Riapre Palazzo Giureconsulti: il più antico centro congressi della città racconterà la nuova Milano

Palazzo Giureconsulti Cerca sulla mappa

Milano, 21/04/2022.

Rinnovato, innovativo e accogliente: giovedì 21 aprile 2022 riapre Palazzo Giureconsulti, da 400 anni al centro di Milano e della vita sociale, economica, culturale della città, dopo i lavori di restauro che hanno interessato la facciata e i principali spazi interni, fra cui la reception e la prestigiosa Sala Colonne. A pochi passi da piazza Duomo, con la sua facciata elegante e la torre dell’orologio, Palazzo Giureconsulti è una delle location più eleganti e iconiche della città, con una superficie complessiva di 4000 mq su quattro piani.

L'edificio, inaugurato nel 1654, ha da sempre rappresentato un punto di riferimento per la comunità degli affari milanese e ha ospitato la prima Borsa Valori di Milano (1809); è il più antico e centrale centro congressi della città e dal 1911 è di proprietà della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Ora Palazzo Giureconsulti diventa sede di Milano&Partners, agenzia di promozione della città fondata da Comune di Milano e Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, e di Parcam, società partecipata da Camera di Commercio, che ha tra le sue competenze la valorizzazione del territorio nonché la gestione del palazzo e che ha curato insieme alla Camera i lavori di ristrutturazione: l'edificio punta dunque ad assumere l’identità di touchpoint, luogo di incontro, dialogo, animazione per le community della città impegnate nel rendere Milano sempre più attrattiva, innovativa, internazionale.

L'inaugurazione ufficiale è prevista per le ore 17.00 di giovedì 21 aprile alla presenza di istituzioni, imprese, associazioni economiche e culturali, mentre venedì 22 aprile è in programma un open day con visite guidate gratuite a Palazzo Giureconsulti, a cui tutti possono partecipare previa iscrizione.

Edificato sul lato destro di via Mercanti, di fronte al Palazzo della Ragione, Palazzo Giureconsulti è stato costruito tra il 1562 e il 1654 su concessione di Papa Pio IV, su progetto di Vincenzo Seregni, artista attivo a Milano alla metà del Cinquecento, che fu direttore della Fabbrica del Duomo, delle fortificazioni del Castello e di molti edifici pubblici e privati in Milano, alternandosi talvolta con Galeazzo Alessi, l’architetto di Palazzo Marino.

Il palazzo è l’esito di una complicata serie di vicende, connesse al broletto cinquecentesco e alla sua progressiva dismissione, ma anche ad eventi precedenti alla sua costruzione, come quelli relativi alla torre che pare essere del 1272, realizzata per iniziativa di Napo Torriani, signore di Milano. Sul lato opposto della piazza, alla metà del Seicento, venne ricostruito il Palazzo delle Scuole Palatine con la facciata che ripete il disegno del Palazzo dei Dottori. Oltre a Seregni, sono intervenuti nella costruzione Galeazzo Alessi, Giuseppe Meda, Alessandro Bisanti per l’orologio e Carlo Buzzi, noto come architetto della Fabbrica del Duomo, per l’edificazione del lato destro con la biblioteca, costruito però, su disegnato di Seregni, quasi un secolo dopo l’inizio dei lavori, con il portale verso la Cattedrale. L’edificio, che avrebbe dovuto dimostrare l’autorità e il prestigio delle magistrature cittadine e del patriziato che le controllava, ospitava uffici dell’Amministrazione del Comune, quelli del Collegio dei Dottori e dei Notai. Vi erano poi gli uffici dei Giudici delle strade, delle vettovaglie e dei dazi. Comprendeva sale per assemblee, una chiesa, una biblioteca.

Con la Rivoluzione Francese il Collegio dei Dottori fu soppresso e il palazzo venne incamerato nei Beni Nazionali. Venne in seguito riutilizzato a vari scopi che, comunque, portarono l’edificio ad un rapido degrado. Nel 1833 venne collocata la statua di Sant'Ambrogio, tuttora presente, raffigurato nella toga di proconsole, opera di Luigi Scorzini su modello di Pompeo Marchesi. Nuove destinazioni, tra cui spazi per la Camera di Commercio, diedero aspetti inediti al palazzo che anticiparono solo i rivolgimenti che subì la piazza dei Mercanti con l’Unità d’Italia e l’intero centro storico di Milano. Queste attività iniziarono nel 1859/1860 con il conferimento di una nuova veste, data alla antica torre, che assunse l’attuale aspetto ottocentesco. Con il ridisegno di piazza del Duomo venne aperta via Carlo Alberto (ora via Mengoni) e venne demolito il lato orientale di piazza dei Mercanti che si trovò connessa, così, alla grande piazza Duomo. Ciò rese necessario aggiungere al palazzo una nuova testata e un risvolto verso la nuova via Carlo Alberto (1872). Venne inoltre aperto un passaggio verso il Cordusio (1887-88), demolendo l’ala oltre il portone di Santa Margherita, isolando così definitivamente il palazzo, ridotto a frammento dell’originario broletto, e l’unica arcata che collegava la piazza dei Mercanti con via Santa Margherita venne ampliata in un triplice fornice. Di conseguenza venne smontato il tratto occidentale del palazzo, sacrificando però alcuni saloni interni, riapplicando sulla parte ricostruita la decorazione recuperata dalle antiche mura.

Una trasformazione radicale degli spazi interni, ad opera di Angelo Savoldi, fu eseguita tra il 1912 e il 1914 quando l’intera proprietà passò alla Camera di Commercio. Ulteriori lavori furono resi necessari dall’incendio provocato dai bombardamenti del 1943, che però non alterarono significativamente l’assetto dell’edificio. 

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