Il Trono del Palazzo Reale di Napoli in mostra alla Reggia di Venaria

Reggia di Venaria Cerca sulla mappa
DA Martedì13Maggio2025
A Martedì30Settembre2025

Dal 13 maggio all’autunno 2025, la Reggia di Venaria ospita l’esposizione straordinaria del Trono del Palazzo Reale di Napoli, in un allestimento che coniuga ricerca storica, restauro e dialogo tra due grandi capitali dell’antica regalità italiana. Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, il Palazzo Reale di Napoli e il Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, che ha curato l’intervento di restauro. Il sostegno dell’iniziativa è stato garantito da Intesa Sanpaolo, nell’ambito del programma Progetto Cultura.

La mostra rappresenta una tappa significativa del percorso dedicato alle “regalità italiane” intrapreso dalla Reggia, che negli anni ha già dato spazio ai fasti partenopei con esposizioni come Dalle Regge d’Italia (2017), Sovrani a tavola (2023) e Capodimonte. Da Reggia a Museo (2024).

Grazie a un recente lavoro di ricerca condotto parallelamente al restauro, è emerso che il trono non appartiene alla tradizione borbonica come a lungo creduto, bensì alla fase sabauda. A chiarirlo è un documento del 1874, rinvenuto nell’Archivio di Stato di Napoli, che registra il pagamento dell’opera all’intagliatore Luigi Ottajano. Lo stesso artigiano è noto per aver realizzato la celebre culla per Vittorio Emanuele III, oggi conservata alla Reggia di Caserta.

Il trono fu dunque commissionato in occasione dell’ammodernamento dell’Appartamento di Etichetta voluto da Casa Savoia, a testimonianza del valore simbolico attribuito alla Reggia di Napoli come sede del nuovo potere dinastico.

L’opera si distingue per un’imponente struttura in legno dorato e scolpito, ispirata allo stile Impero: leoni alati decorano i braccioli, la spalliera semicircolare è impreziosita da borchie e rosette in stile classico, in evidente dialogo con il modello del trono di Napoleone disegnato da Percier e Fontaine per le Tuileries nel 1804.

L’intervento conservativo è stato eseguito dal Laboratorio Arredi Lignei e dal Laboratorio Tessuti e Cuoio del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale. Le analisi scientifiche preliminari hanno guidato ogni fase del lavoro, dalla pulitura a laser, che ha riportato alla luce la brillantezza della doratura, alla ricostruzione tessile, alla riequilibratura cromatica e al consolidamento delle aree danneggiate. Alcuni elementi decorativi originari risultano oggi perduti, come il baldacchino con l’aquila sabauda che sovrastava la spalliera, visibile in una fotografia d’epoca degli Archivi Alinari.

Questa esposizione anticipa la XX edizione di Restituzioni, il progetto promosso da Intesa Sanpaolo per la tutela del patrimonio culturale italiano, che verrà presentato in autunno al Palazzo delle Esposizioni di Roma.

Come sottolineato dal prof. Massimo Osanna, Direttore del Palazzo Reale di Napoli, e dai vertici del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude, l’iniziativa conferma la volontà di rafforzare il dialogo culturale tra Torino e Napoli, oggi rinsaldato anche dall’adesione di entrambe le istituzioni all’Associazione delle Residenze Reali Europee.

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