Immaginiamo due personaggi shakespeariani, condotti per mano da due creatrici contemporanee senza scrupoli nel desolato universo di Samuel Beckett, cosa potrebbe succedere?
Che strana metamorfosi subirebbero i loro nitidi profili, i loro brillanti discorsi, le loro tragedie, il loro destino?
Due sorelle malvagie - Goneril e Reagan - si dibattono simultaneamente in un doppio legame. Procedono quasi perennemente a braccetto, parlano all’unisono o specularmente, indissolubilmente unite e separate dalla stessa sete di potere, esiliate nella fuga, contemporaneamente complici e nemiche.
Nell’attesa che il loro tragico destino - ancora una volta - venga a galla, cercano un assassino. Cospirano con il pubblico. Scappano da un temibile Padre e da antichi fantasmi. Insegnano a uccidere il nemico, a carpire le strategie del loro enigmatico autore e fanno un bel balletto. Fanno ridere!
Lei Lear è uno spettacolo cacofonico, un volo ribelle e spiritoso su alcuni elementi della narrativa di Re Lear, all’interno di una cornice beckettiana e clownesca. Un gioco scenico, ibrido e contemporaneo, in cui la tragedia è quella di trovarsi in un luogo strano e forse senza futuro. Sembra serio, ma è solo un gioco.