laVerdi torna alla musica dal vivo con la Beethoven Summer: il programma dei concerti

Giovanni Hänninen
Auditorium di Milano Cerca sulla mappa

Milano, 30/06/2020.

L’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi torna alla musica dal vivo. E quale miglior occasione per tessere una programmazione estiva che celebri il genio di Ludwig van Beethoven, nato a Bonn nel 1770, esattamente 250 anni fa? Di Beethoven laVerdi propone, in questa estate 2020, due cicli completi: quello delle Nove Sinfonie e quello dei Cinque Concerti per pianoforte e orchestra, che si intrecciano in nove appuntamenti in programma tra il primo luglio e il 30 agosto.

La Beethoven Summer 2020 prevede nove settimane dedicate al genio che ha rivoluzionato il linguaggio sinfonico, e non solo. Un programma a settimana, che consiste in due repliche, il mercoledì e il giovedì alle ore 20.30. La novità è che molti dei concerti che si tengono all'Auditorium di Milano vengono replicati il venerdì, sempre alle ore 20.30, sul palco costruito dal Comune di Lecco nella piazza antistante il Teatro Sociale per condividere la bellezza della grande musica con la Lombardia, la regione più colpita dalla pandemia degli ultimi mesi.

L’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi si presenta in un organico che risponde alle esigenze di distanziamento necessario tra gli orchestrali (con un massimo di 35 elementi per concerto): laVerdi non si accontenta del canonico metro di distanza, raggiungendo misure da un metro e mezzo a due metri, con l’intento di tenere nella maggior sicurezza possibile i suoi professori. Sicurezza che si manifesta anche nelle durate dei concerti, che, a loro volta, rispondono alle necessità di tutela per il pubblico, durando un’ora al massimo, senza intervallo. Tutto questo all’interno di una sala - quella dell'Auditorium di largo Mahler - in completa sicurezza: il fatto di aver smontato le file dispari è una fonte di serenità per il pubblico, che si vede così assicurata la distanza minima interpersonale.

Il programma di concerti estivi targati laVerdi parte mercoledì 1 e giovedì 2 luglio 2020 (con replica a Lecco venerdì 3) col più imponente dei concerti per pianoforte e orchestra scritti da Beethoven: il Quinto Concerto, detto Imperatore, in Mi bemolle maggiore op.73: sul palco il talento di Alexander Romanovsky, nel doppio ruolo di solista e direttore. Forse il miglior modo di aprire le danze: una composizione che rappresenta il trionfo della vita, valorizzata dall’esperienza e dal talento indiscusso di uno dei più importanti pianisti degli ultimi anni.

La seconda settimana del mese, mercoledì 8 e giovedì 9 luglio 2020 (più venerdì 10 a Lecco), laVerdi ospita il Alexander Lonquich, altra leggenda vivente, che di Beethoven offre al pubblico la sua interpretazione da direttore e da solista: la Seconda sinfonia in Re maggiore op.36, oltre al Quarto concerto per pianoforte e orchestra in Sol maggiore op.58, due lavori accomunati da un carattere luminoso e pieno di energia vitale.

Nella terza settimana di luglio, laVerdi si ricongiunge in un abbraccio caloroso a Claus Peter Flor, il suo direttore musicale. È per l'occasione un altro genio del pianoforte, Benedetto Lupo, a suggellare questo ritrovarsi dopo tanto tempo: è lui a fare da solista per il Terzo concerto per pianoforte e orchestra in Do minore op.37, in programma mercoledì 15 e giovedì 16 luglio 2020 all'Auditorium di Milano (con replica a Lecco venerdì 17) luglio. A fare da pendant a questo lavoro per solista e orchestra è la Prima Sinfonia in Do maggiore op.21, sempre sotto la bacchetta del maestro Flor, che in comune col Terzo concerto ha l’anno di composizione: il 1800.

Mercoledì 22 e giovedì 23 luglio 2020 (venerdì 24 a Lecco) gli strumenti de laVerdi dipingono il carattere titanico beethoveniano par excellence: la Terza Sinfonia in Mi bemolle maggiore op.55 (Eroica) e l’Ouverture di Egmont, in Fa minore op.84, sempre sotto la guida di Claus Peter Flor.

Dopo i grandi solisti, accomunati dalla profonda esperienza sviluppata nei decenni e da una maturità tipica degli artisti adulti, arriva anche il momento dei giovani talenti. È il turno di Federico Colli, impegnato insieme a Flor e a laVerdi nell’esecuzione del Secondo concerto per pianoforte e orchestra in Si bemolle maggiore op.19, scritto da un Beethoven di soli 19 anni: a completare il programma di mercoledì 29 e giovedì 30 luglio 2020 all’Auditorium di Milano, una sinfonia accomunata al Secondo concerto per un’affinità di tonalità: la Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore Op. 60.

L’apertura del mese di agosto viene affidata alla seconda versione dell’Ouverture Leonore in do maggiore op. 72a, accoppiata alla Sinfonia n.6 in Fa maggiore op.68 (Pastorale). Un programma eseguito mercoledì 5 e giovedì 6 agosto 2020 all’Auditorium di Milano (e venerdì 7 a Lecco) dall’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi insieme a Claus Peter Flor.

L’altro giovane talento che in questo programma ha un rapporto speciale con laVerdi, essendone stato Giovane Artista Residente: è Luca Buratto, che mercoledì 19 e giovedì 20 agosto 2020 fa risuonare l’Auditorium di Milano del suo suono cristallino, nell’esecuzione del Primo concerto per pianoforte e orchestra in Do maggiore op.15, guidato da Claus Peter Flor che, nella seconda parte del programma, offre al pubblico la meraviglia assoluta che rappresenta la Settima sinfonia in La maggiore op.92.

Mercoledì 26 e giovedì 27 agosto 2020 all’Auditorium di Milano (e venerdì 28 a Lecco) Flor e laVerdi offrono il primo e unico dittico sinfonico della programmazione: la Quinta sinfonia in Do minore op.67 e l’Ottava Sinfonia in Fa maggiore op.93. Preludio al gran finale di una rassegna unica a Milano, in Italia e in Europa: quale migliore conclusione, se non la Nona di Beethoven sul palco dell’Estate Sforzesca 2020?

Il monumento sonoro che rappresenta la Sinfonia n.9 in re maggiore op.125 va in scena domenica 30 agosto 2020 nel Cortile delle Armi del Castello Sforzesco di Milano. Inserita nel programma dell'Estate Sforzesca 2020, La Nona di Beethoven rappresenta un vero e proprio coronamento per questa programmazione estiva: sia dal punto di vista musicale, essendo questa l’ultima sinfonia scritta da Beethoven, e dunque perfettamente aderente al ruolo di chiusura di un ciclo; sia dal punto di vista morale, essendo la composizione che forse più di ogni altra mostra un senso catartico della musica che, nell’arco dei quattro movimenti, si sviluppa dialetticamente fino all’apoteosi del finale, quasi a rappresentare gli ultimi mesi che abbiamo passato, nell’auspicio di una rinascita piena di gioia, appunto, e di speranza per l’avvenire di tutta l’umanità.

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