Torino, 12/12/2025.
La Regione Piemonte accelera sulla sanità territoriale e rafforza uno dei servizi più richiesti dalle famiglie: l’assistenza domiciliare. Con una delibera approvata questa mattina, la Giunta ha assegnato 5,6 milioni di euro aggiuntivi alle Aziende Sanitarie Regionali per ampliare la presa in carico degli over 65 all’interno dell’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI).
Un intervento strategico che risponde alla crescente domanda di cure a domicilio, soprattutto in una regione caratterizzata da un progressivo invecchiamento della popolazione.
«L’assistenza domiciliare è un pilastro della sanità territoriale e uno dei bisogni più sentiti dai cittadini» spiegano gli assessori Federico Riboldi (Sanità) e Maurizio Marrone (Politiche sociali). «Con queste risorse aiutiamo le ASR a estendere la presa in carico degli anziani e a garantire continuità assistenziale direttamente nelle loro case, migliorando qualità della vita e supporto alle famiglie».
Lo stanziamento deriva dalla Missione 6 Salute del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ed è collegato all’investimento “Casa come primo luogo di cura”, rinnovato dal decreto ministeriale di maggio. Le risorse finanzieranno servizi sanitari e sociosanitari da erogare al domicilio dei cittadini nel corso del 2025.
Il provvedimento non solo rafforza le attività dell’ADI, ma aggiorna anche gli obiettivi programmatici della Regione per il 2025, ampliando il numero e il tipo di prestazioni destinate agli over 65. Una necessità sempre più urgente, considerando l’aumento delle cronicità e la domanda di cure continuative.
«Stiamo trasformando gli indirizzi del PNRR in servizi concreti sul territorio» sottolineano ancora Riboldi e Marrone. «Rafforzare l’ADI significa ridurre la pressione sugli ospedali, sostenere chi assiste i propri familiari a casa e valorizzare il lavoro degli operatori. È una scelta che guarda alla sostenibilità del sistema sanitario e mette al centro la dignità delle persone».
Con questo nuovo finanziamento, la Regione conferma quindi la volontà di costruire una sanità territoriale più vicina ai cittadini, con un modello che punta su cure domiciliari personalizzate e interventi tempestivi là dove servono: nelle case dei piemontesi più fragili.