Clitennestra, con Isabella Ragonese e la regia di Roberto Andò
© Lia Pasqualino
Dal 6 all'11 febbraio 2024 va in scena al Teatro Strehler di Milano (largo Greppi) Clitennestra, spettacolo tratto da La casa dei nomi di Colm Tóibín, con l'adattamento e la regia di Roberto Andò: in scena Isabella Ragonese, con Ivan Alovisio, Arianna Becheroni, Denis Fasolo, Katia Gargano, Federico Lima Roque, Cristina Parku e Anita Serafini; coro Luca De Santis, Eleonora Fardella, Sara Lupoli, Paolo Rosini e Antonio Turco.
Una madre che vive per vendicare la morte della figlia, sacrificata dal padre sull’altare degli dèi: la vicenda della tragica regina di Micene Clitennestra è giunta a oggi soprattutto grazie all’Orestea, la trilogia (Agamennone, Coefore ed Eumenidi) in cui Eschilo, nel 458 a.C., celebrò la fine del mondo della vendetta e la nascita del diritto. Nel romanzo La casa dei nomi il pluripremiato scrittore irlandese Colm Tóibín ha riletto il mito classico come dramma di passioni e debolezze terribilmente umane.
La tragica storia di rancore e solitudine, di sangue e vendetta, di passione e dolore è narrata da tre punti di vista, ma soltanto le due donne, Clitennestra e Elettra, raccontano in prima persona e la loro voce è decisamente la più drammatica. Se Clitennestra ci è stata tramandata come un personaggio essenzialmente negativo, qui finalmente si trovano dispiegate le sue ragioni umane. Tóibín non dà giudizi, accoglie la potenza emotiva che scaturisce da questo personaggio e ne esplora le azioni confrontandole con le parole che adopera per far luce nel buio della sua interiorità danneggiata. Ne nasce un teatro di ombre, di voci, di fantasmi, che si muove dentro e fuori: dentro, tra i labirinti della mente, fuori in un luogo senza tempo dove vivi e morti dialogano senza requie.
Orari: martedì, giovedì e sabato, ore 19.30; mercoledì e venerdì, ore 20.30; domenica, ore 16.00. Biglietti: platea 33 euro, balconata 26 euro. Lo spettacolo presenta scene di nudo. Per info 02 21126116.
