryglar e Sayan Bapa, insieme a strumenti come l’igil, il byzaanchi, il khomuz, il doshpuluur e il tuyug, evocano paesaggi sconfinati, cavalcate nella steppa, il respiro della natura e gli spiriti che, secondo le credenze tuvane, si manifestano attraverso il suono. Non semplici custodi del folklore, ma veri innovatori, gli Huun-Huur-Tu hanno saputo portare queste tradizioni nel mondo contemporaneo, fondendo strumenti arcaici e riferimenti della musica del XX secolo per dare vita a composizioni intense e complesse. Le loro esibizioni, descritte da Blogcritics Magazine come “musica calorosamente umana, capace di imitare il battito cardiaco, il respiro, i sogni e il trotto dei cavalli”, alternano momenti lirici e riflessivi a passaggi gioiosi e danzanti, parlando di amore, di cavalli, di legame con la propria terra. In oltre trent’anni di carriera, i Huun-Huur-Tu hanno inciso per etichette internazionali come Shanachie e Jaro, raggiungendo risultati sorprendenti: nel 2002 un remix di Eki Attar ha conquistato la vetta delle classifiche in Grecia, mentre il disco Spirits of Tuva ha visto i loro brani rielaborati da DJ di tutto il mondo.
Non mancano le collaborazioni prestigiose, da Kronos Quartet a Trilok Gurtu, da Vladimir Martynov al coro bulgaro Angelite, dal Moscow Art Trio a Sainkho Namtchylak, fino a Ry Cooder, con cui hanno scritto brani per la colonna sonora del film Geronimo di Walter Hill. Nel corso dei decenni si sono esibiti accanto a giganti come Frank Zappa, The Chieftains, Johnny Guitar Watson e L. Shankar, diventando una forza trainante nella diffusione mondiale del canto armonico tuvano. Vestiti con abiti tradizionali e accompagnati da strumenti che sembrano estensioni naturali della voce umana, gli Huun-Huur-Tu trasformano ogni concerto in un viaggio senza tempo, sospeso tra le radici di Tuva e un presente che continua ad ampliarne l’eco universale.