Torino, 25/11/2025.
Torino vive una stagione gastronomica piuttosto dinamica, piena di cambi di ritmo e nuove direzioni. La nuova edizione de I Cento di Torino 2026 arriva proprio per questo: mettere ordine, fermare per un attimo il flusso e raccontare cosa vale davvero. Presentata al Museo dell’Automobile con il sindaco Stefano Lo Russo, la guida torna in libreria il 28 novembre nel cinquantenario di EDT, con l’idea di leggere la città senza filtri.
Da diciassette anni la guida mantiene lo stesso approccio: uno sguardo curioso e concreto sulla ristorazione torinese, dai ristoranti d’autore alle piole di quartiere, dai locali eleganti ai wine bar meticci. L’introduzione “Barbera & Champagne” di Cavallito, Lamacchia e Iaccarino sintetizza la doppia anima della guida: Top e Pop, due modi di raccontare la stessa Torino che mangia.
Il premio più atteso, il Gesac “Miglior ristorante di Torino”, resta a Condividere, che conquista la vetta per la quarta volta consecutiva. Dentro la Nuvola Lavazza, con la regia di Ferran Adrià e l’energia creativa di Federico Zanasi, il ristorante continua a definire una cucina precisa e leggera, immagine chiara della Torino contemporanea.
Sul fronte opposto, il Premio Vestil “Miglior piola” va al Caffè dell’Orologio. Nel cuore di San Salvario, resta un presidio autentico della città popolare. Una cucina schietta e stagionale, fatta di vitello tonnato, agnolotti e secondi robusti. Una piola vera, che sale sul podio del 2026 senza perdere la propria identità.
La struttura della guida resta invariata: 50 ristoranti Top e 50 Pop, con una Top Ten che sintetizza l’anno. Le recensioni raccontano piatti, atmosfere e persone. L’edizione 2026 registra un ricambio nella fascia alta, mentre nella scena informale esplode la moda dei piattini, con wine bar contemporanei capaci di attrarre un pubblico sempre più giovane. Le novità in guida sono 21: 9 Top e 12 Pop.
I premi speciali mostrano la varietà della cucina torinese: la sala di Spirito Osteria, l’innovazione di Muro Osteria Contemporanea, la pasticceria di Del Cambio, la cantina de La Limonaia, i cocktail di Rabarè, oltre ai riconoscimenti dedicati a tradizione, materia prima, design e sociale.
La novità più rilevante è la collaborazione con la Camera di commercio di Torino. Due sezioni speciali portano dentro filiere, prodotti e saperi locali, rafforzando il legame tra istituzioni e ristorazione e mostrando una Torino gastronomica che continua a evolversi senza perdere appetito.