Torino, 16/12/2025.
Scuole aperte sei giorni su sette, fino alle dieci di sera e anche nei mesi estivi. A Torino e nell’area metropolitana sono 15 gli istituti comprensivi che hanno esteso l’orario scolastico grazie ai Patti educativi di comunità, rilanciati un anno fa dal protocollo territoriale firmato da Comune, Prefettura e Ufficio scolastico provinciale.
Nati nel 2020 su impulso del ministero dell’Istruzione, i Patti coinvolgono enti locali, associazioni, musei e realtà di quartiere con l’obiettivo di ampliare l’offerta formativa, contrastare la dispersione scolastica e la povertà educativa. Un modello che punta a trasformare la scuola in uno spazio aperto al territorio, capace di offrire attività culturali, sportive e ricreative anche oltre l’orario delle lezioni.
«Tenere aperte le scuole significa dare opportunità a tutti i ragazzi, soprattutto a chi non può permettersi attività extrascolastiche», ha spiegato il prefetto Donato Cafagna durante il seminario dedicato ai Patti, sottolineando il ruolo della scuola nella prevenzione di disagio, bullismo e marginalità.
Dal Comune, l’assessora all’Istruzione Carlotta Salerno evidenzia come i Patti siano strumenti “su misura”, diversi per ogni istituto, e rappresentino un motore di rigenerazione urbana, soprattutto nelle periferie. Un impegno che però richiede risorse e una solida cabina di regia per non lasciare le scuole sole.
Per l’Ufficio scolastico provinciale, la sfida è costruire alleanze stabili: «La scuola è un polo di legalità e può fare la differenza nella vita delle persone», ha sottolineato la direttrice Tecla Riverso. Il prossimo passo sarà una collaborazione con Indire per analizzare bisogni, risultati e ricadute sul territorio, valutando l’impatto reale dell’apertura delle scuole alla comunità.